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I Sumeri sono considerati la prima civiltà urbana assieme a quella dell'antico Egitto e quella del fiume Indo. Si trattava di un'etnia della Mesopotamia meridionale (l'odierno Iraq sud-orientale), nata o stanziatasi in quella regione dal tempo in cui vi migrò (attorno al 8000 a.C.) fino all'ascesa di Babilonia (attorno al 1500-1400 a.C.). Preceduta da una scrittura fondamentalmente figurativa, successiva stilizzazione condusse alla scrittura cuneiforme che sembra aver preceduto ogni altra forma di scrittura codificata, comparendo attorno alla fine del IV millennio a.C. I sumeri erano grandi agricoltori.
La Mesopotamia è un ampio bacino geografico che si estende dall'Altopiano iranico al Mediterraneo, compreso tra i corsi dei fiumi Tigri ed Eufrate. Tra la fine dell'ultima era glaciale, 10.000 a.C. circa, e l'inizio della storia, la Mesopotamia, nota anche con il nome di mezzaluna fertile, venne abitata da diverse civiltà che fondarono città come Ubaid ed Uruk. Uno dei siti neolitici più antichi conosciuti in Mesopotamia è Jarmo, risalente al 7000 a.C. circa, senza contare il sito di Göbekli Tepe, risalente al 7500 a.C. A partire dal 3500 a.C. vide il fiorire di grandi civiltà, come i Sumeri, gli Accadi, i Babilonesi, gli Assiri, gli Ittiti, gli Hurriti e i Cassiti. Ad alcune di esse si devono importanti scoperte e invenzioni: i Sumeri furono tra i primi a inventare la scrittura, mentre i Babilonesi hanno ideato uno dei primi codici di leggi della storia, il Codice di Hammurabi. Alcune di queste civiltà, come gli Assiri, hanno fondato un vasto impero. Nel 500 a.C. circa venne conquistata dall'Impero persiano. Con il passare dei secoli venne a far parte di vasti domini, come quello seleucide, parto, sasanide, arabo e ottomano. Attualmente comprende l'Iraq, parte della Siria orientale, la Turchia sudorientale e l'Iran sudoccidentale.
La storia dei Sumeri inizia attorno al quarto millennio a.C. (Il nome Sumeri deriva da Sumer). I Sumeri sostenevano che la loro civiltà fosse stata portata, già completamente formata, alla città di Eridu (probabilmente da Dilmun, identificato in seguito con l'attuale Bahrein) dal loro dio Enki o dal suo aiutante Adapa (chiamato Oannes da Berosso). Questa rivendicazione forse deriva dal fatto che Eridu si trovava allora sulla linea costiera del golfo Persico ed era la più antica città della Mesopotamia meridionale. Per quanto riguarda la ricostruzione cronologica delle più antiche dinastie sumeriche, ci possiamo basare sulla Lista Reale Sumerica, un documento che contiene i nomi dei re delle antiche dinastie; tuttavia molti nomi sono probabilmente mitici e soltanto alcuni di essi sono stati autenticati attraverso gli scavi archeologici. Oltretutto la dinastia a noi oggi più nota, quella di Lagash, non viene nemmeno menzionata. Alcuni studiosi ritengono che le città sumere abbiano inizialmente avuto una semplice “democrazia” dove tutti i cittadini potevano votare. Essi potevano persino votare se iniziare o meno una guerra. Si ritiene che il re (Lugal) inizialmente fosse scelto da un consiglio di cittadini soltanto in tempo di guerra. Con il termine “Dinastia” per la storia sumerica, non si intende un insieme di sovrani appartenenti a una stessa famiglia, ma più in generale una successione di re che governarono una città. I titoli che i sovrani sumeri hanno usato sono vari: Ensi (governante), Lugal (re) o En (signore, con implicazioni religiose). Il termine Lugal fu usato soprattutto per sovrani che controllavano più di una città-stato ed Ensi per coloro che governavano una sola città, come vassallo o come figura indipendente. Il termine En fu usato nei periodi più antichi e più tardi per indicare i sommi sacerdoti delle varie città.
Saint-Denis (pron. fr. AFI: [sɛ̃ dəni]) è un comune italiano di 375 abitanti della Valle d'Aosta orientale.
Il pampepato, o panpepato, o pampapato è un dolce di forma tondeggiante (o di pepita). Gli ingredienti variano secondo la zona di produzione, di solito vi possono comparire mandorle, nocciole, pinoli, pepe, cannella, noce moscata, arancia e cedro canditi, uva passa, il tutto impastato con o senza cacao, cioccolato, caffè, liquore, miele, farina, mosto cotto d'uva. Il dolce è poi cotto al forno (meglio se in forno a legna). Viene consumato, di solito, come dolce delle festività natalizie. Resta essenzialmente un prodotto artigianale, infatti in alcune zone persiste la preparazione casalinga e la tradizionale usanza dello scambio del dolce accompagnato da un rametto di vischio
Giovanni Pascoli (San Mauro di Romagna, 31 dicembre 1855 – Bologna, 6 aprile 1912) è stato un poeta, accademico e critico letterario italiano, figura emblematica della letteratura italiana di fine Ottocento, considerato insieme a Gabriele D'Annunzio, il maggior poeta decadente italiano, nonostante la sua formazione principalmente positivistica. Dal Fanciullino, articolo programmatico pubblicato per la prima volta nel 1897, emerge una concezione intima e interiore del sentimento poetico, orientato alla valorizzazione del particolare e del quotidiano, e al recupero di una dimensione infantile e quasi primitiva. D'altra parte, solo il poeta può esprimere la voce del "fanciullino" presente in ognuno: quest'idea consente a Pascoli di rivendicare per sé il ruolo, per certi versi ormai anacronistico, di "poeta vate", e di ribadire allo stesso tempo l'utilità morale (specialmente consolatoria) e civile della poesia. Egli, pur non partecipando attivamente ad alcun movimento letterario dell'epoca, né mostrando particolare propensione verso la poesia europea contemporanea (al contrario di D'Annunzio), manifesta nella propria produzione tendenze prevalentemente spiritualistiche e idealistiche, tipiche della cultura di fine secolo segnata dal progressivo esaurirsi del positivismo. Complessivamente la sua opera appare percorsa da una tensione costante tra la vecchia tradizione classicista ereditata dal maestro Giosuè Carducci, e le nuove tematiche decadenti. Risulta infatti difficile comprendere il vero significato delle sue opere più importanti, se si ignorano i dolorosi e tormentosi presupposti biografici e psicologici che egli stesso riorganizzò per tutta la vita, in modo ossessivo, come sistema semantico di base del proprio mondo poetico e artistico.
L'albero della cuccagna è un gioco della tradizione popolare i cui partecipanti devono cercare di prendere dei premi, di norma generi alimentari, posti in cima ad un palo. Solitamente il palo viene ricoperto di grasso o altra sostanza che rende difficile l'arrampicata da parte dei concorrenti. Ad oggi viene considerato uno sport, ed è ufficialmente riconosciuto dal Coni. Ogni anno infatti si disputa il campionato nazionale, diviso in 2 categorie: palo A (13 metri), e palo B (9 metri).