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Torregrotta (IPA: [tɔrre'grɔtta], Turri in siciliano) è un comune italiano di 7 203 abitanti della città metropolitana di Messina in Sicilia. È il dodicesimo comune più popoloso della città metropolitana nonché il più densamente popolato. L'abitato, situato a 44 m s.l.m. nella valle del Niceto, si stende tra il mar Tirreno e i primi rilievi Peloritani. Sorta inizialmente in epoca medievale come casale del feudo di Santa Maria della Scala, dopo un periodo di abbandono, fu riedificata a partire dal 1526. All'inizio del XIX secolo divenne sottocomune di Roccavaldina da cui ottenne l'autonomia amministrativa il 21 ottobre 1923. Il nucleo cinquecentesco si estese soprattutto a partire dalla seconda metà dell'Ottocento. Centro storicamente legato all’agricoltura, luogo di origine della sbergia, ha perso la tradizionale vocazione agricola in favore del settore terziario. L'industria estrattiva e di trasformazione dell'argilla ha avuto un certo impulso nel XX secolo, esaurendosi quasi totalmente negli anni duemila. Prevalgono le medie e piccole imprese artigianali.
Mario Pitocco (Letino, 3 marzo 1931 – Cervignano del Friuli, 21 agosto 2002) è stato un pittore italiano.
Mario Moretti (Porto San Giorgio, 16 gennaio 1946) è un terrorista e brigatista italiano, uno dei componenti del nucleo storico delle Brigate Rosse durante gli anni di piombo. Mai dissociato e mai pentito. Dopo essere stato tra i componenti iniziali del CPM (Collettivo Politico Metropolitano), entrò a far parte delle Brigate Rosse nel 1971 distinguendosi subito per le capacità organizzative e la determinazione e divenendo membro del Comitato Esecutivo dell'organizzazione. Clandestino dal 1972, dopo l'arresto o la morte dei principali militanti del cosiddetto "nucleo storico", divenne dal 1976 il dirigente più esperto e importante delle Brigate Rosse contribuendo in modo decisivo all'incremento dell'efficienza operativa del gruppo terroristico. Grande organizzatore, Mario Moretti ebbe un ruolo fondamentale nella costituzione delle nuove colonne brigatiste di Genova e di Roma, nel miglioramento delle strutture logistiche e dell'equipaggiamento, nell'instaurazione di rapporti con gruppi eversivi stranieri, e fu soprattutto il principale responsabile della pianificazione e dell'esecuzione del rapimento di Aldo Moro, guidando il nucleo armato brigatista nell'agguato di via Fani e interrogando personalmente l'uomo politico sequestrato. Nel 1993 ha dichiarato di essere stato l'esecutore materiale dell'assassinio. Dopo la tragica fine del sequestro, Moretti, insieme agli altri membri del Comitato Esecutivo, cercò di proseguire la lotta armata e si sforzò di mantenere la coesione delle Brigate Rosse, nonostante i primi dissidi interni e la crescente attività di contrasto delle forze dell'ordine. Arrestato a Milano il 4 aprile 1981, dopo nove anni di clandestinità, è stato condannato a sei ergastoli; nel 1987 ammise pubblicamente il fallimento della lotta armata pur senza mai dissociarsi né collaborare con gli inquirenti; dal 1997 è in semilibertà e lavora in un centro per il recupero degli ex detenuti chiamato "Giorno dopo". La sera rientra nel carcere di Opera.
Le Brigate nere furono un corpo ausiliario volontario delle Forze Armate della Repubblica Sociale Italiana, organizzato dal Partito Fascista Repubblicano, che operò in Italia settentrionale dagli inizi di luglio del 1944 fino al termine della seconda guerra mondiale con compiti di antiguerriglia. Il corpo fu istituito il 30 giugno 1944 col decreto legislativo 446-XXII con il nome di Corpo Ausiliario delle Squadre d'Azione delle Camicie Nere ed era costituita da iscritti al Partito Fascista Repubblicano arruolatisi su base volontaria. Furono costituite 41 Brigate Nere territoriali (una per provincia), intitolate ciascuna a un caduto del fascismo repubblicano. A esse si affiancavano 5 Brigate mobili (di cui una alpina) e 12 Brigate autonome e speciali. Le federazioni provinciali del partito furono convertite in comandi di brigata, diretti dai rispettivi segretari federali, mentre la segreteria nazionale del PFR assumeva le funzioni di Ufficio di Stato Maggiore del Corpo. Comandante generale del Corpo fu, sin dall'inizio, il segretario del partito fascista Alessandro Pavolini.
