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Il greco bizantino o medievale è la variante di lingua greca diffusasi nel corso del Medioevo nell'Impero bizantino ed in seguito in altri paesi come oggetto di studio. Fino ad età giustinianea ricevette influenze dal latino, all'epoca lingua ufficiale dell'Impero romano d'Oriente, e, successivamente, anche dagli idiomi slavi e neolatini (e in particolare dal francese e dal veneto, soprattutto in età basso-medievale).
Guarino Veronese o Guarino da Verona (Verona, 1374 – Ferrara, 4 dicembre 1460) è stato un poeta e umanista italiano. Il suo vero nome di battesimo era Varino ma, per corruzione, fu sempre chiamato Guarino, uno pseudonimo che poi, sotto la forma di "Guarini", trasmise ai suoi discendenti. Venne contraddistinto come "Veronese" o, più raramente, "da Verona". Per tutti fu, dunque, Guarino Veronese o Guarino da Verona.
Per umanesimo si intende quel movimento culturale, ispirato da Francesco Petrarca e in parte da Giovanni Boccaccio, volto alla riscoperta dei classici latini e greci nella loro storicità e non più nella loro interpretazione allegorica, inserendo quindi anche usanze e credenze dell’antichità nella loro quotidianità tramite i quali poter avviare una "rinascita" della cultura europea dopo i cosiddetti "secoli bui" del Medioevo. L'umanesimo petrarchesco, fortemente intriso di neoplatonismo e tendente alla conoscenza dell'anima umana, si diffuse in ogni area della penisola (con l'eccezione del Piemonte sabaudo), determinando di conseguenza l'accentuazione di un aspetto della classicità a seconda delle necessità dei "protettori" degli umanisti stessi, vale a dire dei vari governanti. Nel giro del XV secolo, gli umanisti dei vari Stati italiani incominciarono a mantenere forti legami epistolari fra di loro, aggiornandosi riguardo alle scoperte compiute nelle varie biblioteche capitolari o claustrali d'Europa, permettendo alla cultura occidentale la riscoperta di autori e opere fino ad allora sconosciuti. Per avvalorare l'autenticità e la natura dei manoscritti ritrovati, gli umanisti, sempre sulla scia di Petrarca, favorirono la nascita della moderna filologia, scienza intesa a verificare la natura dei codici contenenti le opere degli antichi e determinarne la natura (cioè l'epoca in cui quel codice fu trascritto, la provenienza, gli errori contenuti con cui poter effettuare comparazioni in base alle varianti). Dal punto di vista delle aree d'interesse in cui alcuni umanisti si concentrarono maggiormente rispetto ad altre, poi, si possono ricordare le varie "ramificazioni" dell'umanesimo, passando dall'umanesimo filologico all'umanesimo filosofico. L'umanesimo, che trovò le sue basi nelle riflessioni dei filosofi greci sull'esistenza umana e in alcune opere tratte anche dal teatro ellenico, si avvalse anche dell'apporto della letteratura filosofica romana, in primis Cicerone e poi Seneca. Benché l'umanesimo propriamente detto sia stato quello italiano e poi europeo che si diffuse nel XV e in buona parte del XVI secolo (fino alla Controriforma), alcuni storici della filosofia utilizzarono questo termine anche per esprimere certe manifestazioni del pensiero all'interno del XIX e del XX secolo.
Le mura di Costantinopoli o mura Teodosiane (in greco: Θεοδοσιανά τείχη της Κωνσταντινούπολης, in turco: İstanbul Surları) sono un'imponente opera di architettura militare bizantina, la più grande dell'Impero bizantino. Edificate in pietra, circondavano e proteggevano la città di Costantinopoli (l'odierna Istanbul). Sono considerate una delle opere militari dell'antichità più imponenti e complesse mai realizzate. Erano considerate inespugnabili tanto che, persino durante l'ultimo assedio condotto dai turchi, i cannoni di nuova concezione appositamente realizzati non furono del tutto efficaci nell'aprire una breccia nelle mura bizantine. Le mura di Costantinopoli furono edificate a partire da quando la città fu fondata come nuova capitale dell'Impero romano (324). Nella più che millenaria storia dell'Impero bizantino, le mura furono continuamente fortificate, fino alla caduta della città per mano dei turchi ottomani (martedì 29 maggio 1453). Costantinopoli è stata la città che ha subito più assedi durante la storia del mondo, capitolando solamente due volte: una nel 1204 quando fu saccheggiata dai crociati e la seconda e definitiva caduta nel 1453. Inizialmente furono costruite le mura di Costantino, che proteggevano la città da potenziali attacchi sia da terra, che per via mare. Successivamente, l'imperatore bizantino Arcadio, visto che la città si stava espandendo, ordinò all'architetto Flavio Antemio di costruire una nuova cinta muraria, che venne edificata nel V secolo sotto il regno di Teodosio II. Questa nuova cinta muraria era molto potente, tanto da essere considerata inespugnabile. Salvò molte volte Costantinopoli da assedi, condotti da avari, arabi, rus', e bulgari. Solo la polvere da sparo e i cannoni resero obsolete le fortificazioni, con la conseguenza di tre assedi da parte degli ottomani, di cui i primi due furono respinti, ma il terzo andò a buon fine per gli ottomani, che conquistarono Costantinopoli, e posero così fine al millenario Impero romano d'Oriente. Le mura di Costantinopoli furono mantenute intatte anche all'inizio della dominazione ottomana, fino a quando nel XIX secolo alcune parti delle mura furono smantellate per allargare i vecchi confini della città medievale. Nonostante la successiva mancanza di manutenzione, molte parti delle mura sono sopravvissute e visibili ancora oggi. Un grande programma di restauro è stato avviato dal governo turco dal 1980, per permettere così ai visitatori di apprezzare il loro originario aspetto.
Francesco Filelfo (Tolentino, 25 luglio 1398 – Firenze, 31 luglio 1481) è stato un umanista e scrittore italiano.