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La riserva naturale Poggio all'Olmo è un'area naturale protetta situata nella provincia di Grosseto e che si estende attorno all'omonima altura, interessando parzialmente i territori comunali di Arcidosso e Cinigiano.
La riserva naturale Monte Labbro è un'area naturale protetta situata nel comune di Arcidosso, in provincia di Grosseto ubicata a sud-ovest del monte Amiata in un'area di grande valore paesaggistico, ambientale e storico. Vi si accede dalla frazione di Zancona. L'area della riserva naturale (616 ha) comprende al suo interno sia il parco faunistico del Monte Amiata, che la vetta del monte Labbro (altezza m. 1193), con la torre Giurisdavidica, legata alla memoria storica di Davide Lazzaretti. Una parte consistente della superficie della riserva è di proprietà pubblica. È molto elevato il valore per l'avifauna legata agli ambienti rupicoli, alle praterie rocciose, ed agli ambienti agropastorali tradizionali.
Il fiume Paglia è, tra gli affluenti di destra del Tevere, il principale per lunghezza e con il Nestore quello di maggiore portata e bacino idrografico. Nasce a circa 1.000 m s.l.m. alle pendici meridionali del monte Amiata (1.738 m) in località Pian dei Renaì (comune di Abbadia San Salvatore). Attraversa le province di Siena, Viterbo e Terni e sfocia nel Tevere a Sud-Est di Orvieto; è lungo 85,6 km ed ha un regime prevalentemente torrentizio.
Il monte Amiata è un gruppo montuoso di origine vulcanica, situato nell'Antiappennino toscano, tra la Maremma, la Val d'Orcia e la Val di Paglia, compreso tra la provincia di Grosseto e quella di Siena (Toscana). L'origine del toponimo Amiata è stata da alcuni individuata nel latino ad meata, ossia «alle sorgenti». Altre ipotesi sull'etimo del toponimo Amiata sono state rappresentate in una rivista storico-culturale locale, ove si indica una derivazione da mons Tuniatus-Montuniata, con riferimento a Tinia, la massima divinità etrusca.
La geografia della Toscana illustra le caratteristiche della regione Toscana, in Italia, che si estende tra il Mar Ligure e il Mare Tirreno, verso i quali si affaccia con coste per lunghi tratti basse e sabbiose, e le catene montuose dell'Appennino Tosco-Emiliano e dell'Appennino Tosco-Romagnolo. Al largo della costa, si estende l'Arcipelago Toscano: intorno all'Elba, l'isola principale che segna i limiti tra Mar Ligure e Mar Tirreno, si trovano Capraia e Gorgona nel Mar Ligure, Pianosa, Montecristo, Giglio e Giannutri nel Tirreno. La regione amministra anche una piccola enclave situata nel territorio dell'Emilia-Romagna, composta da frazioni del comune di Badia Tedalda.
La Brigata Maiella fu una formazione militare della Resistenza italiana attiva durante la seconda guerra mondiale. Fu l'unica formazione partigiana a essere decorata di medaglia d'oro al valore militare alla bandiera, nonché tra le pochissime formazioni di patrioti di ispirazione repubblicana aggregate alle forze alleate dopo la liberazione dei territori d'origine, assieme alla 28ª Brigata Garibaldi "Mario Gordini" e alla Divisione Modena-Armando; fu la formazione combattente con il più lungo e ampio ciclo operativo, continuando a lottare risalendo la penisola sino alla liberazione delle Marche, dell'Emilia-Romagna e del Veneto.
La battaglia del Sangro fu un conflitto armato tra partigiani italiani abruzzesi e le ultime resistenze tedesche, svoltasi dal dicembre 1943 all'aprile 1944. Essa è considerata legata alla battaglia di Ortona (25 dicembre 1943), ed è resa famosa per la tenacia dei ribelli che assieme ad Ettore Troilo costituirono il gruppo armato della Brigata Maiella. In realtà il termine "del Sangro" sarebbe improprio, in quanto questa guerra è composta da una serie di micro-battaglie, ed alcune più importanti, combattute in vari luoghi della provincia di Chieti, e dell'Aquila, partendo dalla foce del Sangro a Fossacesia (CH), e risalendo sino a Roccaraso e Castel di Sangro (AQ), tra scaramucce e imboscate dei brigadisti di Ettore Troilo, spalleggiati dai britannici, contro i tedeschi occupanti. In sostanza, l'evento rappresentò un momento cruciale per la storia della resistenza italiana e dell'Abruzzo, dato che tale guerriglia si interpone nelle vicende storiche dell'immediata fuga di re Vittorio Emanuele III da Ortona per Brindisi (9 settembre 1943), e l'avanzata delle truppe canadesi e britanniche da Foggia e dalla Sicilia dopo l'operazione Husky del 10 luglio a Messina, che penetrarono in Abruzzo attraverso la "battaglia del Trigno" tra Vasto e a San Salvo (CH). L'azione di rifiuto e ribellione all'oppressione nazista dei due capi Ettore e Domenico Troilo della "banda della Maiella", rappresentò un atto unico in Abruzzo durante la guerra di resistenza italiana nel biennio 1943-44, celebrato anche molti anni dopo la fine della guerra da vari presidenti dello Stato, come Carlo Azeglio Ciampi, e recentemente, il 25 aprile 2018, dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che recatosi a Casoli (CH), dove nacque formalmente il gruppo d'azione partigiana di Ettore Troilo, nel suo discorso lodò le azioni partigiane d'Abruzzo, tenendo in appunto come proprio dalla regione fosse partita la scintilla della rivalsa italiana contro gli oppressori.
Gli Appennini sono il sistema montuoso lungo circa 1 200 km che si distende dalla zona settentrionale fino a quella meridionale dell'Italia, disegnando un arco con la parte concava a sudovest. Insieme alle Alpi, caratterizzano il rilievo e il paesaggio di gran parte del paese, interessando ben quindici regioni: quattro della sua parte continentale, tutte le regioni della penisola nonché, secondo talune fonti, la parte settentrionale della Sicilia. Per questi motivi sono spesso chiamati "spina dorsale della penisola italiana".
L'asino amiatino è una razza di asino molto antica, originaria del continente africano ed evolutasi in Toscana, in particolare sul monte Amiata. Asini amiatini sono stati raffigurati anche da Giotto nella cappella degli Scrovegni di Padova. Oggi la specie, nonostante il recupero e il registro nell'anagrafe di molti esemplari selezionati e autoctoni, è in via di estinzione. Nel 2009, la Coldiretti ha verificato un incremento nell'allevamento degli asini, e la razza Amiata risultava la più allevata, con 52 allevamenti e 984 capi in totale.L'Istituto incremento ippico di Pisa alleva nei pressi di Grosseto, a Cernaia, un gruppo di femmine amiatine per il ripopolamento.