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Il nervo trigemino è il V paio di nervi cranici. È un nervo misto somatico costituito prevalentemente da fibre sensitive somatiche e da un piccolo contingente di fibre motorie. Queste due componenti emergono direttamente dal nevrasse come due radici distinte: la radice sensitiva, più voluminosa, laterale rispetto a quella motrice ed appiattita in senso anteroposteriore, mette capo al ganglio semilunare del Gasser; la radice motrice, più piccola, mediale rispetto a quella sensitiva, passa al di sotto del ganglio medesimo e si unisce alla terza branca trigeminale. La componente sensitiva consta di tre nuclei: Nucleo della radice discendente del N. Trigemino (colonnina di sostanza grigia che origina al livello del bulbo e giunge fino ai primi segmenti cervicali del midollo spinale), Nucleo Sensitivo (o principale) del N. Trigemino posto al livello del ponte, Nucleo Mesencefalico del N. Trigemino. Il primo porterà una sensibilità Protopatica, Tattile, Dolorifica e Termica del collo e della testa; il secondo, porterà una sensibilità Epicritica del collo e della testa; il terzo una sensibilità propriocettiva dei muscoli masticatori. Tutti dunque raccolgono stimoli riguardanti la sensibilità esterocettiva e propriocettiva della testa, faccia, meningi, denti e lingua, ventre anteriore del muscolo digastrico, il muscolo tensore del velo palatino e tensore dell'ugola e il muscolo miloioideo.
I denti (dal latino dentes) sono organi durissimi che si trovano all'interno del cavo orale di molti animali. Spesso si indicano come denti quelli dei vertebrati. La funzione primaria dell'insieme dei denti (la dentatura) è quella della presa del cibo. In genere, nei mammiferi i denti assolvono anche alla funzione della masticazione del cibo. Oltre a queste basilari funzioni, possono assolvere alla difesa ed accessoriamente alla fonetica ed estetica. Nei mammiferi le radici dei denti sono coperte dalle gengive. Il processo di formazione dei denti è chiamato odontogenesi e inizia in fasi piuttosto precoci successive al concepimento.
Il De Medicina è un trattato scritto dall'enciclopedista e medico romano Aulo Cornelio Celso. Composto probabilmente tra l'impero di Augusto e quello di Tiberio, il trattato faceva parte di un compendio sulle scienze antiche quali l'agricoltura e la filosofia, chiamato dall'autore De Artibus. Unico superstite pervenutoci, esso rappresenta una delle più vaste fonti di informazioni sulle pratiche mediche dell'epoca.
L'arteria mascellare, o arteria mascellare interna, è un ramo terminale dell'arteria carotide esterna. Il suo territorio di vascolarizzazione comprende le strutture della regione infratemporale, gran parte della mascella e parte della mandibola: fondamentalmente quelle strutture che derivano dal primo arco branchiale. Dopo un breve decorso nella regione parotidea, nella quale origina in corrispondenza del collo della mandibola, entra nello spazio pterigomandibolare della fossa infratemporale attraverso la fascia interpterigoidea, decorrendo lateralmente (nella maggioranza dei casi) o medialmente al muscolo pterigoideo laterale. Attraversa la fossa infratemporale e raggiunge la fossa pterigopalatina mediante la fessura pterigomascellare, per poi entrare come arteria sfenopalatina nel foro omonimo.