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La novella una narrazione in prosa breve e semplice (di modesto respiro), generalmente pi breve di un racconto (secondo molti critici, la distinzione tra le due modalit narrative labile o nulla), nella quale c' un'unica vicenda semplice e in s conclusa, colta nei suoi momenti essenziali, i cui personaggi si possono facilmente ritrovare nella vita quotidiana. Essa nasce, non si sa con precisione dove e quando, nel contesto della letteratura orale. La novella non un genere letterario indipendente, poich inglobata all'interno di altri generi. Tracce di novella sono presenti nelle letterature dell'antico Egitto e della Mesopotamia (Sumeri, Babilonesi). Il genere presente nelle letterature orientali in particolare in quella indiana dove vi sono varie raccolte, tra cui la celebre Pa catantra. In India nasce anche la struttura delle novelle precedute da una cornice narrativa, struttura che poi avr diffusione anche in Occidente con il Decameron. La novella ebbe scarsa autonomia nelle letterature greca e latina. Si ricordano gli arguti e burleschi Racconti sibaritici e la Fabula Milesia. Nella letteratura orientale celeberrima la raccolta Le mille e una notte. Alla base della struttura che la novella assumer poi nel Medioevo troviamo l'exemplum, un genere che si potrebbe definire una forma semplice di novella ma che possiamo descrivere anche come a met strada tra la fiaba e la parabola. Anche l'exemplum inglobato in altri generi, come la vita dei Santi perch era usato molto spesso dai predicatori con finalit educative e morali. I predicatori se ne servivano allora per ricondurre sulla giusta strada coloro che avevano commesso qualche peccato. Nel Medioevo il fabliau un altro antecedente della novella. La novella sorge pi tardi, in et medievale, nell'ambito di culture molto diverse tra loro. Ancora assente in Francia e in Germania, la novella era un genere praticato in Spagna dove risentiva della novellistica arabo-orientale, come attestano Furberie e perfidie delle donne (1253), una versione del Libro de' sette savi scritta da Fadrique di Castiglia, fratello del re Alfonso X il Saggio; il Libro degli esempi del conte Lucanor e di Patronio (1335) di Juan Manuel e le novelle in versi del Libro del buon amor (1330-1343) di Juan Ruiz. In Inghilterra la novella si svilupp a partire dai Racconti di Canterbury di Geoffrey Chaucer (secolo XIV).
Loreto Vittori (Spoleto, 16 gennaio 1600 – Roma, 23 aprile 1670) è stato un poeta, librettista, compositore e uno dei primi cantanti castrati italiano. Scoperto a Spoleto dal vescovo Maffeo Barberini (il futuro papa Urbano VIII), fu inviato a Roma nel 1617. Qui divenne allievo di Giovanni Bernardino Nanino e Francesco Soriano. Cantò a Loreto e nella sua città natale, quindi fu cantore nella Cappella Sistina dal 1622 alla morte; è sepolto in Roma nella basilica di Santa Maria sopra Minerva. Nel 1639 scrisse un melodramma dal titolo La Galatea andato in scena al Palazzo Spinelli di Cariati di Napoli nel 1644, riscoperto e riproposto nel 2005. Compose inoltre l'oratorio Sant'Ignazio di Loyola, perduto, e due melodrammi dal titolo Sant'Irene (1644) e La pellegrina costante (1647), quest'ultima tratta da un romanzo francese di J.P.Camus, Parthénice, tradotto in Italia da Maiolino Bisaccioni; scrisse anche l'opera Diana schernita andata in scena a Napoli nel 1644 e la commedia inedita La fiera di Palestrina, un'altra commedia, Le zittelle cantarine, e una raccolta di monodie e di Dialoghi sacri e morali. Scrisse un poema eroicomico, La Troja rapita (1662), che sulla falsariga della Secchia rapita del Tassoni narra la guerra fra Rieti e Cantalice ai tempi di papa Eugenio IV; il poema contiene importanti dati autobiografici, relativi anche all'ambiente romano barberiniano.
