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Il viaggio (dal provenzale viatge, a sua volta derivante dal latino viatĭcum; quest'ultimo era la provvista necessaria per mettersi in viaggio) è lo spostamento che si compie da un luogo di partenza a un altro distante (relativamente ai propri mezzi) dal primo. Il viaggio può essere locale, regionale, nazionale o internazionale. In alcuni paesi, i viaggi interni non-locali possono richiedere un passaporto interno, mentre i viaggi internazionali in genere richiedono un passaporto e un Visto. Il viaggio si distingue per i mezzi con cui ci si sposta: può avvenire con mezzi di trasporto (pubblici o privati, come automobili, motocicli, treni, aerei, navi, biciclette, ecc.), o anche a piedi. Un viaggio può includere anche soggiorni relativamente brevi tra i successivi spostamenti che lo compongono. Il viaggio può essere inteso non solo in senso fisico, in un contesto spazio temporale, ma anche in senso metaforico come espressione di abbandono, ricerca interiore, desiderio. Vi sono molte opere che mettono in evidenza il viaggio inteso come ricerca interiore o desiderio; occorre elencare il libro "La coscienza di Zeno" di Italo Svevo. In questa opera letteraria emerge il viaggio del protagonista: la psicanalisi.
La Siria (in arabo: سوريا, Sūriya ), ufficialmente Repubblica Araba di Siria (in arabo: الجمهورية العربية السورية, al-Jumhūriyya al-ʿArabiyya al-Sūriyya ), è uno Stato del Vicino Oriente, in Asia occidentale, vasto 185180 km² e con 18 906 907 abitanti. La capitale è Damasco. Confina a nord con la Turchia, a est con l'Iraq, a sud con la Giordania, a ovest con Israele e Libano. Sempre a ovest si affaccia sul mar Mediterraneo. La Siria è una repubblica semipresidenziale. La lingua ufficiale è quella araba. Un Paese di fertili pianure, alte montagne e deserti, la Siria ospita diversi gruppi etnici e religiosi, tra cui arabi siriani, curdi, turcomanni, assiri, armeni, circassi, mandeani e greci. Tra i gruppi religiosi vi sono sunniti, cristiani, alauiti, drusi, ismaeliti, mandei, sciiti, salafiti, yazidi ed ebrei. Gli arabi sono il più grande gruppo etnico e i sunniti il più grande gruppo religioso. La Siria è una repubblica unitaria composta da 14 governatorati ed è l'unico Paese che sposa politicamente il ba'thismo. È anche membro del Movimento dei paesi non allineati; è stato sospeso dalla Lega araba nel novembre 2011 e dall'Organizzazione della cooperazione islamica e auto-sospeso dall'Unione per il Mediterraneo.Il nome "Siria" si riferiva storicamente a una regione più ampia, ampiamente sinonimo di Levante, e conosciuta in arabo come al-Sham. Lo stato moderno comprende i siti di numerosi regni e imperi antichi, tra cui la civiltà Eblana del III millennio a.C. Aleppo e la capitale Damasco sono tra le più antiche città abitate ininterrottamente al mondo. Nell'era islamica, Damasco era la sede del califfato omayyade e una capitale provinciale del sultanato mamelucco in Egitto. Lo Stato siriano moderno è stato fondato a metà del 20º secolo, dopo aver fatto parte per secoli dell'Impero ottomano e un periodo breve di un mandato francese, e ha rappresentato il più grande stato arabo ad emergere dalle vecchie provincie siriane ottomane. Ottenne l'indipendenza de jure come repubblica parlamentare il 24 ottobre 1945, quando la Repubblica di Siria divenne un membro fondatore delle Nazioni Unite, un atto che legalmente pose fine all'ex mandato francese - sebbene le truppe francesi non lasciarono il paese fino all'aprile 1946. Il periodo post-indipendenza fu tumultuoso, con molti colpi di stato militari e tentativi di colpo di Stato che hanno scosso il paese dal 1949 al 1971. Nel 1958, la Siria entrò in una breve unione con l'Egitto chiamata Repubblica Araba Unita, che fu terminata dal colpo di Stato siriano del 1961. La repubblica fu ribattezzata nella Repubblica araba di Siria alla fine del 1961 dopo il referendum costituzionale del 1º dicembre, e divenne sempre più instabile fino al colpo di Stato ba'thista del 1963, da cui il partito Ba'th mantenne il suo potere. La Siria era soggetta alla legge di emergenza dal 1963 al 2011, sospendendo effettivamente la maggior parte delle