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Miriam (o Maria, a seconda di come ogni versione traduce il suo nome) è, nella Bibbia, la sorella di Mosè e Aronne. È menzionata in sei testi, tra cui i cinque libri del Pentateuco. Ma il più delle volte la sua figura viene associata al salvataggio di Mosè bambino (Esodo 2), dove però, benché prenda la parola, a differenza di molte altre donne, si parla di lei solo come di «sua sorella», senza indentificarla. È una delle poche donne del Pentateuco nominata in altri passi della Bibbia.
Iochèbed o Yochèbed (il cui nome significa "Javè è gloria") era la moglie di Amram - suo nipote, figlio del fratello Kohat - e madre di Mosè, Aronne e Miriam (v. Es6,20). Viene menzionata anche col nome di Jocabel. Secondo la Bibbia, era della tribù di Levi, come anche il marito Amram; il fatto che Yochebed avesse sposato suo nipote Amram crea però un anacronismo riguardante Mosè, che avrebbe così dovuto nascere una quarantina di anni dopo l'arrivo degli Ebrei in Egitto. Il "testamento di Levi" la dice figlia di Levi e Melcha, nata in Egitto quando il padre aveva 64 anni Alcuni rabbini, nel Talmud, la identificano come Sifra, una delle due levatrici alle quali il faraone ordinò di impedire la nascita dei bambini ebrei (Esodo 1:15-16) e quindi il premio che Dio avrebbe promesso a essa per aver disobbedito ai comandi del monarca (Esodo 1:21) era appunto il fatto di divenire madre di tre grandi personaggi della storia ebraica quali Aronne, Mosè e Miriam. Alcuni la identificano inoltre come la "Giudea" citata nel libro delle Cronache (4:18) perché, avendo permesso la nascita di Mosè, viene ritenuta come "madre" della nazione israelita. Il testo del Midrash tenta di spiegare come la donna riuscì a salvare il figlio dalle guardie egiziane per tre mesi. Quando il faraone aveva dato ordine di annegare tutti i neonati maschi, Amram ripudiò la moglie, che era incinta da tre mesi. Su incitazione di Miriam, questi risposò Yochebed, e gli egiziani quindi credettero che il bambino venne concepito in quel periodo, quando invece la donna era già al terzo mese di gravidanza. Yochebed, quando il piccolo Mosè aveva solo tre mesi, lo chiuse in una cesta cosparsa con del bitume, e lo abbandonò alla corrente del fiume Nilo per salvarlo dalla collera del faraone. Il piccolo venne trovato dalla principessa Bithia che lo affidò alla stessa Yochebed come nutrice, su consiglio di Miriam, che aveva seguito la cesta lungo il corso del fiume. Dopo essere stato svezzato Mosè venne ricondotto dalla figlia del faraone che lo adottò come proprio figlio carnale. Una tradizione secondaria dice che Iochebed divenne moglie di un tale Elitzaphon, dopo la morte di Amram, e da questi ebbe due figli.
Il principe d'Egitto (The Prince of Egypt) è un film d'animazione della DreamWorks Animation del 1998 con la regia di Brenda Chapman, Steve Hickner e Simon Wells. Primo film della DreamWorks ad essere realizzato in animazione tradizionale, si tratta di un remake animato de I dieci comandamenti degli anni cinquanta e interpretato da Charlton Heston. Adattamento del libro dell'Esodo, la pellicola, doppiata in lingua originale da attori come Val Kilmer, Ralph Fiennes, Michelle Pfeiffer, Sandra Bullock, Jeff Goldblum, Danny Glover e Patrick Stewart, è incentrata sulla vita di Mosè, da principe d'Egitto a guida del popolo d'Israele verso la terra promessa. Al momento della sua uscita, il 18 dicembre 1998, ha rappresentato il film d'animazione più costoso della storia del cinema. Con una reazione positiva da parte della critica, che elogiò il film per la sua musica e per la storia, e con un ottimo incasso al botteghino, Il principe d'Egitto si guadagnò vari riconoscimenti, tra cui un Oscar alla migliore canzone (When You Believe), cantata in lingua originale da Whitney Houston e Mariah Carey. Costata 70 milioni di dollari, la pellicola ha incassato circa 218 milioni di dollari, diventando il film d'animazione non disneyano di maggiore incasso nella storia del cinema. Il record è stato battuto nel 2007 con l'uscita de I Simpson - Il film. La regista Brenda Chapman fu la prima donna a co-dirigere un grande film d'animazione. Il successo della pellicola convinse la DreamWorks a realizzare un prequel nel 2000, Giuseppe - Il re dei sogni (Joseph: King of Dreams), uscito direttamente in video da li fu un grandissimo successo.
