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Santa Zita (Lucca o Succisa, 1218 – Lucca, 27 aprile 1278) è stata una devota cristiana lucchese del XIII secolo, venerata come santa dalla Chiesa cattolica.
La chiesa di Nostra Signora del Suffragio e Santa Zita è una chiesa particolarmente importante della città di Torino e situata nel quartiere San Donato, in via San Donato 33. Si tratta di una costruzione neoromanica, realizzata nel 1866 per iniziativa di Francesco Faà di Bruno. Rappresenta il coronamento dell'attività misericordiosa del beato Francesco Faà di Bruno che fondò l'Opera di Santa Zita nel 1859; la congregazione delle suore minime di Nostra Signora del Suffragio, fondata dallo stesso Faà di Bruno nel 1881, trasse il suo nome dal titolo della chiesa.
Zita di Borbone-Parma (nome completo Zita Maria delle Grazie Adelgonda Micaela Raffaela Gabriella Giuseppina Antonia Luisa Agnese; Capezzano Pianore, 9 maggio 1892 – Zizers, 14 marzo 1989) è stata l'ultima imperatrice d'Austria, regina di Boemia (non coronata) e regina apostolica d'Ungheria come moglie di Carlo I d'Austria. È stata proclamata Serva di Dio dalla Chiesa cattolica.
Succisa è una frazione del comune italiano di Pontremoli, nella provincia di Massa-Carrara. Posta ai confini con la Provincia di Parma, la frazione è nota per la contesa con Monsagrati, nel lucchese, dei natali di Santa Zita.
Gemma Galgani (Capannori, 12 marzo 1878 Lucca, 11 aprile 1903) stata una mistica italiana, legata particolarmente all'ordine dei passionisti, al quale peraltro mai appartenne, ma alla cui spiritualit fu sempre conforme. Scomparsa a soli 25 anni, fu beatificata nel 1933 da papa Pio XI e canonizzata da papa Pio XII nel 1940. La sua memoria liturgica , universalmente, l'11 aprile, giorno della sua morte, sebbene venga ricordata dall'ordine passionista e dall'arcidiocesi di Lucca il 16 maggio. Nata Gemma Umberta Maria Galgani nel 1878 a Camigliano frazione del comune di Capannori, rimase orfana della madre a sette anni. Cresciuta con il padre e i fratelli a Lucca, studi presso le Suore Oblate dello Spirito Santo fino al giorno in cui, a causa di un fallimento, la sua famiglia perse ogni avere e si trasfer in una povera abitazione in via del Biscione (poi diventata via Santa Gemma Galgani). L Gemma Galgani afferm di aver ricevuto le stigmate. Rifiutata dai monasteri della citt , venne adottata dalla ricca famiglia Giannini che le offr vitto e alloggio nella propria casa, per circa quattro anni, in via del Seminario a Lucca. L Gemma visse gli ultimi anni della sua giovane vita, assistita spiritualmente da monsignor Volpi, suo confessore, e dal passionista Germano Ruoppolo, che in seguito scrisse la sua prima biografia. Affetta da tubercolosi, per prevenzione venne allontanata dall'abitazione dei Giannini e condotta in una casa vicina, in via della Rosa, dove mor a 25 anni. Dopo la sua morte cominci l'edificazione di un monastero di passioniste a Lucca, come ella aveva ardentemente desiderato e dove riposano le sue spoglie.