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Organo portativo

L'organo portativo, chiamato anche organetto, è un organo di piccole dimensioni, anche se strutturalmente analogo agli strumenti più grandi. Ebbe la sua massima diffusione nei secoli XIII-XV in Europa, dove veniva impiegato nella musica polifonica, per eseguire (da solo o insieme alle voci) le parti acute (superius). Come dice il nome, si tratta di uno strumento trasportabile che può essere suonato senza bisogno di un appoggio stabile, a differenza dell'organo positivo: l'iconografia suggerisce che fosse in genere appoggiato al ginocchio sinistro. L'organo portativo non viene suonato con tutte e due le mani, ma con una sola, la destra, mentre la sinistra si occupa dell'azionamento del mantice. Il somiere porta un numero variabile di canne (in genere circa due ottave) disposte su più file; talvolta ha una o due canne più grandi che vengono usate come bordone. Le fonti iconografiche più antiche mostrano spesso tasti con la forma di bottoni; talora non erano presenti tutte le note della scala cromatica. Lo strumento ha in genere una sola canna per nota, quindi sono assenti i registri. Le canne possono essere di stagno, piombo o lega metallica, di legno o anche di cartone. Diversamente dagli organi più grandi, nei quali la pressione dell'aria è mantenuta costante da un peso (in genere un blocco di pietra) posto sulla tavola del mantice, e chi aziona il mantice ha solo il compito di sollevarlo quando esso sta per svuotarsi, nell'organo portativo il mantice non ha un peso sulla tavola: lo stesso mantice è in genere posto verticalmente, ed è il suonatore che determina con la mano sinistra la pressione dell'aria. Ciò permette piccole variazioni di intensità sonora a fini espressivi (compatibilmente con gli effetti della variazione di pressione sull'intonazione delle canne), come si potrebbero ottenere in uno strumento a fiato. Diversi erano i compositori che venivano raffigurati mentre suonavano questo tipo di strumento, come ad esempio Francesco Landini (che alcune fonti dell'epoca considerano l'iniziatore della pratica di accompagnare la voce con l'organo) e Guillaume Dufay. Inoltre l’organo portatile (altro termine con cui veniva chiamato in Italia) compare spesso nei dipinti italiani e fiamminghi del XV secolo, dove comparivano, ad esempio, nei cori d'angeli. Anche le raffigurazioni allegoriche della Musica (come arte liberale) presentano spesso un organo portativo.

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