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La Vita nova la prima opera di attribuzione certa di Dante Alighieri, scritta tra il 1292 ed il 1294. Si tratta di un prosimetro nel quale sono inserite 31 liriche (25 sonetti, 1 ballata, 5 canzoni) e 42 capitoli.
Vinicio Sofia (Corleone, 13 novembre 1907 – Roma, 30 dicembre 1982) è stato un attore e doppiatore italiano.
Stefano Mainetti (Roma, 8 agosto 1957) è un compositore e direttore d'orchestra italiano, autore di colonne sonore.
Renzo Palmer, pseudonimo di Lorenzo Bigatti (Milano, 20 dicembre 1930 – Milano, 3 giugno 1988), è stato un attore, doppiatore e conduttore televisivo italiano.
Robert Oliver Reed (Londra, 13 febbraio 1938 – La Valletta, 2 maggio 1999) è stato un attore britannico. Attivo dalla fine degli anni cinquanta, vanta un'importante attività di caratterista in film d'avventura e horror della Hammer, tra cui spiccano le pellicole col regista Terence Fisher (Il mostro di Londra, Gli arcieri di Sherwood, L'implacabile condanna) tra il 1960 e il 1961. Fu uno dei protagonisti del cinema inglese degli anni sessanta grazie ai sodalizi con Michael Winner nei film Il complesso del sesso e I ribelli di Carnaby Street, entrambi del 1967, e soprattutto con Ken Russell in Donne in amore (1969) e I diavoli (1971), in cui Reed diede le sue interpretazioni più memorabili, mettendo il suo fisico e il suo volto sanguigno al servizio di ruoli sopra le righe.
Donne ch'avete intelletto d'amore è una canzone di soli endecasillabi di Dante Alighieri, contenuta nel XIX capitolo della Vita Nova.
Alessandro Quattrone (Reggio Calabria, 1958) è un poeta, traduttore, scrittore e professore di italiano e latino.
A ciascun'alma presa e gentil core è il primo sonetto contenuto nella Vita Nova di Dante Alighieri. Lo stesso autore afferma di aver composto il testo per salutare «tutti li fedeli d'Amore» e per chiedere loro «che giudicassero» un sogno fatto dopo aver incontrato Beatrice per la seconda volta, all'età di 18 anni. In questo sogno il poeta vede Amore personificato che tiene in braccio Beatrice addormentata avvolta in un drappo sanguigno. In una delle mani Amore tiene il cuore del poeta e, dopo aver svegliato la donna, le fa mangiare il cuore, cosa che ella fa «dubitosamente», cioè con paura. A questo punto la gioia si trasforma in dolore e il poeta vede Amore, con la donna tra le braccia, andare verso il cielo, piangendo. Tra coloro che fornirono un'interpretazione del sogno Dante segnala Guido Cavalcanti che scrisse il sonetto Vedeste, al mio parere, onne valore.