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Via della mano sinistra e della mano destra sono due termini che si riferiscono ad una dicotomia tra due opposte filosofie, presente nella tradizione esoterica occidentale, che si estende su diversi gruppi coinvolti nell'occulto e nella magia cerimoniale. In alcune definizioni, il sentiero della mano sinistra è identificato con la magia nera, quello della mano destra con benevola magia bianca.
La magia nera è tradizionalmente ritenuta la capacità di un mago di utilizzare e controllare a proprio vantaggio un potere nefasto, maligno, o comunque di origine soprannaturale. È associata all'oscurità, all'occultismo, e spesso al satanismo, sebbene un potere magico di per sé non sia necessariamente né positivo né negativo, poiché molto dipende dall'uso che se ne fa. Nella definizione di magia nera possono rientrare le varie forme della demonologia e soprattutto della stregoneria.
Con magia cerimoniale (a volte anche chiamata alta magia o magia salomonica) si intende quella branca della magia solitamente caratterizzata da una varietà di lunghi, elaborati e complessi rituali, accompagnati da una miriade di accessori ed appunto cerimonie. Venne resa popolare a cavallo tra '800 e '900 dalla Golden Dawn («Ordine Ermetico dell'Alba Dorata») e praticata in seguito in numerose scuole come la Cabala Ermetica, la magia Enochiana, Thelema, e più in generale dai praticanti di magia che fanno ausilio di un grimorio.
La magia bianca è un tipo di magia così denominata perché contrapposta a quella nera; a differenza di quest'ultima essa è mossa in linea teorica da intenzioni benefiche, positive, o altruistiche, prefiggendosi obiettivi nobili come la realizzazione interiore, o il raggiungimento della verità e della luce spirituale, a cui allude il colore bianco. Il confine tra magia bianca e nera può tuttavia sfumare laddove questi poteri vengano perseguiti, anche in maniera inconsapevole, da un animo poco disinteressato, in cui tendano a prevalere egoismo, orgoglio o titanismo.Storicamente nella magia bianca possono rientrare sia le forme cerimoniali della teurgia, finalizzate all'invocazione di potenze sovrumane salvifiche come angeli, divinità, spiriti elementali benevoli, sia la nozione di «magia naturale», la quale invece si propone di intervenire unicamente sui fenomeni della natura, attraverso lo studio delle sue leggi e gli strumenti tipici ad esempio dell'alchimia, relegando nella magia nera qualunque intervento che esuli da quest'ambito.
Con il termine magia si intende una tecnica che si prefigge di influenzare o dominare gli eventi, i fenomeni fisici e l'essere umano con la volontà; a tal fine la magia può servirsi di atti e formule verbali, come di gesti e rituali appropriati. L'etimologia del vocabolo magia (in greco μαγεία) deriva dal nome con cui veniva indicata nell'antica Grecia la dottrina praticata dai «Magi» (Μάγοι), i sacerdoti zoroastriani della Persia.
Il Ministero della Magia (Ministry of Magic) è l'istituzione che, nell'universo fantastico della saga di Harry Potter scritta da J. K. Rowling, governa dal punto di vista politico il mondo magico britannico. Il Ministero della Magia visto nella serie di Harry Potter è esclusivamente britannico, ma esistono altre istituzioni simili in altri Paesi del mondo magico. La sua sede si trova a Londra, nascosta agli occhi dei babbani, ossia la popolazione non magica, in quanto si posiziona interamente sottoterra. Lo scopo principale del Ministero è quello di tenere il mondo magico nascosto ai babbani. La massima carica in esso presente è il Ministro della Magia, che coordina il lavoro di sette dipartimenti che si occupano di tutti gli aspetti del governo della comunità magica.
Un mago è una persona dedita, per attitudine o per professione, all'arte della magia.La parola è la traslitterazione del termine greco magos (μάγος, plurale μάγοι), cioè «sapiente». Si tratta di un titolo riferito specificamente ai Magi, re-sacerdoti dello Zoroastrismo tipici dell'ultimo periodo dell'impero persiano.
La magia naturale, quale si è andata delineando a partire dall'età rinascimentale, è quella disciplina dell'occulto che si occupa delle forze della natura, concependole come entità vive e animate, e in quanto tali manipolabili dal mago che può impartire loro direttamente dei comandi, agendo in armonia con le loro leggi fenomeniche. Questo tipo di magia spesso è consistito nello studio sperimentale della natura, in maniera simile ad una scienza naturale su basi spirituali, presentandosi come la traduzione in pratica, o la controparte complementare, della filosofia della natura.Anche se assimilabile alla magia bianca, la magia naturale tende a distanziarsi dalle pratiche cerimoniali, in particolare dalla goezia e dalla teurgia che si occupano di evocare spiriti rispettivamente diabolici o divini, prediligendo un approccio più neutro e scientifico, che comprende materie come l'astrologia, l'alchimia, la medicina, la fisica.
Il viaggio in Occidente (in cinese 西遊記T, 西游记S, Xīyóu JìP, Hsiyu-chiW, letteralmente "Il racconto del viaggio in occidente") è un classico della letteratura cinese, appartenente al gruppo dei quattro grandi romanzi classici. Fu pubblicato anonimo nel 1590 circa. Sebbene non sia pervenuta alcuna prova materiale relativa all'identità dello scrittore, lo si attribuisce tradizionalmente all'erudito Wú Chéng'ēn. Il romanzo racconta, in versione mitizzata, il viaggio di un monaco buddhista, ispirato al personaggio storico Xuánzàng. Costituisce una riflessione su quanto il buddhismo cinese avesse unito le genti, fondendo aspetti del Taoismo e del Confucianesimo in Cina. Rappresenta, inoltre, un vero e proprio percorso di purificazione dei vari personaggi, che alla fine del viaggio giungeranno all'illuminazione.