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Scarperia (Scarperìa, IPA: /skarpeˈria/, in passato anche Scarpignana, fondata con il nome di Castel San Barnaba) è una frazione del comune sparso di Scarperia e San Piero. È stato un comune italiano, che nel 2010 contava 7.794 abitanti, della città metropolitana di Firenze in Toscana. Dal 1º gennaio 2014 è fuso con San Piero a Sieve formando il nuovo comune di Scarperia e San Piero. È famoso per la produzione artigianale di coltelli e di macchine per caffè professionali. L'altimetria del comune varia da 194 a 1.125 metri, con un'altitudine media di 659 metri circa.
Il Palazzo dei Vicari (anche conosciuto come Palazzo Pretorio) è un palazzo di origine trecentesca che si trova a Scarperia, in provincia di Firenze. All'interno del palazzo ha sede la Biblioteca comunale di Scarperia e il Museo dei ferri taglienti, dove è illustrata la famosa produzione di coltelli del paese.
Il coltello (dal latino cultellus, diminutivo di culter cioè "coltello" dell'aratro) è un utensile di uso manuale utilizzato per il taglio. Solitamente consiste in una lama a una punta con uno o più bordi affilati fissata ad un manico. Le lame sono state utilizzate come utensili e armi dall'età della pietra, all'alba dell'umanità. Gli antropologi ritengono che il coltello sia uno dei primi attrezzi progettati dagli esseri umani per sopravvivere. Le prime lame erano di selce o di ossidiana, scheggiata o levigata ad un bordo, a volte dotate di un manico. Più tardi con gli sviluppi della fusione e della metallurgia le lame sono state sostituite prima dal rame, poi dal bronzo, dal ferro e infine dall'acciaio. Mentre i materiali sono cambiati con il tempo, il disegno di base rimane lo stesso. Insieme alla forchetta ed al cucchiaio, il coltello è un utensile comune di largo consumo nel mondo occidentale almeno dal Medioevo. Oggi la maggior parte delle lame è utilizzata in cucina. I coltelli a serramanico e multi-lama da tasca sono più facilmente trasportabili, per essere disponibili dovunque. L'importanza dei coltelli come arma è un po' oscurata dalla nascita di armi più efficienti e specializzate, ma una lama è dotazione dei militari di qualunque esercito.
Montaccianico è un sito archeologico in provincia di Firenze, in Italia. Il sito ospita il castello principale della famiglia Ubaldini, i nobili che dominarono l'Appennino Mugellano tra il XII ed il XIV secolo, dalla valle della Sieve fino alla Romagna. L'edificio sorgeva su un promontorio settentrionale della frazione di Sant'Agata di Mugello, nel territorio del comune di Scarperia: era circondato da due cinte murarie molto spesse edificate dal cardinale Ottaviano degli Ubaldini in seguito alla distruzione della rocca da parte dei Fiorentini nel 1251. La posizione preminente permetteva ai nobili di monitorare le rotte commerciali da Firenze alla Romagna e viceversa, grazie alle strade che passavano in prossimità del castello. Il controllo mercantile fu uno dei principali motivi dell'interesse fiorentino nei confronti della rocca, tentando diverse volte di distruggerlo dalla metà del Duecento fino all'inizio del Trecento, quando riuscì ad acquistarlo nell'estate del 1306 per distruggerlo integralmente. Venne decretata la damnatio memoriae sul sito e il divieto di costruire nuovamente sullo stesso terreno, oggi costituito dal sito archeologico che riveste un'importanza notevole trattandosi di uno spaccato della vita medievale del XIV secolo. Dal 2008 l'area è oggetto di campagne di scavo, all'interno del più ampio progetto "Montaccianico Vive", che sono dirette dalla Cattedra di Archeologia Medievale dell'Università di Firenze, con la fattiva collaborazione del comune di Scarperia e San Piero e con il gruppo archeologico locale, insieme ad altri enti del territorio. I reperti provenienti dalle indagini archeologiche sono conservati presso il Laboratorio di Archeologia Medievale dell'Università di Firenze. Una selezione di reperti, provenienti da raccolte di superficie precedenti le campagne di scavo, è visibile nel Museo Archeologico di Sant'Agata di Mugello. Nel 2010 è stato pubblicato un romanzo storico sulla famiglia Ubaldini e le vicende di Montaccianico, scritto da Riccardo Bellandi ed intitolato I Signori dell'Appennino.