Accedi all'area personale per aggiungere e visualizzare i tuoi libri preferiti
Il romanico lombardo si sviluppò tra gli ultimi decenni dell'XI secolo e il XII secolo in un'area più vasta della regione Lombardia attuale, comprendente anche l'Emilia e una parte del Piemonte, ed influenzò una larga parte dell'Italia, fino all'Umbria, alle Marche, al nord del Lazio, ed in parte anche la Puglia e la Sardegna. La Lombardia fu la prima zona italiana a ricevere le novità artistiche dall'Oltralpe, grazie all'ormai secolare movimento di artisti lombardi in Germania e viceversa, ma soprattutto ad esportare tecniche costruttive avanzate come ad esempio le volte in pietra e anche caratteri stilistici come gli archetti pensili e le lesene (non a caso chiamate in Francia bandes lombardes).
Benedetto Antelami (Val d'Intelvi, 1150 circa – 1230 circa) è stato uno scultore e architetto italiano. Attivo prevalentemente a Parma è uno dei pochi artisti di rilievo del XII-XIII secolo dei quali ci sia giunto il nome; egli costituisce insieme a Nicola Pisano una delle personalità (quella di Benedetto in anticipo rispetto a Nicola) che contribuirono alla diffusione della cultura gotica in Italia e alla sua rielaborazione in chiave classica.Opere: 1Battistero di Parma 2Cattedrale di San Donnino 3Duomo di Parma
La basilica di Sant'Andrea è uno dei monumenti più importanti e conosciuti della città di Vercelli. Si tratta del primo monumento gotico del Piemonte è uno dei più precoci d’Italia in questo stile; un esempio di architettura romanica-gotica, dove convivono la tradizione romanica locale e le novità del gotico cistercense. Ha la dignità di basilica minore.Fu fondata nel 1219 per volontà del cardinale Guala Bicchieri e completata nel 1227. In essa si fondono in modo paradigmatico la tradizione romanica (rintracciabile nella facciata a capanna e nelle loggette ad archetti) e i nuovi influssi del gotico europeo. La facciata stretta tra due torri (caso piuttosto raro in Italia settentrionale), presenta tre portali strombati. Due fasci di colonnine attorniano il portale di centro e sfociano nel più basso dei due ordini di loggette che separano la facciata vera e propria da un frontone triangolare di ispirazione classicheggiante. L'ampio rosone è posto all'incrocio delle diagonali che fendono la facciata. Il tracciato è razionalmente proporzionato, "lucido come un teorema e tuttavia pieno di contenuta tensione: o come una verità logica intuita nell'estasi" (Giulio Carlo Argan). Ampio valore è poi stato dato dal progettista alla qualità cromatica dei materiali usati: c'è il bianco dell'intonaco, il rosso del mattone, il verde delle sagomature. All'esterno, spiccano il tiburio ottagonale, sormontato da un'alta lanterna, e gli archi rampanti. Geza de Francovich attribuisce la lunetta del portale centrale della basilica (che rappresenta il martirio che l'apostolo Andrea subì in croce a Patrasso) all'architetto e scultore Benedetto Antelami, mentre Argan attribuisce ad Antelami l'intera progettazione. L'interno è a croce latina commissa, mentre il coro ha forma rettangolare.
Il romanico è la fase dell'arte medievale europea e deriva dal romano antico, si è sviluppata a partire dalla fine del X secolo fino all'affermazione dell'arte gotica, cioè fin verso la metà del XII secolo in Francia e i primi decenni del successivo in altri paesi europei (Italia, Inghilterra, Germania, Spagna). Nel 1819 lo storico William Gunn applicò il suffisso -esque o -esco per identificare un'arte che, benché derivata da quella romana, appariva imperfetta e fantasiosa. Intorno alla stessa epoca lo scrittore francese Adrien de Gerville proponeva di chiamare "romane" tutta l'architettura medievale precedente il gotico, come prodotto degenere dell'architettura romana. In seguito, verso la metà del secolo, l'archeologo Arcisse de Caumont divise tutta l'architettura post antica in tre periodi: l'arte romanica primitiva, dal V secolo alla fine del X secolo; il romanico intermedio, dal tardo X secolo alla fine dell'XI; infine il romanico di transizione al gotico, nel XII.