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Raffaello Sanzio (Urbino, 28 marzo 1483 Roma, 6 aprile 1520) stato un pittore e architetto italiano, tra i pi celebri del Rinascimento. Considerato uno dei pi grandi artisti d'ogni tempo, la sua opera segn un tracciato imprescindibile per tutti i pittori successivi e fu di vitale importanza per lo sviluppo del linguaggio artistico dei secoli a venire, dando vita tra l'altro ad una scuola che fece arte "alla maniera" sua e che va sotto il nome di manierismo. Modello fondamentale per tutte le accademie fino alla prima met dell'Ottocento, la sua influenza ravvisabile anche in pittori del XX secolo come Salvador Dal .
Pier Paolo Pasolini (Bologna, 5 marzo 1922 – Roma, 2 novembre 1975) è stato un regista, scrittore, drammaturgo, giornalista e filosofo italiano, considerato tra i maggiori artisti e intellettuali del XX secolo. Culturalmente versatile, si distinse in numerosi campi, lasciando contributi anche come pittore, filosofo, romanziere, linguista, traduttore e saggista. Attento osservatore dei cambiamenti della società italiana dal secondo dopoguerra sino alla metà degli anni settanta nonché figura a tratti controversa, suscitò spesso forti polemiche e accesi dibattiti per la radicalità dei suoi giudizi, assai critici nei riguardi delle abitudini borghesi e della nascente società dei consumi, come anche nei confronti del Sessantotto e dei suoi protagonisti. Il suo rapporto con la propria omosessualità fu al centro del suo personaggio pubblico.
La vita interiore è un romanzo dello scrittore italiano Alberto Moravia, pubblicato nel 1978 dopo sette anni di lavoro di scrittura e riscrittura. Costituito da quindici capitoli distribuiti su tre parti ("La casa di appuntamenti", comprendente 2 capp., "Gli anni criminali", comprendente 6 capp. e "Il gruppo e l'orgia", comprendente 7 capp.), la caratteristica formale più saliente del romanzo è rappresentata dal fatto che esso è strutturato come un'intervista collocata in uno spazio e in un tempo indeterminati che la giovane protagonista, Desideria, rilascia all'autore, indicato come "Io". Come suggeriscono alcune occorrenze nel testo dell'espressione "vita interiore", nelle quali si sottolinea la differenza tra il carattere simbolico di ciò che è solo pensato rispetto a ciò che è espresso nella prassi esteriore, il titolo del romanzo allude alla forte valenza simbolica degli avvenimenti narrati, quasi sempre particolarmente crudi. Sin dall'incipit ("Desideria: Il mio nome è Desideria. E ho avuto una Voce") appare anche la "Voce", una figura emersa dallo sdoppiamento della personalità di Desideria, la quale per questo si paragona a Giovanna D'Arco, un'altra giovane vergine che udiva le voci. Desideria ha l'impressione che la sua Voce femminile da governante, una sorta di Super-io onnisciente e immorale che dall'età di quindici anni la guida verso un rifiuto radicalmente dissacrante del mondo borghese romano in cui lei vive con la ricca madre adottiva, provenga dall'esterno, non sia cioè allucinatoria, e la prima volta le si manifesta di notte e al buio da un angolo della sua stanza come dilatazione e prolungamento della consueta masturbazione, rivolgendole le parole "Piccola troia pariolina...". Altra figura centrale del romanzo è la ricca vedova italo-americana Viola, un'erotomane alcolizzata, tormentata per gran parte del romanzo dall'amore saffico non corrisposto che nutre per la bellissima figlia adottiva adolescente. Viola, così, oscilla come un pendolo tra due estremi: il desiderio di essere una madre vera e normale per la figlia adottiva, da un lato, e la passione lesbica per la ragazza vista come un corpo estraneo e per ciò stesso desiderabile, dall'altro. Nel corso delle loro numerose avventure all'insegna dell'erotismo più sfrenato, dello stupro, del ricatto e della violenza, Desideria e Viola incontrano diverse figure maschili, le più importanti delle quali, ai fini della narrazione (che si svolge, come si può desumere da qualche indizio implicito, in un settennio posto a cavallo tra la fine degli anni Sessanta e i primi anni Settanta del Novecento), sono l'amministratore Tiberi, l'equivoco sfruttatore Erostrato e il "compagno di Milano" Quinto.
