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Ivrea (Ivréa in piemontese, Ivreja in dialetto canavesano, Eebri nella variante Töitschu della lingua walser, Ivrée in francese) è un comune italiano di 23 442 abitanti (detti eporediesi) nella città metropolitana di Torino, in Piemonte. Viene considerata "il capoluogo del Canavese". Il 1º luglio 2018 è entrata a far parte del patrimonio dell’UNESCO (54º sito italiano).
Arduino di Dadone, o Arduino da Pombia, meglio conosciuto come Arduino d'Ivrea (Pombia, 955 – Fruttuaria, 14 dicembre 1015), è stato marchese d'Ivrea dal 990 al 999 e poi re d'Italia dal 1002 al 1014.
La diocesi di Ivrea (in latino: Dioecesis Eporediensis) è una sede della Chiesa cattolica in Italia suffraganea dell'arcidiocesi di Torino, appartenente alla regione ecclesiastica Piemonte. Nel 2016 contava 200.804 battezzati su 210.986 abitanti. È retta dal vescovo Edoardo Aldo Cerrato, C.O. Il santo patrono della diocesi è san Savino, vescovo di Spoleto e martire, festeggiato il 7 luglio.
Arduino II o Ardicino (... – 1050 circa) fu marchese d'Ivrea dal 999 al 1015.
Questa pagina contiene l'elenco cronologico dei sovrani d'Italia a partire dalla caduta dell'Impero romano d'Occidente, avvenuta nel 476. Sono inclusi nell'elenco i sovrani che hanno regnato sulle seguenti entità statuali: il Regno di Odoacre, fondato dal capo germanico sui territori dell'antica Diocesi Italiciana e dissoltosi con la sua morte; il Regno degli Ostrogoti, stabilito dal re Teodorico dopo la sua vittoria su Odoacre e annesso all'Impero romano d'oriente in seguito alla guerra greco-gotica; il Regno dei Longobardi, costituito da Alboino dopo l'invasione dell'Italia bizantina e giunto a controllare gran parte della penisola al momento della sua massima espansione; il Regno d'Italia medievale, continuazione giuridica del Regno dei Longobardi nell'Italia centro-settentrionale dopo la sua conquista per mano dei Franchi di Carlo Magno e divenuto parte integrante del Sacro Romano Impero a partire dal 962; il Regno d'Italia napoleonico, di breve durata, istituito in Italia settentrionale da Napoleone Bonaparte nel 1805 e soppresso nel 1814; il Regno d'Italia sabaudo, creato in seguito alle vicende del Risorgimento e diventato Repubblica dopo il referendum istituzionale del 2 e 3 giugno 1946.
Il Regno d'Italia (noto anche come Regnum Italiae, Regnum Italicum o Regnum Italicorum) fu un'entità politica esistita nel Medioevo, che succedette al regno longobardo. È difficile stabilire quando sia formalmente nato il regno d'Italia, poiché dopo la sconfitta definitiva dei longobardi da parte dei franchi nel 774, Carlo Magno, e in seguito suo figlio Pipino, continuarono a utilizzare il titolo di rex Langobardorum. Le prime attestazioni del Regnum Italiae, Regnum Italicum, o Regnum Italicorum risalgono al regno di Lotario I, anche se la denominazione di Regnum Langobardorum non cadde immediatamente in disuso. In maniera del tutto analoga ai processi in corso nel resto del mondo carolingio, i grandi aristocratici del regno cercarono di affermare il loro diritto a eleggere il sovrano e il titolo di re d'Italia fu fortemente agognato da vari soggetti in lotta tra loro. Tuttavia, in seguito all'abdicazione di Arduino d'Ivrea nel 1014, divenne un fatto essenzialmente scontato che la corona d'Italia spettasse ai re di Germania, i quali rimanevano gli unici candidati al titolo imperiale. Nonostante ciò, di fatto, dopo la pace di Costanza del 1183 le pretese degli imperatori di esercitare in modo permanente e diretto della propria autorità a sud delle Alpi vennero fortemente ridimensionate. Con la sola eccezione del Grande Interregno, per tutto il Basso Medioevo i sovrani di Germania continuarono a essere eletti re d'Italia, a cui seguivano le cerimonie d'incoronazione, quasi sempre svolte tra Pavia e Milano. Nel corso dei secoli però, il Sacro Romano Impero venne sempre più identificato con la sua componente a nord delle Alpi, a punto che l'ultimo imperatore a essere incoronato re d'Italia fu Carlo V d'Asburgo, nel 1530. Durante l'Età moderna il titolo di re d'Italia divenne un titolo esclusivamente formale, che non dava alcun potere, in quanto nella penisola italiana non esisteva più una entità politica che si riferisse all'Impero. In Europa L'autorità imperiale venne ulteriormente ridimensionata a seguito della pace di Vestfalia del 1648, che di fatto rese il Sacro Romano Impero un'entità quasi esclusivamente tedesca.
Re d'Italia (in latino Rex Italiae) è stato un titolo utilizzato da numerosi sovrani a partire dal Medioevo.
Il marchesato del Monferrato fu un antico Stato italiano preunitario, sorto nel secolo XI quando la Marca Aleramica, gestita sino allora consortilmente fra tutti i discendenti di Aleramo, venne ripartita fra i marchesi del Monferrato e i marchesi del Vasto. Fu governato dalle dinastie Aleramici di Monferrato, Paleologi e Gonzaga. Terminò nel 1574, a seguito della sua elevazione a rango ducale. Per la maggior parte della sua esistenza, il marchesato fu suddiviso in due grandi aree separate: quella settentrionale, compresa tra le attuali province di Vercelli, Alessandria, Torino, Pavia, e quella meridionale, compresa tra quelle di Alessandria, Savona, Asti e Cuneo.
La Marca di Tuscia, successivamente nota anche come Margraviato di Toscana, fu una divisione amministrativa, esistita dal 797 all'epoca comunale, del Regnum Italicorum, che verrà integrato nel Sacro Romano Impero, situato nell'Italia centrale, che comprendeva gran parte dell'odierna Toscana.