protezioni costituzionali per i cittadini. Dal 1963 il Paese è governato dal partito Ba'th; il capo di Stato dal 1970 è un membro della famiglia Assad. L'attuale Presidente della Siria è Bashar al-Assad, figlio di Hafiz al-Asad, che ha mantenuto il potere dal 1970 sino alla sua morte nel 2000. Attraverso il suo governo, la Siria e il partito Ba'th al potere sono stati condannati e criticati per violazioni dei diritti umani, frequenti esecuzioni di cittadini e prigionieri politici e massiccia censura. Dalla Guerra dei sei giorni del 1967, Israele occupa le Alture del Golan. Nel corso del 2011 sono scoppiate delle sommosse popolari, nel più ampio contesto della primavera araba, degenerate poi in una guerra civile, ancora in corso, tra le forze governative e quelle ribelli. I morti documentati dall'inizio del conflitto sono più di 570 000 e gli sfollati interni circa 7,6 milioni.Dal marzo 2011, la Siria è stata coinvolta in un conflitto armato, con un numero di paesi coinvolti militarmente o meno. Di conseguenza, un certo numero di entità politiche autoproclamate sono emerse sul territorio siriano, tra cui l'opposizione siriana, il Rojava, Tahrir al-Sham e lo Stato islamico dell'Iraq e del Levante. La Siria è classificata all'ultimo posto nel Global Peace Index dal 2016 al 2018, rendendolo il paese più violento del mondo a causa della guerra. La guerra ha ucciso oltre 570 000 persone, ha causato 7,6 milioni di sfollati interni (stima UNHCR del luglio 2015) e oltre 5 milioni di rifugiati (dati del luglio 2017 dell'UNHCR), rendendo difficile la valutazione della popolazione negli ultimi anni.
Paolo di Tarso, nato con il nome di Saulo e noto come san Paolo per il culto tributatogli (Tarso, 5-10 – Roma, 64-67), è stato uno degli apostoli. È stato l'«apostolo dei Gentili», ovvero il principale (secondo gli Atti degli Apostoli non il primo) missionario del Vangelo di Gesù tra i pagani greci e romani. Secondo i testi biblici, Paolo era un ebreo ellenizzato, che godeva della cittadinanza romana. Non conobbe direttamente Gesù, sebbene a lui coevo, e, come tanti connazionali, avversava la neo-istituita Chiesa cristiana, arrivando a perseguitarla direttamente. Sempre secondo la narrazione biblica, Paolo si convertì al cristianesimo mentre, recandosi da Gerusalemme a Damasco per organizzare la repressione dei cristiani della città, fu improvvisamente avvolto da una luce fortissima e udì la voce di Dio che gli diceva: "Saulo, Saulo, perché mi perseguiti?". Reso cieco da quella luce divina, vagò per tre giorni a Damasco, dove fu poi guarito dal capo della piccola comunità cristiana di quella città, Anania. L'episodio, noto come "conversione di Paolo", diede l'inizio all'opera di evangelizzazione di Paolo. Come gli altri primi missionari cristiani, rivolse inizialmente la sua predicazione agli ebrei, ma in seguito si dedicò prevalentemente ai «Gentili». I territori da lui toccati nella predicazione itinerante furono in principio l'Arabia (attuale Giordania), poi soprattutto l'Acaia (attuale Grecia) e l'Asia minore (attuale Turchia). Il successo di questa predicazione lo spinse a scontrarsi con alcuni cristiani di origine ebraica, che volevano imporre ai pagani convertiti l'osservanza dell'intera legge religiosa ebraica, in primis la circoncisione. Paolo si oppose fortemente a questa richiesta e, con il suo carattere energico e appassionato, ne uscì vittorioso. Fu fatto imprigionare dagli ebrei a Gerusalemme con l'accusa di turbare l'ordine pubblico. Appellatosi al giudizio dell'imperatore – come era suo diritto, in quanto cittadino romano – Paolo fu condotto a Roma, dove fu costretto per alcuni anni agli arresti domiciliari, riuscendo però a continuare la sua predicazione. Morì vittima della persecuzione di Nerone, decapitato probabilmente tra il 64 e il 67. L'influenza storica di Paolo nell'elaborazione della teologia cristiana è stata enorme: mentre i Vangeli si occupano prevalentemente di narrare le parole e le opere di Gesù, le lettere paoline definiscono i fondamenti dottrinali del valore salvifico della sua incarnazione, passione, morte e risurrezione – ripresi dai più eminenti pensatori cristiani dei due millenni successivi.
