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Malombra (romanzo)

Malombra è il primo romanzo scritto da Antonio Fogazzaro intrapreso nei primi anni del '70, terminato in bella copia autografa il 22 dicembre 1880 e pubblicato a Milano da Brigola nel 1881. Specie a partire dalla seconda metà dello scorso Secolo, gli studiosi dell'opera di Fogazzaro hanno dimostrato un'attenzione (e un'attrazione) particolare, ai temi e allo stile di questo romanzo, non di rado evocandone al paragone la superiorità, rispetto alle altre espressioni narrative, compreso Piccolo Mondo Antico, del Fogazzaro. Il romanzo è ambientato nel 1864 in un luogo non ben precisato. L'autore lo indica con una semplice lettera puntata: R. Si sa che è sulle rive di un lago lombardo, identificabile con il piccolo lago del Segrino, tra Como e Lecco. Il Palazzo è invece la villa Pliniana, sul Lago di Como, visitata da Fogazzaro e la cui tetra atmosfera ben si adattava al mondo decadente dello scrittore. Una parte del romanzo si svolge anche a Milano. Il romanzo è diviso in quattro parti ciascuna con vari capitoli: 1ª parte: Cecilia (9 capitoli) 2ª parte: Il ventaglio rosso e nero (7 capitoli) 3ª parte: Un sogno di primavera (3 capitoli) 4ª parte: Malombra (8 capitoli)I protagonisti sono Corrado Silla e Marina Crusnelli di Malombra. Nella prima parte sono presenti entrambi, nella seconda solo Marina, nella terza solo Corrado, nella quarta, infine, di nuovo entrambi. Il carattere dei personaggi verrà puntualmente ripreso nei romanzi successivi: l'intellettuale idealista mortificato dall'inettitudine, l'aristocratica, sensuale e psicotica protagonista, lo schietto umorismo dei personaggi minori, di gusto provinciale, che mitiga il drammatico svolgimento della storia. Il libro fu ignorato dalla maggior parte delle riviste letterarie e criticato da Salvatore Farina e Enrico Panzacchi, ma lodato da Verga, che lo definì: "una delle più alte e delle più artistiche concezioni romantiche che siano comparse ai nostri giorni in Italia". Anche Giuseppe Giacosa lo descrisse come "il più bel libro che si sia pubblicato in Italia dopo I promessi sposi". Il Momigliano definì Malombra "una creazione magica e il tentativo meraviglioso di esprimere l'inesprimibile e la riuscita esperienza di tradurre le voci dell'inconscio" (Momigliano Attilio: Elzeviri - Antonio Fogazzaro pag.218 - Le Monnier Firenze 1945). Mario Soldati nel 1942 ne trasse l'omonimo film.

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