Il cristianesimo scientista (Christian Science, letteralmente "Scienza Cristiana") è un nuovo movimento religioso cristiano metafisico fondato nel 1879 negli Stati Uniti d'America da Mary Baker Eddy (1821-1910). La sua missione dichiarata è quella di ripristinare il cristianesimo primitivo ed il suo elemento perduto di guarigione. La Chiesa Madre di questo movimento, La Prima chiesa del Cristo, Scientista, ha sede a Boston, nel Massachusetts, USA. Sebbene le denominazioni di Scienza Cristiana e Scientology siano somiglianti, le due entità non hanno niente a che fare tra di loro. Solo l'influenza del sistema di Phineas Quimby e del movimento Nuovo Pensiero sulla teologia e gli insegnamenti della Scienza Cristiana rimane oggetto di dibattito; tuttavia Mary Baker Eddy successivamente si allontanò dagli insegnamenti di Phineas Quimby, sostenendo che la guarigione arriva direttamente da Dio e non attraverso la mediazione della mente: la Scienza Cristiana pertanto non si considera parte del movimento Nuovo Pensiero.
Con il termine banchetto ci si riferisce ad un pasto collettivo contrassegnato da un carattere di ritualità. Il pasto costituiva spesso, già in origine, un atto dotato di valenza rituale e religiosa: conservavano tale carattere non solo i banchetti rituali delle divinità, dei morti, delle cerimonie pubbliche, ma anche i pranzi privati cui assistevano, gli dei onnipresenti. Al significato comunitario del banchetto si associavano quelli dell'ospitalità (ξενία) e del dono.
Con alimentazione medievale ci si riferisce ai cibi, alle abitudini alimentari, ai metodi di cottura e in generale alla cucina di varie culture europee nel corso del Medioevo, un'epoca che si estende, per convenzione, dal 476 al 1492. Durante tale periodo, le diete e la cucina, nelle varie zone dell'Europa, sperimentarono meno cambiamenti rispetto a quanto sarebbe successo nella più breve epoca moderna che sarebbe seguita, durante la quale tali mutamenti avrebbero posto le basi della moderna cucina europea. I cereali erano consumati sotto forma di pane, farinate d'avena, polenta e pasta praticamente da tutti i componenti della società. Le verdure rappresentavano un'importante integrazione alla dieta basata sui cereali. La carne era più costosa e quindi considerata un alimento più prestigioso ed era per lo più presente sulle tavole dei ricchi e dei nobili. I tipi di carne più diffusi erano quelle di maiale e pollo, mentre il manzo, che richiedeva la disponibilità di una maggiore quantità di terra per l'allevamento, era meno comune. Il merluzzo e le aringhe erano molto comuni nella dieta delle popolazioni nordiche, ma veniva comunque consumata un'ampia varietà di pesci d'acqua dolce e salata. La lentezza dei trasporti e le inefficienti tecniche di trasformazione agroalimentare rendevano estremamente costoso il commercio di cibi sulle lunghe distanze. Per questa ragione il cibo dei nobili era più esposto alle influenze straniere rispetto a quello consumato dai poveri e dalla gente comune. Dal momento che ciascuna classe sociale cercava di imitare quella a lei immediatamente superiore, le innovazioni dovute al commercio internazionale e alle guerre con paesi stranieri si diffusero gradualmente tra le classi medio-alte delle città medievali. Oltre all'indisponibilità di certi cibi per ragioni economiche, furono emessi decreti che vietavano il consumo di alcuni alimenti per alcune classi sociali, e alcune leggi limitarono le possibilità di consumarne in grosse quantità ai "nuovi ricchi". Alcune norme sociali inoltre prescrivevano che il cibo della classe lavoratrice fosse meno raffinato, perché si credeva che esistesse un'affinità naturale tra il lavoro di una persona e il suo cibo; si riteneva quindi che il lavoro manuale richiedesse cibi più scadenti ed economici. Nel corso del tardo Medioevo iniziò a svilupparsi una forma di Haute cuisine che andò a costituire uno standard tra la nobiltà di tutta Europa. I metodi di conservazione più comuni vedevano l'impiego di agresto. Questi trattamenti, uniti al diffuso impiego di zucchero e miele, donavano a molti piatti un sapore tendente all'agrodolce. Anche le mandorle erano molto popolari e usate come addensante in minestra, stufati e salse, in particolare usate sotto forma di latte di mandorla.