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Nell'architettura della prima metà dell'Ottocento si impone inizialmente la tendenza neoclassica, già presente nella seconda metà del Settecento, ma, in concomitanza con il diffondersi della sensibilità romantica e il conseguente interesse per lo storicismo, ben presto si manifestano tendenze architettoniche che propongono il recupero di "stili" di epoche precedenti (in particolare il medioevo come presunta culla delle identità nazionali), caratterizzate dal prefisso “neo” (neoromanico, neogotico ecc.), che vengono definite anche con il termine revivalismo. L'Ottocento è dunque caratterizzato da una sorta di codice: l'eclettismo storicista, dove tutti i gusti possono essere simultaneamente presenti nell'opera complessiva di uno stesso progettista o addirittura nello stesso edificio. Questo almeno fino all'avvento sulla fine del secolo del movimento Art Nouveau (detto anche Liberty), che fu il primo movimento architettonico non storicista e pertanto moderno (modernismo).
La sindrome di Tourette (o sindrome di Gilles de la Tourette) è un disturbo neurologico che esordisce nell'infanzia scomparendo spesso durante l'adolescenza, caratterizzato dalla presenza di tic motori e fonatori incostanti, talvolta fugaci e altre volte cronici, la cui gravità può variare da estremamente lievi a invalidanti.In molti pazienti emergono alcune comorbilità (diagnosi di patologie co-concorrenti diverse dalla sindrome di Tourette), come il disturbo da deficit di attenzione/iperattività (ADHD) e il disturbo ossessivo-compulsivo (DOC). Le altre condizioni sono spesso secondarie a peggioramento nel quadro clinico del paziente e quindi è fondamentale identificarle correttamente e trattarle.La sindrome prende il nome dal neurologo francese Georges Gilles de la Tourette, che la descrisse nell'Ottocento, anche se era già stata individuata e inquadrata sin dal Seicento; la sindrome in realtà non fu quasi considerata fino a pochi decenni dalla fine del XX secolo. La definizione di "sindrome di Tourette" non identifica una specifica malattia o un preciso vulnus neurologico, ma piuttosto un quadro comportamentale caratterizzato da diverse manifestazioni (anche psicologiche) che sono presenti in altre sindromi: diversi fattori neuro-fisiologici possono portare infatti alle stesse manifestazioni.
Il Museo dell'Ottocento si trova in Palazzo Massari a Ferrara. Allestito nel piano nobile, è diviso in più sale con dipinti, sculture e arredi d'epoca. Le prime sale sono dedicate a soggetti religiosi, letterari e storici (come Gaetano Turchi o Torquato Tasso). Altre sale ospitano i ritratti della famiglia Massari, le opere di Giovanni Pagliarini, di Gaetano Previati (1852-1920), di Giuseppe Mentessi e Alberto Pisa. Dal 2012 il museo è chiuso per lavori di restauro.
La locuzione di natura storica lungo XIX secolo o lungo Ottocento (in lingua inglese Long 19th Century) fu coniata dallo storico britannico di formazione marxista Eric Hobsbawm. Lo studioso, nell'omonimo saggio, indica il XIX secolo (l'Ottocento, 1801-1900) come un secolo che si è esteso - almeno sul piano della storiografia - tra l'anno 1789 e l'anno 1914. Il saggio sul XIX secolo è stato seguito dal noto Secolo breve (1914-1991), nel quale contrappone ad un lungo Ottocento un breve Novecento (in lingua inglese Short 20th Century). Spartiacque di questo periodo sono stati la rivoluzione francese, che portò in Europa la costituzione di una forma di governo repubblicano, e l'inizio della prima guerra mondiale che, sotto molti aspetti, segnò la fine di un'era per aprirne una nuova. Durante il primo conflitto mondiale molti degli accordi politici internazionali, allora in essere su scala planetaria, vennero sospesi, fino a disegnare - al termine del conflitto - uno scenario completamente nuovo all'interno di un secolo, il XX, che si sarebbe rivelato tanto breve quanto denso di mutamenti, sia sul piano politico e sociale sia su quello economico e delle scoperte scientifiche. Hobsbawm ha sviluppato le proprie teorie sul Lungo Ottocento in una trilogia di libri; Il Secolo breve, dato alle stampe nel 1994, costituisce il sequel conclusivo di questa possente panoramica sulla modernità. Essi sono: The Age of Revolution: Europe 1789-1848, Abacus, 1962 trad. italiana Le rivoluzioni borghesi. 1789-1848, trad. Orazio Nicotra, Collana Il portolano n.5, Il Saggiatore, I ed. 1963; Collana Le vie della civiltà n.1, Il Saggiatore, 1971-1976 Laterza, 1991; col titolo L'Età della Rivoluzione, 1789-1848, Collana Storica, Rizzoli, 1999 The Age of Capital: Europe 1848-1875, Weidenfeld & Nicolson, 1975 trad. italiana Il trionfo della borghesia, 1848-1875, trad. Bruno Maffi, Collana Storia e Società, Laterza, Bari, I ed. 1976, ISBN 978-88-799-4053-5; Collana Biblioteca Storica, Laterza, 1998 The Age of Empire: Europe 1875-1914, Weidenfeld & Nicolson, 1987 trad. italiana L'Età degli Imperi, 1875-1914, trad. Franco Salvatorelli, Collana Storia e Società, Laterza, Bari, 1987
Il piccolo Lord (Little Lord Fauntleroy) è un film per la televisione del 1980 diretto da Jack Gold e interpretato da Rick Schroder e Alec Guinness. Il film è il più celebre adattamento dell'omonimo romanzo per ragazzi di Frances Hodgson Burnett, accanto alla versione del 1936 con Freddie Bartholomew e C. Aubrey Smith.
Arts and Crafts ("arti e mestieri") è stato un movimento artistico per la riforma delle arti applicate, una sorta di reazione colta di artisti e intellettuali all'industrializzazione galoppante del tardo Ottocento.