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Il Movimento Moderno nella storia dell'architettura fu un periodo collocato tra le due guerre mondiali, teso al rinnovamento dei caratteri, della progettazione e dei principi dell'architettura, dell'urbanistica e del design. Ne furono protagonisti quegli architetti che improntarono i loro progetti a criteri di funzionalità ed a nuovi concetti estetici. Tra i più importanti movimenti della storia dell'architettura, che ha influenzato più o meno direttamente tutta l'architettura e l'urbanistica del XX secolo, vengono ricordati come Maestri del Movimento Le Corbusier, Ludwig Mies van der Rohe, Walter Gropius, Frank Lloyd Wright, Alvar Aalto, Sven Backström, ma anche gli italiani Giovanni Michelucci, Piero Portaluppi, Gio Ponti, Gualtiero Galmanini, Franco Albini. Il movimento si identificò nel momento della sua massima espressione, negli anni venti e trenta del XX secolo. Un impulso determinante al movimento fu dato dai CIAM, promossi da Le Corbusier, che erano dei congressi internazionali dove vennero elaborate molte delle teorie e principi che furono poi applicati nelle varie discipline. A questo movimento appartengono De Stijl ("Lo Stile", in lingua olandese), il Bauhaus, il Costruttivismo, il Razionalismo italiano; nel 1936 fu coniato negli USA il termine International Style, con il quale spesso viene denominato tutto il movimento.
Le Corbusier, pseudonimo di Charles-Édouard Jeanneret-Gris (La Chaux-de-Fonds, 6 ottobre 1887 – Roccabruna, 27 agosto 1965), è stato un architetto, urbanista, pittore e designer svizzero naturalizzato francese. Tra le figure più influenti della storia dell'architettura contemporanea, viene ricordato – assieme a Ludwig Mies van der Rohe, Frank Lloyd Wright, Walter Gropius e Alvar Aalto – come maestro del Movimento Moderno. Pioniere nell'uso del calcestruzzo armato per l'architettura, è stato anche uno dei padri dell'urbanistica contemporanea. Membro fondatore dei Congrès Internationaux d'Architecture moderne, fuse l'architettura con i bisogni sociali dell'uomo medio, rivelandosi geniale pensatore della realtà del suo tempo. Tra il 2016 e il 2017 le sue opere sono state aggiunte alla lista dei siti patrimonio dell’umanità dell'UNESCO. Nella motivazione si legge che gli edifici scelti sono «una testimonianza dell'invenzione di un nuovo linguaggio architettonico che segna una rottura con il passato».
La maggior parte dei testi di Le Corbusier è stata tradotta in italiano solo dopo la sua scomparsa. Solo pochi di essi erano stati tradotti quando l'architetto era ancora in vita, sotto la sua supervisione. Di seguito una rassegna dei libri tradotti, comparata all'edizione originale (in ordine cronologico dell'originale): Vers une architecture, Parigi, Cres, 1923; trad. it. (a cura di Pierluigi Cerri e Pierluigi Nicolin) Verso un'architettura, Milano, Longanesi, 1984. La peinture moderne, scritto con Amédée Ozenfant, Parigi, Cres, 1925; trad. it. Sulla pittura moderna, Milano, Marinotti, 2004. Urbanisme, Parigi, Cres, 1925; trad. it. (a cura di Annamaria Beltrami Raini) Urbanistica, Milano, Il saggiatore, 1967. L'art decoratif d'aujourd'hui, Parigi, Cres, 1925; trad. it. Arte decorativa e design, prefazione di Giuliano Gresleri e Jose Oubrerie, Bari, Laterza, 1972. Précisions sur l'état présent de l'architecture et de l'urbanisme, Parigi, Cres, 1930; trad. it. Precisazioni sullo stato presente dell'architettura e dell'urbanistica, Roma-Bari, Laterza, 1979. Quand le cathédrales étaient blanches. Voyages au pays des timides, Parigi, Plon, 1937; trad. it. a cura di I. Alessi,Quando le cattedrali erano bianche. Viaggio nel paese dei timidi, Milano, Marinotti, 2003, ISBN 8882730468, pp. XII-339. Edizione precedente