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I Piceni o Picenti erano un antico popolo italico che dal IX al III secolo a.C. visse nel territorio compreso tra i fiumi Foglia e Aterno, delimitato ad ovest dall'Appennino e a est dalle coste adriatiche. Il territorio piceno comprendeva quindi tutte le odierne Marche e la parte settentrionale dell'Abruzzo. Secondo l'etnogenesi tradizionale il popolo piceno ebbe origine da una primavera sacra e dall'alta Sabina si diffuse nel versante adriatico, accompagnato dal totem del picchio verde; per questo motivo, in epoca contemporanea, come stemma delle Marche fu scelto appunto il picchio verde. La diffusione della civiltà picena segna il passaggio dall'Età del Bronzo a quella del Ferro, nonché il passaggio alla Storia, con l'introduzione della scrittura. Le testimonianze lasciate da questa civiltà sono molto ricche e fortemente caratterizzate, specie nella scultura, anche monumentale, nell'arte figurativa, che presenta una notevole fantasia nelle figure ed una tendenza all'astrattismo, nell'originalità delle forme della ceramica, nell'abbondante uso dell'ambra, nella grande varietà di armi, nei vistosi corredi femminili. La lingua della maggior parte delle iscrizioni è italica ed è detta Sudpiceno; in quattro iscrizioni è attestata invece l'enigmatica Lingua di Novilara. Nel IV secolo a.C. i Piceni subirono l'invasione dei Galli Sénoni, che occuparono la porzione settentrionale del loro territorio, che poi infatti assunse il nome di Ager Gallicus o Ager Gallicus Picenus. Conservarono la loro autonomia e nel III secolo a.C. si allearono con i romani nella Battaglia del Sentino (295 a.C.). Dopo tale battaglia, vinta dalla coalizione romana, si avviò un processo di romanizzazione del popolo, che entrò gradualmente nell'orbita della Repubblica romana finché fu inquadrato nelle strutture politico-culturali di Roma.
Il Mos maiorum (dal latino mōs maiōrum, letteralmente «usanza, costume degli antenati») rappresenta il nucleo della morale tradizionale della civiltà romana. Per una società come quella romana, le tradizioni sono il fondamento dell'etica: esse comprendono innanzitutto il senso civico, la pietas, il valore militare, l'austerità dei comportamenti e il rispetto delle leggi. Il Mos maiorum, fondendosi nell'insieme dei valori acquisiti in seguito all'ellenizzazione della cultura latina, darà vita alla humanitas. Il termine mos, puntualmente e invariabilmente tradotto con il riduttivo costume a livello scolastico, è in realtà un termine latino molto più ricco semanticamente e ha valore insieme ideale e pragmatico, in quanto comprende il sistema di valori di un singolo individuo o di una società e, contemporaneamente, la prassi che coerentemente ne deriva. Da mos deriva l'italiano "morale". Il termine mores era già usato nel periodo protostorico dalle tribù stanziate nel territorio laziale, in riferimento a usi di tipo magico-religioso. Ne dà una definizione Sesto Pompeo Festo: Dal periodo regio all'età imperiale, i mores, vengono a identificarsi come un corpo di principî e di valori esemplari per la comunità romana di quell'epoca e nelle seguenti. Chiunque non rispettasse il "Mos maiorum" infrangeva il codice degli insegnamenti etici e morali romani.
Karl Friedrich Heinrich (Molschleben, 8 febbraio 1774 – Bonn, 20 febbraio 1838) è stato un filologo classico tedesco.
Gaio Sallustio Crispo (in latino Gaius Sallustius Crispus, AFI: [ aj.j s sal. lu s.t . s kr s.p s]; nelle epigrafi: C SALLVSTIVS; Amiternum, 1 ottobre 86 a.C. Roma, 13 maggio 34 a.C.), pi semplicemente noto come Sallustio, stato uno storico, politico e senatore romano del periodo repubblicano. Proveniente da una famiglia plebea legata alla nobilitas municipale, comp a Roma il cursus honorum, divenendo prima questore, poi tribuno della plebe ed infine senatore della res publica. Dopo esser stato cacciato dal Senato per indegnit morale, partecip alla guerra civile del 49 a.C. tra Cesare e Pompeo, schierato tra le file cesariane. Dopo la sconfitta di Pompeo, Cesare lo ricompens per la sua fedelt conferendogli la pretura, riammettendolo in Senato e nominandolo governatore della provincia dell'Africa Nova. Dopo la fallimentare esperienza di governo e a seguito della morte di Cesare, si ritir dalla vita politica; in questo momento si diede alla stesura di opere a carattere storico, in particolare le due monografie De Catilinae coniuratione e Bellum Iugurthinum, le prime della storiografia latina, e delle Historiae, un'opera di tipo annalistico.Grazie a queste importanti opere ottenne un'enorme fama ed annoverato tra gli storici latini pi importanti del I secolo a.C. e di tutta la latinitas.