Gli italoamericani sono un gruppo etnico degli Stati Uniti d’America composto da differenti sottogruppi che si identificano tutti con l’ascendenza italiana, non necessariamente di cultura peninsulare o possessori di cittadinanza italiana, né tantomeno di Lingua italiana. Il termine italoamericani include sia italiani di prima generazione che abitano (o hanno risieduto dal XVII secolo) negli Stati Uniti d'America in modo permanente o comunque per un periodo significativo della loro vita; sia le persone nate in Italia ed emigrate negli Stati Uniti d'America; sia quelle nate negli Stati Uniti d'America da genitori italiani, nonché tutti i loro discendenti (dalla terza generazione in poi) che si identifichino come appartenenti ad essa. La eterogeneità delle discendenze e delle influenze socio-culturali nelle generazioni di Italiani-Americani hanno portato alla considerazione che gli italoamericani abbiano, nella maggior parte dei casi, un’identità propria ben distinta nelle dinamiche, nella linguistica (Lingua italoamericana) e nelle abitudini sociali da quella propriamente detta “Cultura italiana”.
Goffredo Parise (Vicenza, 8 dicembre 1929 Treviso, 31 agosto 1986) stato uno scrittore, giornalista, sceneggiatore, saggista e poeta italiano.
Carlo Alberto Rosselli (Roma, 16 novembre 1899 – Bagnoles-de-l'Orne, 9 giugno 1937) è stato un attivista, giornalista, filosofo, storico ed antifascista italiano. Fu il teorico del "socialismo liberale", un socialismo riformista non marxista direttamente ispirato dal laburismo britannico e dalla tradizione storico-politica, italiana e non, del radicalismo liberale e libertario. Nel 1925 fondò a Firenze il foglio clandestino Non Mollare e nel 1926, insieme al socialista Pietro Nenni, la rivista milanese Il Quarto Stato. Fondò nel 1929 a Parigi il movimento antifascista Giustizia e Libertà, che nel 1936 combatté per la Repubblica nella Guerra civile spagnola, all'interno della Colonna Italiana Rosselli, costituita assieme agli anarchici. Nel 1937 fu ucciso in Francia insieme con il fratello Nello da assassini legati al regime fascista.
Asiago (Slege in cimbro, pronuncia ['zle:gə]) è un comune italiano di 6 470 abitanti della provincia di Vicenza in Veneto. Centro principale dell'altopiano dei Sette Comuni, al confine con il Trentino, fu un tempo capitale della Spettabile Reggenza dei Sette Comuni. Asiago si trovava, dopo l'Offensiva di Primavera nella prima guerra mondiale, nella terra di nessuno e subì dei terribili bombardamenti che la rasero completamente al suolo. È una nota località per il turismo invernale (in particolare per lo sci nordico) e il turismo estivo (escursionismo, mountain bike), la più importante dell'altopiano. Asiago lega inoltre il suo nome a prodotti caseari noti in tutto il mondo.
Alberto Moravia, pseudonimo di Alberto Pincherle (Roma, 28 novembre 1907 – Roma, 26 settembre 1990), è stato uno scrittore, giornalista, sceneggiatore, saggista, drammaturgo, poeta, reporter di viaggio e critico cinematografico italiano. Considerato uno dei più importanti romanzieri del XX secolo, ha esplorato nelle sue opere i temi della sessualità, dell'alienazione sociale e dell'esistenzialismo. Salì alla ribalta nel 1929 con il romanzo Gli indifferenti e pubblicò nella sua lunga carriera più di trenta romanzi. I temi centrali dell'opera di Moravia sono l'aridità morale, l'ipocrisia della vita contemporanea e la sostanziale incapacità degli uomini di raggiungere la felicità. La sua scrittura è rinomata per lo stile semplice e austero, caratterizzato dall'uso di un vocabolario comune inserito in una sintassi elegante ed elaborata.
Albert Camus (IPA: [alˈbɛʁ kaˈmy]) (Dréan, 7 novembre 1913 – Villeblevin, 4 gennaio 1960) è stato uno scrittore, filosofo, saggista, drammaturgo, giornalista e attivista politico francese. Con la sua multiforme opera è stato in grado di descrivere e comprendere la tragicità di una delle epoche più tumultuose della storia contemporanea, quella che va dall’ascesa dei totalitarismi al secondo dopoguerra e al concomitante inizio della guerra fredda. Non solo: le sue riflessioni filosofiche, magistralmente espresse in immagini letterarie, hanno una valenza universale e atemporale capace di oltrepassare i meri confini della contingenza storica, riuscendo a descrivere la condizione umana nel suo nucleo più essenziale. Il suo lavoro è sempre teso allo studio dei turbamenti dell'animo umano di fronte all'esistenza, in balia di quell'assurdo definito come «divorzio tra l'uomo e la sua vita». L'unico scopo del vivere e dell'agire, per Camus, che pare esprimersi dialetticamente fuori dell'intimità esperienziale, sta nel combattere, nel sociale, le ingiustizie oltre che le espressioni di poca umanità, come la pena di morte: «Se la Natura condanna a morte l'uomo, che almeno l'uomo non lo faccia», usava dire.Camus ricevette il Premio Nobel per la letteratura nel 1957. Malato da anni di tubercolosi, morì nel 1960 in un incidente stradale.