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Per navi vichinghe s'intende l'insieme delle diverse tipologie di navi utilizzate dai Vichinghi durante l'epoca vichinga. Si trattò d'un insieme piuttosto eterogeneo di natanti, finalizzati ad usi specifici e diversi tra loro ma accomunati da una linea uniforme: snelli e flessibili, dotati di chiglia e con estremità simmetriche. La tipologia costruttiva si basava sul clinker, la sovrapposizione di assi rivettate tra loro. Alcune navi, secondo le fonti letterarie, dovevano avere una polena in foggia di testa di drago. I navigli vennero utilizzati per svariati impieghi: incursioni belliche (sbarchi ed operazioni anfibie), commercio su breve e lunga distanza, esplorazione e colonizzazione.Nella letteratura, le navi vichinghe sono di solito divise in due grandi categorie, navi mercantili e navi da guerra, in realtà sovrapponibile tra loro. Alcuni tipi di mercantili, costruiti appositamente per il trasporto di merci, potevano essere riconfigurate in navi da guerra. La maggior parte delle navi vichinghe erano progettate per la navigazione di fiumi, fiordi ed acque costiere, mentre altri, come il Knarr, potevano navigare in mare aperto e persino nell'oceano. Le navi vichinghe vennero impiegate nel Mar Baltico, nell'Oceano Atlantico (raggiungendo l'Islanda, le Isole Faroe, la Groenlandia, la Terranova), nel Mar Mediterraneo, nel Mar Nero e nel Mar Rosso.
Le Navi di Nemi erano due navi imperiali romane attribuibili all'imperatore Caligola, affondate sul fondo del lago di Nemi, recuperate in una impresa archeologica condotta dal 1928 al 1932. Il recupero fornì uno dei contributi più importanti alla conoscenza della tecnica navale romana.
Una nave mercantile è una nave adibita al trasporto di merci e passeggeri, che quindi costituiscono il carico utile della nave stessa.