Faenza, ed. Faenza, 1975. La maison de l'homme, scritto con François de Pierrefeu, Parigi, Plon, 1942; trad. it. (a cura di Giuliano Gresleri) La casa degli uomini, Milano, Jaka Book, 1975. Entretiens avec les étudiants des écoles d'architecture, Parigi, Denöel, 1943; trad. it. (a cura di Francesco Taormina, con un commento di Alberto Samonà) Conversazione con gli studenti delle scuole di architettura, Palermo, Nuova Presenza, 1982. La charte d'Athènes,Parigi, Plon, 1943 e Les trois etablissements humains,Parigi, Denöel, 1943; trad. it. La carta d'Atene e l'urbanistica dei tre insediamenti umani, Milano, Etas Compas, 1969. Edizioni precedenti: La carta d'Atene, con un discorso preliminare di Jean Giraudoux, Milano, Comunità, 1960; L'urbanistica dei tre insediamenti umani, Ed. riv. e corretta a cura di Jean Petit, Milano, Comunità, 1961. Manière de penser l'urbanisme, Boulogne sur la Mer, L'Architecture d'Aujourd'hui, 1945; trad. it. Maniera di pensare l'urbanistica, Roma-Bari, Laterza, 1965. Le Modulor e Le Modulor 2, Boulogne sur la Mer, L'Architecture d'Aujourd'hui, 1950 e 1954; trad. it. Il modulor + modulor 2, Bologna, Capelli, 2004. Edizione precedente Milano, Mazzotta, 1973. L'Unité d'habitation de Marseille, Le Point, Mulhouse, 1950; trad. it. L'unita di abitazione di Marsiglia traduzione e prefazione di Antonio Alfani, Roma, s.n., 1960. Une Petite maison, Zurigo, Grisberger, 1954; trad. it. Une Petite maison (Una Piccola Casa) , Cannitello, Biblioteca del Cenide, 2003. Ronchamp, Stoccarda, Gerd Hatje, 1957; trad. it. Ronchamp, Milano, Comunità, 1957. La mia opera, Torino, Boringhieri, 1961, che uscì contemporaneamente in altre tre lingue (la pubblicazione in (FR) è nota come L'atelier de la recherche patiente, Fréal, Paris, 1960). Voyage d'Orient, Parigi, Forces Vives, 1966, il testo raccoglie gli articoli scritti per la rivista La Feuille d'Avis di La Chaux de Fonds, nel 1912; trad. it. Il Viaggio in Oriente: gli inediti di Charles Edouard Jeanneret fotografo e scrittore (di Mirella Gresleri-Coppola, ed. critica a cura di Giuliano Gresleri), Venezia/Parigi, Marsilio/Fondation Le Corbusier, 1984. Edizione precedente Il Viaggio in Oriente, Faenza, Faenza, 1974. Le poème de l'angle droit, Paris, Tériade, 1955; anastatica con trad. it. a cura di D. Antonini e S. Giuliani, edizione critica a cura di G. Crespi, Le poème de l'angle droit, Milano, Mondadori Electa, 2007, ISBN 9788837049683, pp. 185. La fattoria radiosa e il centro cooperativo, con Norbert Bézard (manoscritto non pubblicato, 1942); a cura di Sante Simone, con un articolo di Laurent Huron, Roma, Armillaria, 2018, ISBN 978-88-99554-24-8, pp. 134 p..Una ampia antologia di traduzioni in italiano, prive però delle impaginazioni originali, si trova in: Scritti, Torino, Einaudi, 2002.Sono stati pubblicati in diverse riprese, con traduzione italiana, gli schizzi di studio ed i carnet di viaggio dell'architetto. Voyage d'Orient. Carnets, Milano, Electa.Altri testi pubblicati direttamente in italiano furono: I "Claviers de couleurs" per le pareti in Domus n. 48, dicembre 1931. Misura di insieme in "Quadrante" n. 13, maggio 1934. Il "Vero" sola ragione dell'architettura in Domus n. 118, ottobre 1937. Pensieri scelti dagli scritti di Le Corbusier dal '23 al ‘47, raccolti da J, Soltan in Domus n. 235, giugno 1949. L'arte è in crisi?, raccolti da J, Soltan in SeleArte n. 1, luglio-agosto, 1952. L'architettura moderna dopo la generazione dei maestri, in Casabella-Continuità n. 213, novembre-dicembre, 1956. Il discorso di Ronchamp, in Chiesa e quartiere n. 6, giugno, 1958.
La maison La Roche-Jeanneret è una doppia villetta costruita da Le Corbusier nel 1924, ubicata presso i numeri 8-10 della rue Doctor Blanche, a Parigi.
