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La stazione di Montepescali è una stazione ferroviaria situata a Braccagni, località all'estremità settentrionale del territorio comunale di Grosseto, ai piedi della collina di Montepescali. La stazione, munita di 4 binari, si trova lungo l'importante ferrovia Tirrenica, nel punto in cui vi confluisce la ferrovia Siena-Grosseto, linea secondaria a binario unico e priva di corrente elettrica che permette i collegamenti per Siena, Empoli e Firenze: la biforcazione di questa linea secondaria avviene poche centinaia di metri a nord della stazione di Montepescali. È classificata nella categoria "Bronze" di RFI.Nella stazione fermano alcuni treni ex-interregionali e regionali in servizio lungo la linea tirrenica, mentre tutti i convogli regionali da e per Siena, Empoli e Firenze effettuano la loro fermata presso la stazione. Lungo la linea che collega Montepescali a Siena, poco a nord della stazione di Monte Antico è presente una biforcazione: il tratto diretto a Buonconvento, della ferrovia Siena-Monte Antico-Grosseto, è utilizzato da treni passeggeri e merci; il tratto Monte Antico-Asciano è usato soltanto per le gite in automotrice d'epoca che prevedono fermate nelle varie stazioni ed escursioni a borghi e castelli medievali. Questo era il tracciato originario della ferrovia Siena - Grosseto, l'unico fino al 1927, anno di inaugurazione del tratto Monte Antico - Siena via Buonconvento.Le due diramazioni si incrociano poco prima di Siena (la linea via Buonconvento sovrappassa l'altra con un ponte) per proseguire di nuovo affiancate lungo un tratto comune di pochi chilometri all'interno della città di Siena, alla cui stazione convergono.
Il Cassero Senese di Montepescali è uno degli storici edifici dell'omonima località del comune di Grosseto.
Grosseto (AFI: /ɡrosˈseto/, ) è un comune italiano di 81 641 abitanti, capoluogo della provincia omonima in Toscana. Per superficie territoriale, risulta il più vasto comune della regione. A livello demografico, la città contava appena 4 724 abitanti subito dopo l'Unità d'Italia, iniziando da allora una crescita esponenziale che ha portato al superamento della soglia delle 70 000 unità nel 1991.Dal punto di vista urbanistico, la città è uno dei pochi capoluoghi il cui centro storico è rimasto completamente circondato da una cerchia muraria, nell'insieme integra, che ha mantenuto pressoché immutato il proprio aspetto nel corso dei secoli.
La Comedìa, o Commedia, conosciuta soprattutto come Divina Commedia, è un poema allegorico-didascalico di Dante Alighieri, scritto in terzine incatenate di endecasillabi (poi chiamate per antonomasia terzine dantesche) in lingua volgare fiorentina. L'opera non esiste nella sua forma originale: essendo stata prodotta prima dell'invenzione della stampa veniva scritta e ricopiata a mano; tra tutti i manoscritti giunti a noi oggigiorno non esistono due versioni uguali, come per tutti i testi antichi, i casi di diversificazione sono tantissimi e variano da semplici modifiche ortografiche, (diritta via o diricta via) fino all'uso di versi simili ma diversi, o parole completamente differenti che danno anche significati diversi, ad esempio il ruscello che esce dalle sorgenti di acqua bollente ..esce ruscello che parton poi tra lor le peccatrici che fu analizzato e commentato con il presupposto che ci fossero delle donne peccatrici, forse prostitute (?), lasciando molti dubbi, ma con un significato completamente stravolto rispetto al più ragionevole pettinatrici o pettatrici o pectatrici cioè le operaie che lavoravano la cardatura e la pettinatura dell lino nelle acque termali. Il titolo originale, con cui lo stesso autore designa il suo poema, fu Comedia (probabilmente pronunciata con accento tonico sulla i); e così è intitolata anche l'editio princeps del 1472. L'aggettivo «Divina» le fu attribuito dal Boccaccio nel Trattatello in laude di Dante, scritto fra il 1357 e il 1362 e stampato nel 1477. Ma