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La Puglia (AFI: /ˈpuʎʎa/; Apulia in latino, Iapyghia, Ἰαπυγία in greco antico, Pùgghie, Puie o Puje in pugliese, Puja in salentino, Pulia in arbëreshë e Poulye in francoprovenzale) è una regione italiana a statuto ordinario dell'Italia meridionale di 3 936 149 abitanti, con capoluogo Bari. Confina a nord-ovest con il Molise e a ovest con la Campania e la Basilicata ed è bagnata dal mare Adriatico a est e nord e dal mar Ionio a sud. Fino alla prima metà del XX secolo per descrivere la regione era utilizzato l'equivalente toponimo, declinato al plurale, Puglie, tuttora presente nella toponomastica della zona in Tavoliere delle Puglie e, sino al 1931 in Bari delle Puglie, nome ufficiale dell'attuale capoluogo amministrativo. Comprende la città metropolitana di Bari (capoluogo) e le province di Foggia, Barletta-Andria-Trani, Taranto, Brindisi e Lecce. La Puglia è la regione più orientale d'Italia: la località più a est è Punta Palascìa (Otranto), distante 72 chilometri da Capo Linguetta, la punta più settentrionale della Penisola di Karaburun, in Albania, e 80 chilometri dall'isola greca di Fanò.
Il maremoto (composto di mare e moto, sul modello di terremoto) è un moto ondoso anomalo del mare, originato da un terremoto sottomarino o prossimo alla costa (in modo improprio è usato anche per grandi onde generate da altri eventi che comportano uno spostamento improvviso di una grande massa d'acqua quali, per esempio, una frana, un'eruzione vulcanica sottomarina o un impatto meteoritico). Di solito l'onda di un maremoto rimane poco intensa e poco visibile in mare aperto e concentra la sua forza in prossimità della costa quando l'onda, a causa del fondale meno profondo, si solleva e si riversa nell'entroterra (una barca in mare aperto potrebbe anche non accorgersi del passaggio di un'onda di maremoto). L'intensità di un maremoto dipende pertanto dalla quantità di acqua spostata al momento della formazione del maremoto stesso. Anche a seguito del maremoto dell'Oceano Indiano del 2004, si è diffuso anche l'uso del termine giapponese tsunami (津波? lett. "onda del porto") come sinonimo di 'onda di maremoto'. Il termine tsunami è stato a volte utilizzato dai mezzi di comunicazione in modo improprio, ad esempio: tsunami di ghiaccio, tsunami di neve, tsunami di nuvole. È invece sbagliato l'uso del termine onda anomala (in inglese rogue wave), che in oceanografia fisica indica un fenomeno nettamente distinto, non legato a eventi improvvisi che provocano spostamenti di enormi masse d'acqua.
Il Cervino (Cervin in francese - pron. AFI: [sɛʁvɛ̃]; Matterhorn in tedesco; Matterhòre in Greschòneytitsch) è una montagna delle Alpi alta 4478 m s.l.m., settima vetta e terza montagna italiana per altitudine, situato nelle Alpi Occidentali (Alpi Pennine - Alpi del Weisshorn e del Cervino - catena Catena Bouquetins-Cervino), lungo il confine tra Italia e Svizzera (a ovest del massiccio del Monte Rosa, a est del Grand Combin e a sud-ovest del Massiccio del Mischabel). Con una prominenza di 1'031 m (è necessario scendere fino al Col Durand (3'451 m) per salire su vette più alte) e un isolamento di 13,7 km (la montagna più alta di esso più vicina è il Lyskamm Occidentale (4'481 m), nel massiccio del Monte Rosa), si erge isolato dal resto delle altre vette circostanti e sovrasta i paesi di Breuil-Cervinia a sud in Italia e di Zermatt a nord in Svizzera, note località turistiche estive e invernali. Caratterizzato dalla particolare forma piramidale molto pronunciata, ha segnato in modo significativo la storia dell'alpinismo: la sua parete nord è infatti una delle classiche pareti nord delle Alpi e attorno a esso si sviluppa il comprensorio sciistico del Matterhorn Ski Paradise con possibilità di sci estivo sul ghiacciaio del Plateau Rosa.
L'alta via dell'Adamello, conosciuta anche con il nome di sentiero n. 1, è un'alta via italiana che si svolge fra le montagne del gruppo dell'Adamello, nelle Alpi Retiche meridionali. L'itinerario percorre interamente il versante orientale della val Camonica, partendo da Breno e giungendo a Mù, entrambe in provincia di Brescia, sforando però nel suo percorso nella provincia autonoma di Trento. Il percorso è segnalato dal consueto segnavia del CAI costituito da strisce bianche e rosse con il numero 1. Il percorso, ideato nel 1969 da Renato Floreancigh, fa parte dal 1995 del progetto denominato Sentiero Italia.