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Le stele daunie sono sculture di pietra, piatte, di grandezza variabile, create e diffuse presso la civiltà dei Dauni (una delle tre tribù dell'antica popolazione indoeuropea degli Iapigi, provenienti dall'Illiria). Ancora di dubbia interpretazione, le loro superfici sono interamente decorate. Rappresentano scene di vita quotidiana, e spesso forme di antichi rituali in uso presso l'antica civiltà daunia. Sono a forma di lastra parallelepipeda, da cui sporge superiormente la testa. Le dimensioni variano tra i 40 e i 130 cm di altezza, e, conseguentemente, tra i 20 e gli 80 cm di larghezza; gli spessori sono compresi tra 3 e 12 cm. Nel museo nazionale di Manfredonia ne sono custoditi circa duemila esemplari, ma solo alcuni di essi sono esposti al pubblico.
Siponto (Sipontum in latino, Σιπιούς in greco antico e bizantino) è una località, nonché quartiere, della città di Manfredonia in Puglia, distante circa 2 km dal centro storico manfredoniano e oggi inglobata nell'area urbana della città di cui risulta essere una zona residenziale oltre che quella più vicina all'omonimo parco archeologico, tra i maggiori del Mezzogiorno d'Italia. Fu un'antica città e porto dell'Apulia. Siponto, divenuta poi Manfredonia, fu una delle più attive colonie romane. Il sito archeologico, di cui solo una parte è stata oggetto di scavi, è di grandissimo pregio per le evidenze che presenta, risalenti prevalentemente alla fase romana. L'area del Parco Archeologico è quella più prossima alla basilica medievale in stile romanico pugliese, sorta accanto ai resti di una basilica paleocristiana, tuttavia l'area di interesse archeologico è molto più vasta ed, in parte, ricade in proprietà private, fattore che ha fortemente limitato le attività di ricerca. Infatti la città era un centro importante non solo per quel che riguarda i commerci ma anche per la posizione strategica di cui godeva, porto naturale del nord della regione posto innanzi al golfo protetto dal Gargano La località è un rinomato centro balneare conosciuto come Lido di Siponto.
Gli Iapigi o Japigi (in greco antico: Ἰάπῠγες, in latino Iāpygēs) furono un'antica popolazione indoeuropea di probabile provenienza illirica. Si stanziarono nel primo millennio a.C. in un territorio che, a grandi linee, corrisponde a quello dell'attuale regione Puglia ove, con ogni verosimiglianza, si mescolarono alle preesistenti popolazioni italiche (Osci, Enotri) e greche (Pelasgi).
La Daunia (in greco Δαυνία) è un distretto storico-geografico dell'Italia meridionale che in epoca pre-romana, unitamente alla vicina Peucezia (situata a sud-est della valle dell'Ofanto) e alla più lontana Messapia, costituiva la Japigia, da cui hanno tratto il nome tanto la romana Apulia quanto l'attuale Puglia. Il territorio dauno si estende dal Gargano al Vulture e dai Monti Dauni al golfo di Manfredonia, abbracciando quindi l'intero Tavoliere delle Puglie e confinando con il Sannio all'altezza del bacino del Fortore, mentre la valle del Cervaro è condivisa con l'Irpinia. L'antica Daunia corrispondeva approssimativamente alla medievale Capitanata e all'attuale provincia di Foggia, nonché a parte della nuova provincia di Barletta-Andria-Trani e all'estremo margine settentrionale dell'odierna Basilicata. Malgrado il loro nome, i monti della Daunia erano invece in gran parte esterni al territorio della Daunia antica; essi erano infatti occupati dai Sanniti e dagli Irpini che vi tenevano una serie di arces ("fortezze") e di oppida ("borghi"), il più rilevante dei quali era Vescellium.