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Sotto il termine pittura pompeiana si riassume tutta la pittura parietale presente nelle case di Pompei del periodo compreso tra la fine del II secolo a.C. e il 79 d.C. Le opere murali pompeiane venivano eseguite a fresco, a tempera e ad encausto. La pittura a fresco veniva eseguita su intonaco di calce fresca con colori macinati e diluiti in acqua. La pittura a tempera veniva eseguita diluendo i colori in solventi collosi e gommosi, con il rosso d'uovo e la cera. La pittura ad encausto, invece, la si otteneva con colori miscelati con la cera.
Maria Maddalena in estasi [cosiddetta "Maddalena Klain", dal nome dei penultimi proprietari privati] è un dipinto a olio su tela (106,5x91 cm) attribuito a Caravaggio e databile attorno al 1606, anche se alcuni critici, tra cui John Spike, propendono per il 1610. L'opera è conservata in una collezione privata di Roma.
La Maddalena penitente è un dipinto a olio su tavola (85x68 cm) di Tiziano, databile al 1533 circa e conservato nella Galleria Palatina di Firenze. È firmato TITIANVS.
La Maddalena penitente è il soggetto di un dipinto eseguito da Caravaggio attorno al 1594-1595 e conservato nella Galleria Doria Pamphilj di Roma.
La conversione di Maria Maddalena è un dipinto di Paolo Caliari detto il Veronese, artista rinascimentale della Repubblica di Venezia, noto per il suo stile colorato, sontuoso e ricco di drammaticità. L'opera è datata tra il 1545 e il 1548 ed è stata commissionata da un mecenate della nobiltà veronese.
La conversione della Maddalena è un dipinto a olio su tela (146,5x108 cm) realizzato tra il 1615 e il 1616 dalla pittrice italiana Artemisia Gentileschi. È conservato nella Galleria Palatina di Palazzo Pitti, a Firenze.