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Walt Disney Television (1983-2003) era l'antico nome della divisione della casa di produzione televisiva The Walt Disney Company.
La Walt Disney Concert Hall, sita al n°111 di South Grand Avenue nel Downtown di Los Angeles, costruita sulla Bunker Hill, è la quarta sala del Los Angeles Music Center. Viene utilizzata come sede per la Los Angeles Philharmonic Orchestra e la Corale di Los Angeles e dispone di 2265 posti a sedere realizzati da Poltrona Frau. L'edificio, disegnato da Frank Gehry, è stato inaugurato il 23 ottobre 2003. La sua architettura (come negli altri lavori di Gehry) ha ricevuto critiche contrastanti, mentre l'acustica è largamente considerata migliore del suo predecessore, il Dorothy Chandler Pavilion.
The Walt Disney Company, comunemente conosciuta come Disney, è una multinazionale statunitense con sede principale a Burbank in California, fondata nel 1923 da Walt Disney e suo fratello Roy con il nome di Disney Brothers Cartoon Studio, rinominata successivamente The Walt Disney Studio nel 1926, Walt Disney Productions nel 1929 e infine chiamata col nome odierno nel 1986. L'azienda era in origine uno studio di animazione che ottenne un significativo successo con una serie animata lanciata nel 1928, Mickey Mouse. Negli anni trenta e quaranta, in contemporanea all'affermazione dei propri cortometraggi di animazione, iniziò a produrre lungometraggi animati. Negli anni successivi, per differenziare il business e crescere ulteriormente, entrò nel settore del turismo, con parchi a tema, tra cui Disneyland (inaugurato nel 1955) e Walt Disney World Resort (nel 1971), dell'intrattenimento e del merchandising. Lo studio ha in seguito prodotto dei film con veri attori e programmi televisivi. Dopo la morte di Walt nel 1966 e di suo fratello Roy nel 1971, la società affrontò una crisi, soprattutto nel settore dell'animazione, che portò, nei primi anni 80, ad un tentativo di OPA ostile. L'elezione ad amministratore delegato di Michael Eisner consentì all'azienda, a partire dalla metà del decennio, di ritornare redditizia, capitalizzando le proprie produzioni come Disney Channel e i Disney Store e ampliando o creando nuovi parchi a tema. L'azienda, entrata in borsa negli anni 50, è dal 6 maggio 1991 un componente dell'indice azionario Dow Jones. Le produzioni cinematografiche dello studio vengono diversificate anche grazie alla creazione o l'acquisto di altri studi (Miramax, Touchstone, Hollywood). A metà degli anni novanta, l'azienda si espande nuovamente sfruttando le nuove tecnologie legate a Internet (Walt Disney Internet Group) e ai videogiochi (Disney Interactive) e diventa un importante gruppo media, con l'acquisto di ABC e ESPN (che lavorano nel settore radio-televisivo). I primi anni 2000 sono stati caratterizzati da vari problemi finanziari con la conseguente vendita di alcune aziende controllate, ma, parallelamente, la società ha acquistato altre imprese in vari settori. Questo ha portato la Disney a diventare proprietaria dei diritti, tra gli altri, dei cataloghi Baby Einstein, Muppets, Jetix, Pixar (acquistata nel 2006), Marvel (acquisita a fine 2009) e Lucasfilm (acquistata nel mese di ottobre 2012).Nel dicembre 2017, l'azienda annuncia l'intenzione di acquistare l'impero di Rupert Murdoch, la 21st Century Fox, per 52,4 miliardi di dollari (66 miliardi incluso il debito). L'accordo è stato approvato dalla Divisione Antitrust del Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti e il 27 luglio 2018 l'acquisizione diventa ufficiale grazie al voto degli azionisti di entrambe le società e si è conclusa il 20 marzo 2019. Nel Maggio 2019, viene annunciato il controllo di Hulu, piattaforma di streaming e video on demand, attiva principalmente sul mercato USA, per una valutazione complessiva di circa 30 mld di dollari. Con tale mossa il gruppo si pone in diretta concorrenza con Netflix e Amazon Prime Video nella produzione e distribuzione di contenuti. Tale annuncio precede il lancio della piattaforma Disney+ nel Novembre 2019 negli USA e nel marzo 2020 nel resto del mondo.
Disney+ è una piattaforma di contenuti in streaming (over-the-top) di film, serie televisive e altri contenuti d'intrattenimento ad abbonamento, di proprietà della The Walt Disney Company e gestito dalla divisione Media and Entertainment Distribution. La piattaforma distribuisce principalmente film e serie televisive prodotte dai The Walt Disney Studios e dalla Walt Disney Television e tutte le sue filiali (tra cui Pixar, Marvel, Star Wars e National Geographic). Disney+ distribuisce inoltre film e serie televisive originali. Offre un servizio accanto alle altre piattaforme di streaming della Disney: Hulu orientata alla programmazione generale e ESPN+ orientato allo sport, mentre Disney+ si concentra sull'intrattenimento per famiglie. Disney+ fa affidamento sulla tecnologia sviluppata da Disney Streaming Services, che è stata originariamente fondata come BAMTech nel 2015 quando è stata scorporata dalla MLB Advanced Media (MLBAM). La Disney ha aumentato la sua quota di proprietà di BAMTech a una quota di controllo nel 2017 e successivamente ha trasferito la proprietà alla DTCI come parte di una ristrutturazione aziendale in previsione dell'acquisizione da parte di Disney della 21st Century Fox. BAMTech che ha contribuito al lancio di ESPN+ all'inizio del 2018 e l'accordo per pubblicazione in streaming di contenuti Disney con Netflix che è terminata nel 2019, Disney ha colto l'opportunità di utilizzare le tecnologie sviluppate per ESPN+ per creare un servizio di streaming a marchio Disney che avrebbe avuto i suoi contenuti. La produzione di film e serie televisive per la pubblicazione esclusiva sulla piattaforma sono iniziati alla fine del 2017. Disney+ ha debuttato il 12 novembre 2019 negli Stati Uniti, in Canada e nei Paesi Bassi. Il servizio è stato esteso ad Australia, Nuova Zelanda e Porto Rico una settimana dopo ed esteso a paesi europei selezionati il 24 marzo 2020. È diventato disponibile in India ad Aprile tramite Hotstar di Disney (servizio di streaming ribattezzato Disney+ Hotstar). Ulteriori espansioni sono avvenute in Europa e in America Latina a metà del 2020, poiché gli accordi di distribuzione di streaming internazionale esistenti di Disney con servizi concorrenti scadono. Al momento del lancio, il servizio ha ricevuto un'accoglienza positiva per i contenuti presenti, ma è stato criticato per problemi tecnici. Anche le modifiche apportate a film e programmi televisivi hanno attirato l'attenzione dei media. Dieci milioni di utenti si sono abbonati a Disney+ durante il primo giorno di attività. Al 2 dicembre 2020 erano abbonati al servizio 86,8 milioni di utenti.