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Occupazione romana della Germania sotto Augusto

L'occupazione romana della Germania sotto Augusto rappresenta l'insieme delle campagne militari, durate un ventennio (dal 12 a.C. al 9 d.C.), che portò l'Impero Romano ad ampliare i propri confini al di là del fiume Reno. Queste campagne, volute dall'imperatore romano Augusto, costituirono un tentativo di portare la frontiera dai fiumi Reno-Danubio ai fiumi Elba-Danubio (che distavano secondo Strabone 300 stadi), con l'obiettivo di ridurre la lunghezza dei confini dell'Impero romano nell'Europa settentrionale e sottomettere definitivamente i Germani, nemici storici di Roma. Il tentativo di definitiva annessione di queste terre selvagge (coperte da foreste ed acquitrini), con una popolazione difficile da controllare, poiché distribuita non in grandi centri urbani (come lo erano stati gli Oppida celtici nella Conquista della Gallia da parte di Cesare), ma al contrario in numerosissimi piccoli centri di non più di 50-100 abitanti, fallì quando l'intero esercito inviato a presidiare la nuova provincia germanica, fu completamente distrutto nella battaglia della foresta di Teutoburgo, nel 9. Floro scrive a tal proposito:

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