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I bombardamenti atomici di Hiroshima e Nagasaki furono due attacchi nucleari operati sul finire della seconda guerra mondiale dagli Stati Uniti in Giappone, che segnarono l'epilogo del conflitto. Il mattino del 6 agosto 1945 alle ore 8:15 l'aeronautica militare statunitense sganciò la bomba atomica "Little Boy" sulla città giapponese di Hiroshima, seguita tre giorni dopo dal lancio dell'ordigno "Fat Man" su Nagasaki. Il numero di vittime dirette è stimato da 100.000 a 200.000, quasi esclusivamente civili. Per la gravità dei danni diretti e indiretti causati dagli ordigni e per le implicazioni etiche comportate dall'utilizzo di un'arma di distruzione di massa, si è trattato del primo e unico utilizzo in guerra di tali armi.
Takashi Nagai (永井隆 Nagai Takashi) (Matsue, 3 febbraio 1908 – Nagasaki, 1º maggio 1951) è stato un medico giapponese, specializzato in radiologia, che si convertì al cattolicesimo con il nome di Paolo e sopravvisse al bombardamento atomico di Nagasaki. La sua successiva vita di preghiera e di servizio gli ha fatto ottenere il soprannome di "Santo di Urakami".
Sadako Sasaki (Hiroshima, 7 gennaio 1943 – Hiroshima, 25 ottobre 1955) fu una dei sopravvissuti ai bombardamenti atomici di Hiroshima e Nagasaki del 6 e 9 agosto 1945.
La storia militare degli Stati Uniti d'America nella seconda guerra mondiale riguarda il conflitto combattuto dagli Stati Uniti contro l'impero del Giappone, la Germania nazista e l'Italia fascista, cominciato con l'attacco a Pearl Harbor all'alba del 7 dicembre 1941. Durante i primi due anni della seconda guerra mondiale gli Stati Uniti mantennero formalmente la neutralità, ma furono fin dall'inizio favorevoli alla Gran Bretagna e alla Francia; dopo la sconfitta delle potenze occidentali nel 1940, rifornirono, in base alla legge votata l'11 marzo 1941, il Lend-Lease Act, i britannici, i sovietici e i cinesi con enormi quantità di beni di guerra, e truppe americane sostituirono i soldati britannici in Islanda. Durante il periodo di guerra effettiva, più di sedici milioni di americani servirono nelle United States Armed Forces, le Forze Armate statunitensi, di cui 290 000 morirono in combattimento e 670 000 rimasero feriti. Inoltre 130 201 americani furono fatti prigionieri ma solo in 116 129 sopravvissero alla guerra. Tra i consiglieri principali del presidente Franklin Delano Roosevelt vi era il Segretario della Guerra, Henry Stimson, che coordinò lo sforzo bellico della nazione, il generale George Marshall, capo di stato maggiore generale del Esercito, il generale Henry Arnold, al comando dell'Aviazione, l'ammiraglio Ernest King, il responsabile della Marina. Il Presidente Roosevelt e i suoi comandanti, che formavano il cosiddetto Joint Chiefs of Staff (Stati maggiori riuniti), presieduto dall'ammiraglio William Leahy, decisero che, nonostante l'aggressione giapponese nel Pacifico, l'obiettivo principale della guerra rimanesse la sconfitta della Germania nazista, considerata il nemico più pericoloso e potente. La guerra iniziò con una serie di sconfitte per gli americani; nel teatro del Pacifico dopo le gravi perdite a Pearl Harbor, la flotta, passata al comando dell'abile l'ammiraglio Chester Nimitz, rimase inizialmente sulla difensiva in attesa dell'arrivo delle nuove navi in costruzione, mentre le truppe stanziate nelle Filippine, comandate dal generale Douglas MacArthur, furono costrette alla resa dai giapponesi dopo una coraggiosa resistenza nel mese di maggio 1942. Nel teatro occidentale le potenze anglo-sassoni rimasero sulla difensiva nella prima parte del 1942; nel frattempo però i dirigenti americani diedero inizio con efficienza ed energia ad un grandioso programma di reclutamento, addestramento ed equipaggiamento per formare forze armate terrestri, aeree e navali moderne e potenti che a partire dalla fine del 1942 avrebbero dato inizio alla fase vittoriosa della guerra su tutti i fronti. Nel teatro del Pacifico nel giugno del 1942 le principali portaerei giapponesi furono affondate nella battaglia delle Midway, mentre dopo la lunga campagna di Guadalcanal gli americani presero l'iniziativa e, disponendo di una schiacciante superiorità aeronavale, conquistarono le principali isole oceaniche; contemporaneamente il generale MacArthur dall'Australia avanzò lentamente verso le Filippine che furono liberate durante l'inverno 1944-45. Il Giappone dovette subire inoltre pesanti bombardamenti strategici e la sua flotta mercantile venne distrutta dai sommergibili americani; dopo la conquista dell'isola di Okinawa, gli americani pianificarono uno sbarco in Giappone, ma la guerra finì prima con l'attacco atomico di Hiroshima e Nagasaki e l'invasione sovietica della Manciuria nell'agosto 1945. Il 2 settembre 1945 il Giappone si arrese alle potenze alleate; il documento di resa venne firmato, alla presenza del generale MacArthur, sulla corazzata Missouri. La guerra contro la Germania prevedeva l'aiuto materiale alla Gran Bretagna e all'Unione Sovietica finché l'esercito americano non fosse stato pronto a partecipare direttamente ai combattimenti in Europa. Prendendo le redini delle operazioni ma lavorando a stretto contatto con i britannici, gli Stati Uniti invasero il Nordafrica e l'Italia tra il 1942 e il 1943. Infine la principale invasione in Europa venne portata a termine nel giugno del 1944, in Francia, sotto il comando del generale Dwight D. Eisenhower. Nel frattempo l'aviazione americana sistematicamente colpì i sistemi di trasporto e gli impianti di trattamento del carburante tedeschi, oltre a rendere inerme l'Aviazione tedesca entro il 1944. Con i sovietici praticamente inarrestabili ad est, e gli Alleati occidentali anch'essi inarrestabili ad ovest, la Germania fu ad un passo dal totale annientamento. Berlino cadde in mani sovietiche nel maggio 1945 e con la morte di Hitler i tedeschi si arresero. Lo sforzo bellico statunitense venne fortemente sostenuto dai civili che approvarono la politica del governo e contribuirono alla vittoria con il loro lavoro in patria e il loro impegno nelle forze armate in combattimento all'estero.