Le Brigate Rosse (BR) sono state un'organizzazione terroristica italiana di estrema sinistra costituitasi nel 1970 per propagandare e sviluppare la lotta armata rivoluzionaria per il comunismo. Di matrice marxista-leninista, è stato il maggiore, il più numeroso e il più longevo gruppo terroristico di sinistra del secondo dopoguerra esistente in Europa occidentale. In base ai racconti di alcuni dei principali militanti, la decisione di intraprendere la lotta armata sarebbe stata presa in un convegno tenuto nell'agosto del 1970 in località Pecorile, comune di Vezzano sul Crostolo (RE) a cui partecipò un centinaio di delegati dell'estremismo di sinistra provenienti da Milano, Trento, Reggio Emilia e Roma. Nell'organizzazione confluirono i militanti del cosiddetto «gruppo reggiano», tra cui Alberto Franceschini, quelli del gruppo proveniente dall'Università di Trento, tra cui Renato Curcio e Margherita Cagol, e quelli del gruppo di operai e impiegati delle fabbriche milanesi Pirelli e Sit-Siemens. Le prime azioni rivendicate come «Brigate Rosse» risalgono al 1970, e continuarono con il massimo dell'attività tra il 1977 e il 1980. Dopo una fase di cosiddetta «propaganda armata» con attentati dimostrativi all'interno delle fabbriche e sequestri di dirigenti industriali e magistrati, dal 1974 al 1976 vennero arrestati o uccisi i principali brigatisti del gruppo iniziale. Da quel momento la direzione dell'organizzazione passò ai brigatisti nel nuovo Comitato Esecutivo in cui assunse un ruolo determinante Mario Moretti, che potenziarono notevolmente la capacità logistico-militare del gruppo, estendendo l'azione – oltre che nelle città del Nord – anche a Roma e Napoli, moltiplicando gli attacchi sempre più cruenti contro politici, magistrati, industriali e forze dell'ordine. Momenti culminanti dell'attività del gruppo furono l'agguato di via Fani e il sequestro Moro nella primavera 1978; con il rapimento e l'uccisione di Aldo Moro le Brigate Rosse sembrarono in grado di influire in modo decisivo sull'equilibrio politico italiano e di poter sovvertire l'ordine democratico della Repubblica. L'organizzazione entrò in crisi nei primi anni ottanta per il suo irreversibile isolamento all'interno della società italiana e venne progressivamente distrutta grazie alla crescente capacità di contrasto da parte delle forze dell'ordine, e anche grazie alla promulgazione di una legge dello Stato italiano che concedeva cospicui sconti di pena ai membri che avessero rivelato l'identità di altri terroristi. Nel 1987 Renato Curcio e Mario Moretti firmarono un documento in cui dichiaravano conclusa l'esperienza delle BR. Secondo l'inchiesta di Sergio Zavoli La notte della Repubblica, dal 1974 (anno dei primi omicidi ad esse attribuiti) al 1988 le Brigate Rosse hanno rivendicato 86 omicidi: la maggior parte delle vittime era composta da agenti di polizia e carabinieri, magistrati e uomini politici. A questi vanno aggiunti i ferimenti, i sequestri di persona e le rapine compiute per «finanziare» l'organizzazione. Renato Curcio ha calcolato che 911 persone sono state inquisite per avere fatto parte delle BR, alle quali vanno aggiunte altre 200-300 persone facenti parte dei vari gruppi armati che dalle BR si staccarono (Partito Comunista Combattente, Unità Comuniste Combattenti, Partito Guerriglia, Colonna Walter Alasia). La denominazione Brigate Rosse è ricomparsa, dopo anni di assenza, nel 1999, per rivendicare nuovi cruenti attentati nel periodo 1999-2003. In un comunicato emesso nel 2003 dalla Procura della Repubblica di Bologna l'organizzazione veniva considerata ancora attiva con nuovi componenti.
Le Brigate Garibaldi furono delle brigate partigiane organizzate dal Partito Comunista Italiano operanti nella resistenza italiana durante la seconda guerra mondiale. Composte in prevalenza da comunisti, in esse militarono anche esponenti di altri partiti del CLN, specialmente socialisti. Pochi furono invece i componenti legati al Partito d'Azione o democristiani. Coordinate da un comando generale diretto dagli esponenti comunisti Luigi Longo e Pietro Secchia, furono le formazioni partigiane più numerose e quelle che subirono le maggiori perdite totali durante la guerra partigiana. In azione i componenti delle brigate indossavano per riconoscimento fazzoletti rossi al collo e stelle rosse sui copricapi.
Alberto Caramella (Firenze, 2 marzo 1928 – Firenze, 12 marzo 2007) è stato un avvocato, poeta e scrittore italiano.