Bellizzi Irpino è una frazione di Avellino di 842 abitanti, già comune autonomo fino al 1938. È situata alla periferia meridionale di Avellino a 3 km dal centro cittadino, si posa su una collina ai piedi del monte Faliesi, a 392 m s.l.m., confina ad est con il comune di Aiello del Sabato, a sud con il comune di Contrada e a nord col Rione san Tommaso di Avellino. È raggiungibile attraverso la strada statale che collega Avellino a Salerno detta via dei Due Principati. Anticamente denominato il Casale delle Bellezze, qui i Caracciolo ospitavano i cugini regnanti delle Due Sicilie che da Napoli venivano ad Avellino. Piccolo villaggio abitato per lo più da contadini e mastri operai addetti all'edilizia, si reggeva su un'economia prevalentemente agricola, e malgrado ripetuti tentativi di accorpamento al comune capoluogo già avviati nel corso del XIX secolo, conservò la sua autonomia municipale fino al 1938. Con Regio Decreto del 12 luglio 1938, il comune di Bellizzi, che all'epoca contava 864 abitanti, risultante mancante "di mezzi per provvedere adeguatamente ai pubblici servizi" fu aggregato a quello di Avellino. A pagina 593 del Giornale degli economisti e annali di economia, Volume 53 del 1938, veniva indicato, con la sua superficie di tre ettari, come il comune più piccolo d'Italia. Con la nascita delle circoscrizioni previste dalla legge 278/1976 fu inserito nella VII Circoscrizione della città di Avellino, insieme alle limitrofe contrade S.Oronzo e Cretazzo. Nei pressi della frazione è posto il penitenziario di Avellino, un carcere di massima sicurezza. Via Giancola è la stradina principale di Bellizzi Irpino, dove tra l'altro c'è l'ex municipio (poi sede della circoscrizione) e la chiesa di Santa Maria di Costantinopoli. Di fronte alla Chiesa di Santa Maria di Costantinopoli si trova la Chiesa del Purgatorio, sede dell'omonima Confraternita fondata l'8 dicembre 1865 dal fervore religioso di 18 confratelli e consorelle. Il nome "Anime del Purgatorio" nasceva dall'abitudine, diffusa tra alcuni confratelli, di lasciare, dopo la morte, consistenti lasciti perché la Congrega pregasse per le loro anime, così da garantire loro l'accesso al Paradiso. L'assoluta mancanza nel corso del Medio Evo di qualsiasi forma di assistenza pubblica e delle più elementari garanzie specialmente per la parte più disagiata delle collettività, in gran parte perdurata fino a tempi abbastanza recenti, ed al tempo stesso il bisogno di ben operare per amore e timore di Dio, furono le principali motivazioni che indussero i cristiani ad associarsi per aiutarsi reciprocamente.. Nella zona superiore di Bellizzi sono situati dei prefabbricati atti ad ospitare gli sfollati del terremoto dell'Irpinia del 1980, tuttora sono abitati. La frazione è circondata da noccioleti, su cui si basa l'agricoltura della zona. Le tradizioni folkloristiche di questo paesino sono legate al Palio della Botte, di cui Bellizzi si aggiudicò la competizione inaugurale del 1998, ( con il nome storico di "Bellezze". Altri successi sono stati conseguiti negli anni 2000, 2010, 2013, 2014, 2016 e 2018, detenendo insieme alla Contrada Tuoppolo, il record di 7 vittorie) e, soprattutto alla rappresentazione carnevalesca Zeza, nonché alla processione in onore di Santa Maria di Costantinopoli, tenuta la prima domenica di Settembre, durante la quale la statua della Madonna è portata a spalla lungo il paese. La Zeza di Bellizzi nel 2012 ha compiuto 400 anni. A differenze delle Zeze diffuse nella provincia di Avellino, quella di Bellizzi ha due particolarità: innanzitutto è l'unico gruppo folk della città capoluogo ed inoltre, almeno a detta di Roberto De Simone, antropologo e studioso delle tradizioni popolari, è la depositaria del testo più autentico all'originale francese, risalente al XVI secolo. Roberto De Simone si ispirò proprio alla Zeza di Bellizzi per scrivere la sua 'Gatta Cenerentola'. I figuranti, come da tradizione, sono solo maschi. Le donne collaborano alla preparazione dei tradizionali abiti. Alle tradizioni bellizzane appartiene anche la scampagnata "fuori porta", che si tiene nel giorno di Pasquetta, presso la località San Raffaele, nel comune di Aiello del Sabato, presso i giardini e il tempietto, al Santo dedicato, della villa Cerullo. Nel 1956 la S.F.I. (Società Filoviaria Irpina) collegò la frazione di Bellizzi Irpino al centro del comune capoluogo istituendo la sua terza autolinea filoviaria. I filobus rimasero funzionanti fino al novembre 1973, quando furono sostituiti dagli autobus urbani.. Nel mese di gennaio 2014 hanno avuto inizio i lavori di ristrutturazione della Piazza centrale della frazione, Piazza Napoli (già Piazza Roma), sede del palazzo scolastico. Nel 1931 l'allora podestà Evaristo Cerullo aveva dotato la piazza di un monumento funebre dedicato alla memoria di Arnaldo Mussolini, successivamente rimosso. L'aria salubre della collina su cui sorge Bellizzi Irpino, ricordata (aria buona) a pag.142 della Istorica descrizione del Regno di Napoli (1823, Giuseppe Maria Alfano) nonché la sua posizione soleggiata, ne fecero sede, nel ventennio fascista, di una colonia elioterapica per bambini.