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Tancredi di Hauteville (Coutances, 980-990 circa – 1041 circa) è il primo membro del Casato degli Altavilla del quale ci sono fonti documentali che ne attestino l'esistenza.
Le stele daunie sono sculture di pietra, piatte, di grandezza variabile, create e diffuse presso la civiltà dei Dauni (una delle tre tribù dell'antica popolazione indoeuropea degli Iapigi, provenienti dall'Illiria). Ancora di dubbia interpretazione, le loro superfici sono interamente decorate. Rappresentano scene di vita quotidiana, e spesso forme di antichi rituali in uso presso l'antica civiltà daunia. Sono a forma di lastra parallelepipeda, da cui sporge superiormente la testa. Le dimensioni variano tra i 40 e i 130 cm di altezza, e, conseguentemente, tra i 20 e gli 80 cm di larghezza; gli spessori sono compresi tra 3 e 12 cm. Nel museo nazionale di Manfredonia ne sono custoditi circa duemila esemplari, ma solo alcuni di essi sono esposti al pubblico.
I marmi di Ascoli Satriano sono un complesso di reperti in marmo del IV secolo a.C. appartenuti ad una tomba dell'élite principesca dauna e rinvenuti nel territorio di Ascoli Satriano. Sono conservati nel museo civico di Ascoli Satriano. Il complesso è costituito da un cratere decorato con corona d'oro, un bacino rituale dipinto (podanipter), un sostegno di mensa (trapezophoros) con coppia di grifi, una coppia di mensole e alcuni pezzi minori. Nel gruppo viene inclusa anche una statua di Apollo con grifone, risalente al II secolo a.C., ma non è assimilabile agli altri pezzi per il luogo di ritrovamento.
Gli Iapigi o Japigi (in greco antico: Ἰάπῠγες, in latino Iāpygēs) furono un'antica popolazione indoeuropea di probabile provenienza illirica. Si stanziarono nel primo millennio a.C. in un territorio che, a grandi linee, corrisponde a quello dell'attuale regione Puglia ove, con ogni verosimiglianza, si mescolarono alle preesistenti popolazioni italiche (Osci, Enotri) e greche (Pelasgi).
La Daunia (in greco Δαυνία) è un distretto storico-geografico dell'Italia meridionale che in epoca pre-romana, unitamente alla vicina Peucezia (situata a sud-est della valle dell'Ofanto) e alla più lontana Messapia, costituiva la Japigia, da cui hanno tratto il nome tanto la romana Apulia quanto l'attuale Puglia. Il territorio dauno si estende dal Gargano al Vulture e dai Monti Dauni al golfo di Manfredonia, abbracciando quindi l'intero Tavoliere delle Puglie e confinando con il Sannio all'altezza del bacino del Fortore, mentre la valle del Cervaro è condivisa con l'Irpinia. L'antica Daunia corrispondeva approssimativamente alla medievale Capitanata e all'attuale provincia di Foggia, nonché a parte della nuova provincia di Barletta-Andria-Trani e all'estremo margine settentrionale dell'odierna Basilicata. Malgrado il loro nome, i monti della Daunia erano invece in gran parte esterni al territorio della Daunia antica; essi erano infatti occupati dai Sanniti e dagli Irpini che vi tenevano una serie di arces ("fortezze") e di oppida ("borghi"), il più rilevante dei quali era Vescellium.