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La Toscana (AFI: /tosˈkana/) è una regione italiana a statuto ordinario di 3 676 116 abitanti, situata nell'Italia centrale, con capoluogo Firenze. Confina a nord-ovest con la Liguria, a nord con l'Emilia-Romagna, a est con le Marche e l'Umbria, a sud con il Lazio. Ad ovest, i suoi 397 km di coste continentali sono bagnati dal Mar Ligure nel tratto centro-settentrionale tra Carrara (foce del torrente Parmignola, confine con la Liguria) e il Golfo di Baratti; il Mar Tirreno bagna invece il tratto costiero meridionale tra il promontorio di Piombino e la foce del Chiarone, che segna il confine con il Lazio.Il capoluogo regionale è Firenze, la città più popolosa (382 000 abitanti), nonché principale fulcro storico, artistico ed economico-amministrativo; le altre città capoluogo di provincia sono: Arezzo, Grosseto, Livorno, Lucca, Massa, Pisa, Pistoia, Prato e Siena. Amministra anche le isole dell'Arcipelago Toscano, oltre ad una piccola exclave situata entro i confini dell'Emilia-Romagna, in cui sono situate alcune frazioni del comune di Badia Tedalda. Il nome è antichissimo e deriva dall'etnonimo usato dai Latini per definire la terra abitata dagli Etruschi: "Etruria", trasformata poi in "Tuscia" e poi in "Toscana". Anche i confini della odierna Toscana corrispondono in linea di massima a quelli dell'Etruria antica, che comprendevano anche parti delle attuali regioni Lazio e Umbria, fino al Tevere. Fino al 1861 è stata un'entità indipendente, nota con il nome di Granducato di Toscana con una enclave costituita dalla Repubblica e poi Ducato di Lucca. Da allora ha fatto parte del Regno di Sardegna, del Regno d'Italia e successivamente della Repubblica Italiana. In epoca granducale aveva anche un inno, composto dal fiorentino Egisto Mosell ed intitolato La Leopolda. La festa regionale, istituita nel 2001, ricorre il 30 novembre, nel ricordo del suddetto giorno del 1786 in cui furono abolite la pena di morte e la tortura nel Granducato di Toscana, primo Ordinamento al mondo ad abolire legalmente la pena di morte.
Tolomeo Faccendi (Grosseto, 8 novembre 1905 – Grosseto, 11 settembre 1970) è stato uno scultore italiano.
Il monumento ai caduti per la patria è un monumento situato sul bastione Rimembranza delle mura di Grosseto, e costituisce il monumento in memoria dei caduti di tutte le guerre della città di Grosseto.
Grosseto (AFI: /ɡrosˈseto/, ) è un comune italiano di 81 641 abitanti, capoluogo della provincia omonima in Toscana. Per superficie territoriale, risulta il più vasto comune della regione. A livello demografico, la città contava appena 4 724 abitanti subito dopo l'Unità d'Italia, iniziando da allora una crescita esponenziale che ha portato al superamento della soglia delle 70 000 unità nel 1991.Dal punto di vista urbanistico, la città è uno dei pochi capoluoghi il cui centro storico è rimasto completamente circondato da una cerchia muraria, nell'insieme integra, che ha mantenuto pressoché immutato il proprio aspetto nel corso dei secoli.
Il cimitero della Misericordia costituisce il cimitero monumentale di Grosseto, nonché uno dei due principali camposanti della città.
Il bastione Molino a Vento (già baluardo di San Michele) è uno dei sei bastioni che compongono la cinta muraria della città di Grosseto. Il bastione occupa il vertice sud-occidentale delle mura di Grosseto, nell'area di Porta Corsica, lungo il lato che unisce il bastione Cavallerizza al bastione Garibaldi. Per la presenza della fontana con cinghiale, il bastione è comunemente conosciuto come Cinghialino dai grossetani.
Enrico Chiaradia (Caneva, 9 novembre 1851 – Caneva, 3 agosto 1901) è stato uno scultore italiano. Nato nel 1851 a Caneva, nell'attuale provincia di Pordenone, completati gli studi di ingegneria all'Università di Padova, si trasferì a Roma ove lavorò nello studio dello scultore piemontese Giulio Monteverde. La sua opere più nota è l'imponente monumento equestre bronzeo a Vittorio Emanuele II, primo re d'Italia, posto sul Vittoriano di Roma. Tra gli altri lavori si possono ricordare la decorazione dello scalone di Palazzo Franchetti a Venezia, un busto bronzeo di Garibaldi a Conegliano e un monumento a Cavour a Padova. Morì nel 1901, non ancora cinquantenne, nel comune natale. Dopo la sua scomparsa, il completamento della statua equestre sul Vittoriano fu affidato a Emilio Gallori che limitò il suo intervento alla sola revisione dei modelli in cera preparati dallo stesso Chiaradia. Hanno intitolato una via cittadina al suo nome il comune di Roma nel quartiere Pinciano e la città di Padova. A Milano è stata intitolata una piazza omonima nel quartiere Vigentino (Municipio 5).
Emilio Pasquale Gallori (Firenze, 3 aprile 1846 – Siena, 24 dicembre 1924) è stato uno scultore italiano.