Frank Lloyd Wright (Richland Center, 8 giugno 1867 Phoenix, 9 aprile 1959) stato un architetto, urbanista e teorico dell'architettura statunitense, tra i pi influenti del XX secolo. Assieme a Le Corbusier, Walter Gropius, Ludwig Mies van der Rohe e Alvar Aalto considerato uno dei maestri del Movimento Moderno in Architettura. Nel 2011, il Presidente Barack Obama dichiara l'intenzione degli Stati Uniti di presentare all'UNESCO la candidatura delle opere di Frank Lloyd Wright a Patrimonio Mondiale dell'Umanit . Otto di esse sono effettivamente iscritte nella lista dei patrimoni dell'umanit il 7 luglio 2019 con la denominazione "Le opere architettoniche del XX secolo di Frank Lloyd Wright". Romanticamente legato all'ideologia individualistica del "pionierismo" statunitense, si volse all'approfondimento del rapporto fra l'individuo e lo spazio architettonico e fra questo e la natura, assunta come fondamentale riferimento esterno. Questi suoi interessi lo portarono a prediligere come tema le case d'abitazione unifamiliari ("prairie houses"), che costituirono l'aspetto determinante del suo primo periodo di attivit . considerato uno dei maggiori esponenti della corrente organica dell'architettura contemporanea. Nel 1937 inizi la costruzione della scuola per architetti Taliesin West.Nel suo volume Architettura organica del 1939 Frank Lloyd Wright espresse compiutamente la sua idea di architettura, che aveva come idea trainante il rifiuto della mera ricerca estetica o il semplice gusto superficiale, cos come una societ organica dovrebbe essere indipendente da ogni imposizione esterna contrastante con la natura dell'uomo. La progettazione architettonica dovrebbe creare un'armonia tra l'uomo e la natura, costruire un nuovo sistema in equilibrio tra ambiente costruito e ambiente naturale attraverso l'integrazione dei vari elementi artificiali propri dell'uomo (costruzioni, arredi, ecc.) e naturali dell'intorno ambientale del sito. Tutti divengono parte di un unico interconnesso organismo, spazio architettonico. La casa sulla cascata del 1936 l'esempio pi pragmatico ed eccezionale di questo modo Wrightiano di fare ed intendere l'architettura. Wright cos si espresse a proposito dell'architettura organica:
La Casa sulla cascata è il nome italiano con cui è più nota Fallingwater, o Casa Kaufmann dal nome del suo proprietario, una villa progettata e realizzata sul ruscello Bear Run nei pressi di Mill Run in Pennsylvania dall'architetto Frank Lloyd Wright e considerata uno dei capolavori dell'architettura organica. Questa definizione, coniata da Wright, identifica la volontà di promuovere un'armonia tra genere umano e natura, la creazione di "un nuovo sistema in equilibrio" tra l'ambiente costruito e l'ambiente naturale attraverso l'integrazione dei vari elementi artificiali (costruzioni, arredi, ecc.) e naturali dell'intorno ambientale del sito. Tutti divengono parte di un unico interconnesso organismo architettonico. Wright adopera per raggiungere la sua architettura organica non solo i materiali del luogo, come la pietra, ma anche e soprattutto una moderna tecnologia espressiva, che nonostante la sua apparente dirompenza si integra meravigliosamente con i suoi volumi nello spazio del luogo.
L'architettura organica è una branca dell'architettura moderna che promuove un'armonia tra l'uomo e la natura, la creazione di un nuovo sistema in equilibrio tra ambiente costruito e ambiente naturale attraverso l'integrazione dei vari elementi artificiali propri dell'uomo (costruzioni, arredi, ecc.), e naturali dell'intorno ambientale del sito. Tutti divengono parte di un unico interconnesso organismo, spazio architettonico. Architettura organica corrisponde molto da vicino a società organica. Così si può sintetizzare ciò che affermava il maestro fondatore e il principale esponente di questa nuova maniera di concepire l'atto architettonico: Frank Lloyd Wright. Un'architettura che ha questa idea trainante, rifiuta la mera ricerca estetica o il semplice gusto superficiale, così come una società organica dovrebbe essere indipendente da ogni imposizione esterna contrastante con la natura dell'uomo. Indipendenza quindi da ogni classicismo, ma libertà interpretativa di affrontare qualsiasi tema, armonizzandolo con il tutto e cercandone soluzioni che in Wright sono formalmente perfette. Alcuni studiosi hanno contrapposto l'architettura organica a quella razionale, ritenendola discordante dal Movimento moderno o International Style, ma entrambe non vanno considerate necessariamente in antitesi, essendosi reciprocamente influenzate e sollecitate, tenendo anche conto che l'organicità contempla per sua natura un tipo di razionalità più complesso. Il pensiero organico può inoltre talvolta sfociare nel concetto di organwerk. «Risultato dell’arte del costruire dovrebbe essere una poetica serenità anziché una “efficienza” mortale.» F. L. Wright
Hugo Alvar Henrik Aalto (Kuortane, 3 febbraio 1898 – Helsinki, 11 maggio 1976) è stato un architetto, designer e accademico finlandese, tra le figure più importanti nell'Architettura del XX secolo e ricordato – assieme a Ludwig Mies van der Rohe, Walter Gropius, Frank Lloyd Wright e Le Corbusier – come maestro del Movimento Moderno.