Luca evangelista (in greco antico: Λουκάς, Loukás; Antiochia di Siria, 9 circa – Tebe, 18 ottobre 93 circa) venerato come santo da tutte le Chiese cristiane che ne ammettono il culto, è tradizionalmente indicato come autore del Vangelo secondo Luca e degli Atti degli Apostoli, il terzo ed il quinto libro del Nuovo Testamento. Per i cattolici è il santo patrono degli artisti, dei medici e dei notai, e viene festeggiato il 18 ottobre. Il suo emblema è il toro: l'attribuzione ha diverse interpretazioni e tradizioni; secondo San Girolamo e il vescovo Vittorino di Petovio (+304) si deve al fatto che nel suo Vangelo introduce come primo personaggio Zaccaria, padre del Battista. Costui, essendo sacerdote del tempio, offriva sacrifici di tori.
Il Libano (in arabo , Lubn n; in francese Liban) o nella forma estesa Repubblica libanese ( , al-Jumh riyya al-Lubn niyya; R publique libanaise) uno Stato del Vicino Oriente che si affaccia sul settore orientale del mar Mediterraneo. Il Libano confina a nord e ad est con la Siria e a sud con Israele. Ad ovest si affaccia sul mar Mediterraneo. La superficie del Libano di 10.452 km . La capitale Beirut. Le attivit economiche principali sono i servizi bancari e finanziari, tradizionalmente sostenuti da un regime economico libero-scambista e competitivo, e il turismo. Secondo una ricostruzione etimologica tanto diffusa quanto non scientifica, il termine Lubn n sarebbe stato utilizzato a partire dall'VIII secolo d.C. e deriverebbe dalla radice trilittera l-b-n, la stessa della parola laban (ossia "latte"), per via della somiglianza tra il Monte Libano, massiccio montuoso coperto di neve d'inverno e il colore del latte.
La guerra civile siriana (in arabo: الحرب الأهلية السورية, al-Ḥarb al-ahliyya al-sūriyya), o crisi siriana, ha avuto inizio il 15 marzo 2011 in Siria con le prime dimostrazioni pubbliche contro il governo centrale, parte del contesto più ampio della primavera araba, per poi svilupparsi in rivolte su scala nazionale e quindi in una guerra civile nel 2012; il conflitto è tuttora in corso. Le proteste iniziali hanno l'obiettivo di spingere alle dimissioni il presidente Bashar al-Assad ed eliminare la struttura istituzionale monopartitica del Partito Ba'th. Col radicalizzarsi degli scontri si aggiunge con sempre maggiore forza una componente estremista di stampo salafita che, anche grazie agli aiuti di alcune nazioni sunnite del Golfo Persico, si pensa possa aver raggiunto il 75% della totalità dei "ribelli" anti-governativi. Tali gruppi fondamentalisti hanno come principale obiettivo l'instaurazione della Shari'a in Siria. A causa della posizione strategica della Siria, dei suoi legami internazionali e del perdurare della guerra civile, la crisi ha coinvolto i Paesi confinanti e gran parte della comunità internazionale. Gli organi dirigenti del Partito Ba'th e lo stesso presidente appartengono alla comunità religiosa alawita, una branca dello sciismo che è tuttavia minoritaria in Siria, e per questo motivo l'Iran sciita è intervenuto a protezione del governo siriano: combattenti iraniani sono presenti a fianco delle Forze armate siriane per mantenere al potere il governo alleato. Il fronte governativo è inoltre sostenuto da combattenti sciiti provenienti da altri Paesi, fra cui l'Iraq e l'Afghanistan. Il fronte dei ribelli è invece sostenuto dalla Turchia e soprattutto dai Paesi sunniti del Golfo, in particolare Arabia Saudita e Qatar, che mirano a contrastare la presenza sciita in Medio Oriente. In ambito ONU si è verificata una profonda spaccatura tra Stati Uniti d'America, Francia e Regno Unito che hanno espresso sostegno ai ribelli e Cina e Russia che invece sostengono il governo siriano sia in ambito diplomatico sia in quello militare. La delicata composizione religiosa ed etnica dei siriani si è fortemente riflessa negli schieramenti in campo. Sebbene le prime manifestazioni antigovernative avessero uno spirito "laico" e avessero coinvolto tutte le principali città del Paese, incluse quelle a maggioranza alawita come Latakia, il perdurare della crisi ha polarizzato gli schieramenti, portando la componente sciita a sostenere il governo insieme a gran parte delle minoranze religiose, che hanno goduto della protezione del governo laico del Partito Ba'th. Il fronte dei ribelli rimane composto prevalentemente da sunniti, i quali però non costituiscono un blocco compatto: parte della popolazione sunnita continua a sostenere il governo e sono sunniti alcuni membri dell'esecutivo e buona parte dell'esercito. Le stragi perpetrate dalle componenti fondamentaliste dei ribelli nei confronti delle minoranze religiose in Siria hanno portato le Nazioni Unite a definire la guerra civile come un «conflitto di natura settaria». Le organizzazioni internazionali hanno accusato le forze governative e i miliziani Shabiha di usare i civili come scudi umani, di puntare intenzionalmente le armi su di loro, di adottare la tattica della terra bruciata e di eseguire omicidi di massa; i ribelli anti-governativi sono stati accusati di violazioni dei diritti umani tra cui torture, sequestri, detenzioni illecite ed esecuzioni di soldati e civili. L'accezione "guerra civile" per descrivere il conflitto in atto è stata usata il 15 luglio 2012 dal Comitato Internazionale della Croce Rossa, che ha definito la crisi siriana un «conflitto armato non internazionale».
