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Nino Visconti

Ugolino Visconti, conosciuto come Nino (Pisa, 1265 circa – Gallura, agosto 1296), è stato un nobile e uomo politico italiano, giudice di Gallura e signore della terza parte orientale del cagliaritano dal 12 giugno 1275 alla propria morte, nonché capitano del popolo e podestà di Pisa dal maggio 1287 al 30 giugno 1288. Erede della linea principale di una delle più potenti dinastie pisane, i Visconti di Pisa, nacque nel periodo di maggiore espansione economica e culturale della città toscana, durante il quale questa estese notevolmente la sua influenza sulla Sardegna. Cresciuto in un contesto di grandi rivalità familiari, nel 1274 fu condannato all'esilio insieme al padre e al più stretto parentado, facendo ritorno poi a Pisa da vincitore a seguito della pace di Rinonico. Divenuto successivamente capitano del popolo e podestà insieme al nonno, il conte Ugolino della Gherardesca, fu rovesciato da un complotto ordito dall'arcivescovo Ruggieri degli Ubaldini, lottando per il restante periodo della propria vita al fine di recuperare quanto perduto. Immortalato dall'amico Dante nel Purgatorio della sua Commedia, Nino Visconti fu uno dei protagonisti assoluti della storia pisana del tardo '200, esponente della fazione guelfa e filo-papale cittadina nonché «tormentato erede» delle disgrazie paterne, morendo come lui nel tentativo di difendere i propri interessi ed ideali.

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