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Il surrealismo è un movimento artistico d'avanguardia del Novecento nato come evoluzione del dadaismo e che coinvolse tutte le arti, toccando anche letteratura e cinema, nato negli anni 20 a Parigi; nel 1924 ne fu scritto il primo manifesto. Il Surrealismo è un movimento letterario e artistico che vuole esprimere una realtà superiore, fatta di irrazionale e di sogno e che vuole rivelare gli aspetti più profondi della psiche. Il surrealismo ebbe come principale teorico il poeta André Breton, che canalizzò la vitalità distruttiva del dadaismo. Breton fu influenzato dalla lettura de L'interpretazione dei sogni di Freud del 1900; dopo averlo letto arrivò alla conclusione che fosse inaccettabile il fatto che il sogno e l'inconscio avessero avuto così poco spazio nella civiltà moderna, e pensò quindi di fondare un nuovo movimento artistico e letterario in cui essi avessero un ruolo fondamentale. Nacque così il surrealismo, che aveva avuto tra i suoi precursori recenti il poeta e scrittore Guillaume Apollinaire, morto nel 1918.
Nadja è un romanzo autobiografico dello scrittore e teorico del movimento surrealista André Breton uscito presso Gallimard nel 1928, e in edizione rivista dall'autore nel 1963. In italiano nella traduzione di Giordano Falzoni e con una nota di Lino Gabellone, è uscito nella collana "Einaudi Letteratura" nel 1972, quindi nella "Nuovi coralli" nel 1977, e nella "Letture", con prefazione di Domenico Scarpa nel 2007, presso Einaudi. Il libro, definito da Maurice Blanchot "libro sempre futuro", racconta dell'incontro tra lo scrittore e Léona Delcourt (1902-1941), che si fa chiamare Nadja, avvenuto la prima volta il 4 ottobre 1926 a Parigi e comprende fotografie e disegni, tra le quali, immagini della città, programmi di teatro, opere e disegni, e i ritratti di Paul Éluard, Benjamin Péret, Robert Desnos, l'attrice Blanche Derval (1885-1973), l'indovina Madame Sacco, lo psichiatra Henri Claude (1869-1945) e l'autore stesso. Con tono da inchiesta realistica, ripresa direttamente dalla vita il racconto si divide in tre tempi: chi sono io? sorta di introspezione auto-analitica e poetica il calendario degli incontri tra 4 e il 13 ottobre 1926 e le impressioni che la ragazza suscita (anche in incontri successivi, fino al suo internamento in manicomio), in una sorta di seconda domanda: chi vive? una riflessione successiva e delirante sul senso di scrivere su questo incontro e su altro, con la conclusione che "la bellezza sarà CONVULSA o non sarà".In una lettera a Jean Paulhan del 2 dicembre 1939, Breton esprime il desiderio di rilegare sotto la stessa copertina Nadja con Les Vases communicants (1932), e L'Amour fou (1937), per rendere manifesto il legame che li unisce.