Damasco (in arabo: دمشق, Dimashq) è la capitale della Siria. Città storica, nata nello stesso periodo delle civiltà mesopotamiche, in origine la sua popolazione era costituita da genti di stirpe semitica orientale, successivamente note come Aramei. È considerata, al pari di Gerico, la più antica città del mondo fra quelle abitate in maniera continuativa perché secondo gli archeologi le prime testimonianze di abitazioni a Damasco risalirebbe ad 11 000 anni fa. La capitale di questo Stato potrebbe quindi essere la città più antica del mondo tuttora esistente. Con 2 079 000 abitanti (stima del 2019) è la città più popolata, mentre l'area metropolitana, con oltre 5 000 000 di abitanti, è la più popolata della Siria, a seguito del declino della popolazione di Aleppo a causa della battaglia per la città. Città bizantina fino alla conquista araba, attuata dall'esercito musulmano guidato da Khālid b. al-Walīd, da Abū ʿUbayda b. al-Jarrāḥ, Yazīd b. Abī Sufyān, Shuraḥbīl b. Ḥasana e da ʿAmr ibn al-ʿĀṣ. Damasco si arrese per accordo, conservando così la libertà di culto e i titoli di proprietà dei suoi abitanti (anche se all'epoca del califfo omayyade al-Walīd I b. ʿAbd al-Malik si disse che una parte della città, inconsapevole delle trattative era stata conquistata manu militari, legittimando le autorità musulmane ad espropriare del tutto l'area sacra su cui sorgeva la cattedrale di San Giovanni Battista, trasformata nella Moschea degli Omayyadi). Damasco fu dal 661 al 750 la capitale del califfato omayyade e fu solo con la vittoria degli Abbasidi che la sede califfale fu spostata a Baghdād. Declinò politicamente per tutto il periodo abbaside, per riacquistare importanza nel periodo ayyubide e mamelucco. In età ottomana decadde del tutto, trasformandosi in una cittadina di modesta rilevanza economica, pur mantenendo un certo prestigio culturale. Damasco è stata eletta capitale araba della cultura per il 2008.
Aleppo (in arabo: حلب, Ḥalab) è una città della Siria settentrionale, capitale dell'omonimo governatorato e del distretto di Jabal Sam'an. Per la sua importanza è spesso soprannominata la Capitale del Nord.Seconda città per popolazione della Siria dopo la capitale Damasco, mentre nel 2010 aveva una popolazione di almeno 4 600 000 abitanti (agglomerato urbano), dopo lo scoppio della guerra civile siriana il numero è sceso, secondo stime del 2018, a 1 850 000 abitanti. È una delle più antiche città del mondo, complice la posizione strategica a metà strada tra il mar di Levante e il fiume Eufrate. Secondo ritrovamenti archeologici la fondazione della città risale al I millennio a.C., anche se è verosimile che la città risalga al III millennio a.C., ed essa è stata abitata ininterrottamente da allora. La cittadella, delimitata da una cinta muraria, è stata inserita tra i patrimoni dell'umanità dall'UNESCO nel 1986. Distante pochi chilometri dal confine con la Turchia, la popolazione include arabi, armeni, curdi, circassi e turchi, mentre dal punto di vista religioso nonostante la maggioranza della popolazione sia di religione islamica, Aleppo è la terza maggiore città cristiana del mondo arabo, dopo Beirut e Il Cairo. Nell'anno 2006 Aleppo è stata la prima città a fregiarsi del titolo di "Capitale culturale del mondo islamico". A partire dal 2012, Aleppo è stata coinvolta nella guerra civile siriana, diventando il centro di una prolungata battaglia, conclusasi nel 2016, che ha provocato oltre 31 000 morti devastando l'intera città, che viene talvolta definita la Stalingrado di Siria.