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Officine Ferroviarie di Pontassieve

Le Officine Ferroviarie di Pontassieve sono delle infrastrutture di RFI che producono, riparano ed effettuano la manutenzione delle varie componenti dell'armamento ferroviario e di parti essenziali al suo funzionamento. Le Officine Ferroviarie di Pontassieve nacquero nel 1868 per iniziativa della Società per le strade ferrate romane che gestivano buona parte delle ferrovie dell'Italia centrale. Dato che le suddette utilizzavano le rotaie a doppio fungo, che per il fissaggio richiedevano l'uso di zeppe di legno da introdurre a forza nel sistema di ancoraggio alle traversine, questa fu la prima attività intrapresa. A seguito della crisi che portò al fallimento della società anche le officine vennero gestite provvisoriamente dallo Stato passando poi alla Società Italiana per le strade ferrate meridionali dopo il riordino delle ferrovie. La nuova società ampliò la produzione non solo riguardo alla manutenzione delle infrastrutture di linea ma anche delle piattaforme girevoli e dei segnali. Nel 1905 le ferrovie vennero statalizzate e l'impianto di Pontassieve entrò a far parte delle FS. Sotto l'esercizio di stato le officine vennero ampliate e acquisirono nuove lavorazioni per impianti fissi e per l'armamento: deviatoi, rotaie di ogni tipo, piattaforme girevoli, travate metalliche, apparecchiature di pesatura con ponte a bilico, gru ferroviarie, segnali, apparecchiature per passaggi a livello ed attrezzature per lavori ferroviari. Nel 1922 venne potenziato e rinnovato l'impianto di lavorazione a caldo con la costruzione di nuovi forni di riscaldamento dei metalli. Nel 1929 le Officine vennero modernizzate sostituendo gli impianti a vapore per il moto delle apparecchiature con quelle azionate ad elettricità. Durante la seconda guerra mondiale i bombardamenti alleati danneggiarono o distrussero varie parti del complesso. La ricostruzione delle ferrovie nell'immediato dopoguerra richiese la loro pronta riattivazione: essenziale fu la messa in funzione dell'impianto per il ricondizionamento di rotaie usate e poi quello di saldatura delle barre corte di rotaie per realizzarne di più lunghe fino a 36 m. in un sol pezzo. Vennero inoltre riparate grandi quantità di deviatoi, incroci, apparecchi di manovra per scambi e segnali e binari danneggiati dagli eventi bellici. Nell'ambito della modernizzazione delle invasature delle navi-traghetto delle Ferrovie dello Stato le officine furono in grado di costruirne e montarne le varie parti sia a Villa San Giovanni che a Messina e Reggio Calabria.

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