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Il sultanato di Ajuran, alias sultanato di Ajuuraan, o anche solo Ajuran, fu un impero somalo medievale che dominò il commercio dell'oceano Indiano e fu sovrano su gran parte del corno d'Africa nel medioevo. Attraverso una forte amministrazione centrale e una posizione militare aggressiva contro gli invasori, il sultanato resistette con successo a un'invasione del popolo Oromo da ovest e a un'incursione dell'impero portoghese da est durante il Gaal Madow e le guerre contro i portoghesi stessi. Il sultanato ebbe non pochi rapporti commerciali, grazie alle sue navi che andavano e venivano da molti regni e imperi da Vicino Oriente, Europa, Asia orientale, Asia meridionale, Nordafrica e Africa orientale.Il sultanato lasciò come lignaggio una profonda eredità architettonica, essendo una delle potente maggiori somale nel Medioevo, pieno come era di castelli e fortezze. Molte delle fortificazioni in rovina che riempiono i panorami della Somalia del Sud sono attribuite agli ingegneri Ajuran, tra cui un certo numero di campi di tombe a pilastro, necropoli e città in rovina costruite nell'epoca. Durante il periodo Ajuran, molti regioni e popoli nel sud del corno d'Africa si convertirono all'Islam data la natura teocratica del governo. La famiglia reale, la Casa di Garen, espanse i suoi territori e stabilì il suo dominio egemonico tramite un'abile combinazione di guerra, rotte commerciali e alleanze militari. Come impero idraulico, gli Ajuran monopolizzavano le risorse idriche dei fiumi Shebelle e Jubba. Attraverso l'ingegneria idraulica, costruirono anche molti mulini e cisterne in calcare, la maggior parte dei quali sono ancora operativi e si usano ancora oggi. I sovrani svilupparono nuovi sistemi per l'agricoltura e la tassazione, che continuarono a essere usati in varie parti del corno d'Africa fino al XIX secolo. Il governo tirannico degli ultimi sovrani Ajuran causarono una serie di ribellioni nel sultanato, e alla fine del XVII secolo, il sultanato si frantumò in molti regni e stati successori, di cui il più prominente fu il sultanato di Geledi.
L'Eritrea (in tigrino: ኤርትራ, Ērtra), ufficialmente Stato di Eritrea, è uno Stato che si trova nella parte settentrionale del Corno d'Africa, confinante con il Sudan a ovest, con l'Etiopia a sud e con il Gibuti a sud-est. L'est ed il nord-est del Paese possiedono una lunga linea costiera sul Mar Rosso direttamente di fronte ad Arabia Saudita e Yemen. Sono parte dell'Eritrea l'arcipelago delle isole Dahlak e alcune isole a ridosso delle isole Hanish. L'Eritrea è uno Stato multilingue e multiculturale, con due religioni prevalenti (islam sunnita e Chiesa ortodossa eritrea) e nove gruppi etnici. Fu creata come entità politica nel 1890 con il nome di Colonia eritrea.Il presidente Isaias Afewerki è stato eletto dall'Assemblea nazionale, composta da 150 membri del partito unico Fronte Popolare per la Democrazia e la Giustizia, che si è costituita nel 1993, poco dopo l'ottenimento dell'indipendenza; è al potere da allora, e non ci sono state successive o ulteriori altre elezioni. L'Eritrea è di fatto un regime dittatoriale, senza libertà politiche e di associazione, senza potere giudiziario e fonti d'informazione indipendenti.
La Chiesa ortodossa etiope (in amarico: የኢትዮጵያ ኦርቶዶክስ ተዋሕዶ ቤተ ክርስቲያን; traslitterato: Yäityop'ya ortodoks täwahedo bétäkrestyan) è la principale chiesa in Etiopia e anche la confessione più largamente professata in Etiopia.
Angelo Del Boca (Novara, 23 maggio 1925) è uno storico, giornalista e scrittore italiano, considerato il maggiore storico del colonialismo italiano. È stato il primo studioso italiano ad occuparsi della ricostruzione critica e sistematica della storia politico-militare dell'espansione italiana in Africa orientale e in Libia, e primo fra gli storici a denunciare i numerosi crimini di guerra compiuti dalle truppe italiane durante le guerre coloniali fasciste. Vive a Torino e dirige la rivista di storia contemporanea I sentieri della ricerca.