Accedi all'area personale per aggiungere e visualizzare i tuoi libri preferiti
 
                                                            L'urbanistica a Roma tra il 1870 e il 2000 costituisce un fenomeno di crescita unico nella storia dell'urbanistica in Italia, che costituì una radicale rottura con la situazione precedente.
 
                                                            Il Palazzo di Giustizia è un edificio giudiziario di Roma che si trova in piazza Cavour, nel rione Prati. Esso è sede della Corte suprema di cassazione e del Consiglio dell'Ordine degli avvocati di Roma, ospita la Biblioteca centrale giuridica ed è costeggiato da via Triboniano e via Ulpiano sui due lati corti, e da piazza dei Tribunali sul fronte verso il lungotevere. Comunemente è chiamato - dai romani e non solo - il Palazzaccio.
 
                                                            L'esposizione del crocifisso nelle aule scolastiche italiane è stato argomento dibattuto nella storia d'Italia. Ad oggi è previsto dall'art. 118 del Regio decreto 30 aprile 1924, n. 965. e dal Regio decreto 26 aprile 1928, n. 1297. Entrambe le disposizioni sono relative agli elementi di arredo delle aule scolastiche e di altri ambienti pubblici e devono ritenersi ancora in vigore in quanto non abrogate. L'esposizione nelle aule giudiziarie è oggetto di un'apposita circolare del 1926 che impone l'esposizione del simbolo di fianco a ritratto del re. La questione è divenuta fonte di vivaci polemiche tra i favorevoli all'esposizione del crocifisso e chi, abbracciando una rigorosa interpretazione del principio di laicità dello Stato italiano, si oppone a tale pratica. La normativa relativa all'imposizione del crocifisso nelle aule scolastiche in Italia trova una prima (indiretta) indicazione nella legge Casati del 1859 sull'importanza della religione cattolica nelle scuole del Regno di Sardegna. Le normative citate dalla giurisprudenza sono contenute in due regi decreti del 1924 e 1928, mai abrogati, relativi rispettivamente alle scuole elementari e medie, sugli arredi scolastici delle aule, dove il crocifisso figura insieme con il ritratto del re d'Italia (con la repubblica, aggiornato con il ritratto del presidente). Non ci sono chiare indicazioni normative per le scuole materne, superiori ed università. Chi si oppone all'esposizione del crocifisso nelle aule scolastiche contesta la violazione del principio di laicità professato dallo Stato italiano. I tribunali civili però si son detti non competenti a giudicare in materia: poiché le indicazioni del ministero non sono vere e proprie leggi civili, ma provvedimenti amministrativi interni alla scuola, la competenza spetta ai vari TAR. Il Consiglio di Stato, di grado superiore ai vari TAR nazionali e supremo organo di consulenza amministrativa, si è pronunciato a favore della presenza del crocifisso nelle aule scolastiche con un parere del 1988 e uno del 2006. La Corte europea per i diritti dell'uomo il 3 novembre 2009 con la sentenza del caso Lautsi stabilì in 1º grado di giudizio che il crocifisso nelle aule è "una violazione del diritto dei genitori a educare i figli secondo le loro convinzioni e del diritto degli alunni alla libertà di religione", imponendo all'Italia un risarcimento di 5.000 euro per danni morali. Tale sentenza è stata poi ribaltata in 2º grado il 18 marzo 2011, quando la Grand Chambre, con 15 voti a favore e due contrari, ha assolto l'Italia accettando la tesi in base alla quale non sussistono elementi che provino l'eventuale influenza sugli alunni dell'esposizione del crocifisso nelle aule scolastiche.
Per Esposizione Beatrice si intende il Calendimaggio fiorentino del 1890, dedicato ai festeggiamenti per il presunto VI centenario della morte di Beatrice Portinari, la donna amata da Dante Alighieri.
 
                                                            Il Centro studi e archivio della comunicazione (noto anche con l'acronimo di CSAC) è un centro di ricerca dell'Università di Parma fondato dal professor Carlo Arturo Quintavalle nel 1968. Fin dai suoi primi anni l’attività è volta alla costituzione di una raccolta di archivi di arte, fotografia, architettura, design, moda e grafica, all’organizzazione di esposizioni e alla pubblicazione dei cataloghi.Attualmente suo compito istituzionale è la raccolta, conservazione, catalogazione e promozione del patrimonio culturale. Svolge anche un’attività di consulenza scientifica, di supporto alla didattica, di ricerca e progetta e organizza mostre: al suo attivo ha oltre 100 esposizioni e altrettante pubblicazioni. Dal 2007 ha sede presso l’Abbazia di Valserena, conosciuta anche come “Certosa di Paradigna”, a pochi chilometri da Parma. È strutturato in cinque sezioni - Arte, Fotografia, Media, Progetto, Moda – all'interno delle quali sono conservati circa 12 milioni di pezzi. Dal 23 maggio 2015 il centro è stato trasformato in un nuovo spazio multifunzionale che mantiene le funzioni di Archivio e Centro di Ricerca, affiancandogli un Museo aperto al pubblico.
L'Archivio del '900 è il centro di ricerca del Museo d'arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto. È costituito da numerosi fondi documentari relativi all'arte e all'architettura italiana del XX secolo e da una biblioteca specializzata; ha un ruolo fondamentale all'interno del Museo, affiancando l'attività di studio e ricerca a quella espositiva. Gli archivi storici raccolgono numerosi fondi documentari relativi all'arte e all'architettura italiana del XX secolo. L'avvio delle raccolte risale al futurista Fortunato Depero, che donò al Comune di Rovereto un ricco nucleo di opere d'arte, ma anche il proprio archivio e la propria biblioteca personale. Il Museo d'arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto,dalla sua fondazione, ha notevolmente incrementato il proprio patrimonio archivistico, arricchendolo di nuovi fondi tematicamente legati alle origini delle raccolte: il Futurismo, la critica d'arte della prima metà del ‘900, l'architettura, la Poesia visiva e le altre avanguardie del secondo Novecento. Attualmente sono presenti al Mart circa 60 archivi storici personali, tutti descritti nel sito del Museo e in parte inventariati all'interno del sistema informativo on line CIM. Trattandosi di fondi personali, i materiali presentano una natura assai varia: documenti, carteggi, fotografie, scritti, disegni progettuali, ritagli stampa, ma anche documentazione a carattere privato, oggetti e cimeli, opere che si collocano a metà strada fra i documenti d'archivio e le collezioni d'arte. La biblioteca specialistica annovera un patrimonio di oltre 80000 volumi in gran parte riferibili all'arte dall'Ottocento ai giorni nostri. È composta da una parte generale, costituita soprattutto da cataloghi di mostre e monografie su singoli artisti, e una parte specifica, formata da fondi librari. Questi -una cinquantina in tutto, talvolta frammenti di biblioteche personali in origine ben più corpose- sono titolati in gran parte agli stessi soggetti produttori dei fondi d'archivio, condividendone la provenienza. Tra i nuclei bibliografici di maggior pregio si segnalano quelli legati all'editoria futurista, al libro d'artista e alle riviste d'artista.
Per archivio si intende una raccolta organizzata e sistematica di informazioni di diversa natura. In secondo luogo, per estensione, con "archivio" si designa anche l'ente che ha il compito istituzionale di tutelare e valorizzare un insieme di documenti e i locali destinati alla loro conservazione.