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L'Ave Maria è una composizione di carattere sacro scritta dal musicista italiano Giuseppe Verdi e facente parte della raccolta denominata Quattro pezzi sacri, composta dal maestro bussetano verso gli ultimi anni della sua vita. L'Ave Maria fu scritta per un coro a cappella, in latino, nel 1889 e riveduta nel decennio successivo. I Quattro pezzi sacri furono pubblicati assieme nel 1898. Benché composti separatamente e pur presentando organici differenti, sono spesso eseguiti come un ciclo unico di composizioni, dove l'Ave Maria viene eseguita per prima. La prima esecuzione dei pezzi sacri avvenne a Parigi, dove vennero presentati come "Tre pezzi sacri", dal momento che l'Ave Maria non venne eseguita. Questa per la sua origine ha ben poche cose in comune con gli altri pezzi, eccezion fatta per il carattere sacro del testo. La composizione di questo lavoro viene prodotta da Verdi come puro esercizio di contrappunto, stimolato da un invito pubblicato sulla Gazzetta musicale di Milano, che proponeva ai suoi lettori di comporre una propria armonizzazione di una scala enigmatica comparsa sullo stesso giornale. Verdi accettò la sfida, mentre Arrigo Boito si occupò del testo. L'ubicazione dell'autografo dell'Ave Maria come di tutti gli spartiti originali dei Quattro pezzi sacri è a tutt'oggi sconosciuta.
Alessandro Nilo Angelo Moreschi (Monte Compatri, 11 novembre 1858 – Roma, 21 aprile 1922) fu l'ultimo cantante castrato ad aver prestato servizio nel Coro della Cappella Sistina in Vaticano ed è l'unico ad aver registrato la propria voce in brani solistici.