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Il Manoscritto Bodley 264 è un codice miniato del XIV secolo, conservato alla Bodleian Library dell'Università di Oxford, contenente, tra l'altro, l'edizione interpolata, e più completa, del Roman d'Alexandre, oltre che un'edizione francese del Milione di Marco Polo. Oltre che per il valore letterario e filologico (l'opera, infatti, rappresenta un fondamentale tassello nella tradizione letteraria medievale su Alessandro Magno), il codice è importante per le miniature, notevoli non solo come pregevolissime espressioni dell'arte medievale, ma anche come documentazioni delle credenze e dei valori fondamentali della cultura del tempo in cui l'opera fu prodotta. La sua collocazione bibliotecaria è nella Duke Humfrey's Library, l'edificio che costituisce il nucleo più antico della Bodleiana.
Il Libro di Enoch è un testo apocrifo di origine giudaica la cui redazione definitiva risale al I secolo a.C., pervenuto ad oggi integralmente in una versione in lingua ge'ez (antica lingua dell'Etiopia), donde il nome Enoch etiope. Al patriarca antidiluviano Enoch, secondo la Genesi bisnonno di Noè, la tradizione ebraico-cristiana ha riferito 3 distinti testi, nessuno dei quali accolto negli attuali canoni biblici ebraico o cristiano (fa eccezione 1 Enoch, accolto nella Bibbia della Chiesa Copta): 1 Enoch o Enoch etiope, solitamente indicato come libro di Enoch; 2 Enoch o Enoch slavo o Apocalisse di Enoch o Segreti di Enoch; 3 Enoch o Apocalisse ebraica di Enoch.
La Cronaca anglosassone è una collezione di annali, scritta in inglese antico, che racconta la storia degli Anglosassoni. Il manoscritto originale della Cronaca è stato scritto alla fine del IX secolo, probabilmente nel Wessex, durante il regno di Alfredo il Grande. Furono create molte copie della versione originale, che fu distribuita nei monasteri inglesi, dove venivano aggiornate indipendentemente le une dalle altre. In un unico caso, la Cronaca è stata ancora aggiornata attivamente nel 1154. Nove manoscritti sono sopravvissuti in modo completo o in parte, sebbene non tutti siano di uguale valore storico e nessuno di essi sia in versione originale. Sembra che il più antico sia stato incominciato alla fine del regno di Alfredo, mentre il più recente è stato scritto nell'abbazia di Peterborough (Cronaca di Peterborough) dopo un incendio scoppiato nel 1116. Quasi tutto il materiale della Cronaca è scritto sotto forma di annali, per anno; le parti più antiche sono datate 60 a.C. (la data degli annali che indicano l'invasione di Cesare in Britannia), e le fonti storiche fanno seguito agli anni in cui la Cronaca fu scritta, nel momento in cui contemporaneamente iniziarono le documentazioni. Questi manoscritti collettivamente vengono chiamati la Cronaca Anglosassone. La Cronaca non è obiettiva: ci sono occasioni in cui il confronto con altre fonti medioevali fa capire che gli amanuensi che l'hanno scritta hanno omesso degli eventi o hanno raccontato una versione di parte delle storie; ci sono anche alcuni punti in cui le diverse versioni si contraddicono l'un l'altra. Presa nel suo insieme, comunque, la Cronaca è la fonte storica più importante per il periodo vissuto in Inghilterra tra la partenza dei Romani e i decenni che seguirono la conquista dei Normanni. Molte delle informazioni date dalla Cronaca non sono scritte da nessun'altra parte. Inoltre, i manoscritti sono importanti fonti per la storia della lingua Inglese; in particolare, il più recente, il "Peterborough text", contiene, nell'ultima registrazione, uno dei più antichi esempi esistenti del Middle English (Inglese medio). Sette dei nove manoscritti rimasti e alcuni frammenti si trovano ora nella British Library. Gli altri due si trovano nella "Bodleian Library" a Oxford e nella "Parker Library" del Corpus Christi College, a Cambridge. Il termine "anglosassone" sembra essere un'aggiunta successiva, dato che la prima edizione, stampata nel 1692, era intitolata Chronicum saxonicum.
La Biblioteca Bodleiana (in inglese Bodleian Library) dell'Università di Oxford è una delle più antiche biblioteche pubbliche del mondo moderno - dopo la Malatestiana di Cesena, aperta al pubblico nel 1454 e quella dei Girolamini di Napoli, aperta al pubblico nel 1586; la sua fondazione risale al 1602 (sette anni prima della Biblioteca Ambrosiana). In Inghilterra, la Bodleiana è seconda per dimensioni solo alla British Library. Presso gli studiosi è nota semplicemente come "Bod" (in inglese "Bodley" o, abbreviata "the Bod"). La Bodleian Library è una cosiddetta copyright library: significa che conserva almeno una copia di qualsiasi pubblicazione stampata in Inghilterra svolgendo la funzione che in Italia viene denominata deposito legale.