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Miniatura carolingia

La miniatura carolingia fu una delle più importanti manifestazioni della cosiddetta Rinascenza carolingia; riguarda la produzione libraria miniata degli scriptoria annessi ai palazzi imperiali e ai centri monastici fondati da Carlo Magno, nel periodo compreso tra l'VIII e il IX secolo, quando si interruppe la produzione in stile insulare, che aveva precedentemente dominato l'arte miniatoria, per tornare ai modelli dell'antichità. Anche la scrittura venne riformata e resa più leggibile, con caratteri ben distanziati e ordinati, come nella minuscola carolina. Nel panorama dell'arte carolingia la miniatura fu una delle arti verso cui maggiormente agì la spinta alla renovatio. Il libro rivestì un'importanza fondamentale nell'organizzazione dell'Impero, essendo veicolo delle leggi scritte e del recupero del sapere antico. Per questo gli imperatori stessi furono grandi committenti di opere librarie, insieme ai personaggi ecclesiastici e laici variamente legati alla corte. Le opere di pittura murale di età carolingia sono in gran parte perdute, ma gli splendidi manoscritti miniati ci sono pervenuti numerosi, testimoniando la vitalità e gli indirizzi culturali prevalenti nelle arti pittoriche dell'epoca.

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