è nella prestigiosa edizione giolitina, a cura di Ludovico Dolce e stampata da Gabriele Giolito de' Ferrari nel 1555, che la Commedia di Dante viene per la prima volta intitolata come da allora fu sempre conosciuta, ovvero "La Divina Comedia". Composta secondo i critici tra il 1304/07 e il 1321, anni del suo esilio in Lunigiana e Romagna, la Commedia è il capolavoro di Dante ed è universalmente ritenuta una delle più grandi opere della letteratura di tutti i tempi, nonché una delle più importanti testimonianze della civiltà medievale, tanto da essere conosciuta e studiata in tutto il mondo. Il poema è diviso in tre parti, chiamate «cantiche» (Inferno, Purgatorio e Paradiso), ognuna delle quali composta da 33 canti (tranne l'Inferno, che contiene un ulteriore canto proemiale) formati da un numero variabile di versi, fra 115 e 160, strutturati in terzine. Il poeta narra di un viaggio immaginario, ovvero di un Itinerarium mentis in Deum, attraverso i tre regni ultraterreni che lo condurrà fino alla visione della Trinità. La sua rappresentazione immaginaria e allegorica dell'oltretomba cristiano è un culmine della visione medievale del mondo sviluppatasi nella Chiesa cattolica. È stato notato come tutte e tre le cantiche terminino con la parola «stelle» (Inferno: "E quindi uscimmo a riveder le stelle"; Purgatorio: "Puro e disposto a salir a le stelle"; Paradiso: "L'amor che move il sole e l'altre stelle"). L'opera ebbe subito uno straordinario successo e contribuì in maniera determinante al processo di consolidamento del dialetto toscano come lingua italiana. Il testo, del quale non si possiede l'autografo, fu infatti copiato sin dai primissimi anni della sua diffusione e fino all'avvento della stampa in un ampio numero di manoscritti. Parallelamente si diffuse la pratica della chiosa e del commento al testo (si calcolano circa sessanta commenti e tra le 100.000 e le 200.000 pagine), dando vita a una tradizione di letture e di studi danteschi mai interrotta: si parla così di "secolare commento". La vastità delle testimonianze manoscritte della Commedia ha comportato un'oggettiva difficoltà nella definizione del testo: nella seconda metà del Novecento l'edizione di riferimento è stata quella realizzata da Giorgio Petrocchi per la Società Dantesca Italiana. Più di recente due diverse edizioni critiche sono state curate da Antonio Lanza e Federico Sanguineti.La Commedia, pur proseguendo molti dei modi caratteristici della letteratura e dello stile medievali (ispirazione religiosa, scopo didascalico e morale, linguaggio e stile basati sulla percezione visiva e immediata delle cose), è profondamente innovativa poiché, come è stato rilevato in particolare negli studi di Erich Auerbach, tende a una rappresentazione ampia e drammatica della realtà, espressa anche con l'uso di neologismi creati da Dante come «insusarsi», «inluiarsi» e «inleiarsi».È una delle letture obbligate del sistema scolastico italiano.
La chiesa di San Leonardo era un edificio religioso situato nel centro storico di Montepescali. La sua ubicazione era di fronte alla chiesa dei Santi Stefano e Lorenzo. Di origini medievali, l'edificio religioso si presentava in stile romanico. La chiesa ha continuato a svolgere le funzioni di luogo di culto fino agli anni trenta del secolo scorso, quando ne fu deciso l'abbattimento per la costruzione dell'edificio che attualmente ospita la scuola elementare. Pur non essendo numerose le notizie storiche, la dedicazione a san Leonardo lascia supporre l'originaria presenza di un annesso spedale che poteva fare capo prima ai templari e poi ai gerosolimitani.
Elenco dei testi consultati per realizzare la voce e per approfondire varie tematiche.
Il baluardo o bastione a tre punte è una struttura fortificata che caratterizza l'estremità meridionale del perimetro delle mura di Montepescali, nel territorio comunale di Grosseto.
Attilio Brilli (Sansepolcro, 29 marzo 1936) è un critico letterario, docente e traduttore italiano.