Alessandro Fontana detto Sandro (Marcheno, 15 agosto 1936 – Brescia, 4 dicembre 2013) è stato un politico italiano, Ministro dell'Università, Ricerca Scientifica e Tecnologica nel governo Amato I e vicepresidente del Parlamento europeo.
Con il termine resa del Giappone si fa riferimento alla resa incondizionata dell'Impero giapponese alle potenze alleate nella Seconda guerra mondiale, in seguito al discorso dell'imperatore Hirohito del 15 agosto 1945, dove il sovrano si rivolse per la prima volta al suo popolo dichiarando la fine dei combattimenti; l'atto di resa venne ufficialmente firmato il 2 settembre dai delegati delle forze armate giapponesi e dai rappresentanti delle nazioni vincitrici a bordo della USS Missouri ancorata nella baia di Tokyo, ponendo definitivamente termine ai combattimenti nel fronte del Pacifico della seconda guerra mondiale.
Il Giappone (AFI: [ʤapˈpoːne]; in giapponese 日本 Nihon? o Nippon? , ufficialmente 日本国 Nihon-koku? o Nippon-koku?) è uno Stato insulare dell'Asia orientale. Situato nell'oceano Pacifico, il Giappone è limitato a ovest dal mar del Giappone, a nord dal mare di Ochotsk, a est dall'oceano Pacifico settentrionale e a sud dal mar Cinese Orientale. È un arcipelago per lo più collinare di 6 852 isole, le cui cinque più grandi sono Hokkaidō, Honshū, Kyūshū, Shikoku e Okinawa, che da sole rappresentano circa il 97% della superficie terrestre del Giappone. Molte isole sono montagne, alcune di origine vulcanica. La vetta più alta è il Monte Fuji, un vulcano attivo. Con una popolazione di circa 126 milioni di abitanti è l'undicesimo Stato più popoloso del mondo. La Grande Area di Tokyo, che include Tokyo e numerose prefetture vicine, è la più grande area metropolitana del mondo con oltre 38 milioni di residenti. Ricerche archeologiche indicano che l'arcipelago è abitato dal Paleolitico superiore e la prima menzione scritta è rintracciabile in un libro di storia cinese del I secolo a.C. Il paese fu a lungo dominato da signori feudali e dalla casta guerriera dei samurai, quindi dal Bakufu sino al 1867, quando divenne un impero limitatamente parlamentare. Fu una delle grandi potenze tra XIX e XX secolo fino alla disfatta del 1945, dopo la quale ha imboccato un percorso di democratizzazione: nel 1947 una nuova Costituzione privò l'imperatore del Giappone di numerosi poteri e sancì la rinascita del parlamento. Grande potenza regionale asiatica, il Giappone ha la terza maggiore economia per prodotto interno lordo e la quarta maggiore per potere d'acquisto; è anche il quarto maggiore esportatore e il sesto maggiore importatore a livello mondiale. È inoltre uno Stato membro del G7. Lo Stato ha un moderno apparato militare utilizzato per l'autodifesa, per missioni di pace e per aiutare gli alleati all'estero nel rispetto della Costituzione. Il Giappone si piazza ventesimo a livello mondiale per lo sviluppo umano, vanta una qualità di vita molto elevata e una tra le più alte speranze di vita al mondo: ciò ha comunque portato a un costante invecchiamento della popolazione, pressione demografica e ricadute economico-sociali importanti che, assieme all'emergenza ambientale, costituiscono le principali sfide odierne per il paese.
Flavia Perina (Roma, 2 aprile 1958) è una giornalista, scrittrice ed ex politica italiana. È stata membro della Camera dei deputati dal 2006 al 2013, dapprima nel gruppo di AN, poi con il PdL e infine con FLI. Dal 2000 al 2011 ha diretto il quotidiano Secolo d'Italia. Negli anni seguenti ha collaborato con diverse testate giornalistiche cartacee e online, tra cui Il Fatto Quotidiano, Linus, Il Post e Linkiesta e La Stampa. Nel 2016 è uscito il suo primo romanzo Le lupe, edito da Baldini&Castoldi.