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L'orticoltura è un settore dell'agricoltura che riguarda la scienza, l'arte, la tecnologia e l'attività economica di coltivare piante. Include la coltivazione di piante ortive, piante ornamentali, piante medicinali, piante aromatiche, piante industriali, piante erbacee da frutto (ad es. la fragola), alghe, ecc. Si occupa anche di conservazione delle specie vegetali, ristrutturazione paesaggistica, progettazione e manutenzione di giardini, ibridazione e creazione varietale, gestione di collezioni di interesse botanico, cura di orti botanici, arboricoltura, ecc. Attività svolta fin dall'antichità per fini alimentari e artigianali si è sviluppata e specializzata con le grandi scoperte geografiche, soprattutto nel mondo anglosassone dove la coltivazione di piante insolite divenne ben presto un fattore culturale. Vedi Royal Horticultural Society. Può essere praticata per hobby o come attività professionale. Le coltivazioni possono avvenire su terra o su altro tipo di substrato, con metodo convenzionale, biologico o integrato. I substrati, oltre alla terra, possono essere diversi e variamente mescolati tra loro: pomice, lapillo vulcanico, corteccia, torba, marna, fibra di cocco, sabbia, tufo, compost, ecc.
Il giardino dell'Orticoltura o dell'Orticultura è un giardino di Firenze che si trova in via Bolognese 17, con un ingresso prospiciente a via Vittorio Emanuele.
In agricoltura, la consociazione è la coltivazione contemporanea di piante di specie diversa sullo stesso appezzamento di terreno. La consociazione può essere di diversi tipi. In base al tipo di piante, la consociazione si definisce: erbacea quando tutte le piante coltivate insieme sono erbacee; arborea o legnosa quando tutte le piante sono arboree; mista quando si coltivano insieme piante erbacce e arboree. In base alla durata, la consociazione si definisce: permanente quando le diverse specie permangono insieme sullo stesso terreno per tutta la loro esistenza; temporanea se una delle specie è raccolta o estirpata prima delle altre. Per essere consociate, le specie devono essere compatibili tra di loro sia dal punto di vista biologico che colturale. La consociazione permette i seguenti vantaggi: utilizzare più proficuamente la stessa superficie di terreno, ottenendo una maggiore produzione; ridurre il periodo improduttivo dell'appezzamento, ottenendo un primo prodotto mentre l'altra specie entra in produzione; impiegare una specie come sostegno per l'altra (ad es. l'avena per la veccia) o come protezione dall'insolazione eccessiva o dal vento. La consociazione presenta però alcuni svantaggi: è scarsamente compatibile con la meccanizzazione dei lavori agricoli; crea difficoltà nell'esecuzione dei trattamenti antiparassitari e ostacola il diserbo; non consente le specializzazioni produttive che permettono di realizzare una migliore organizzazione aziendale. Per gli svantaggi che presenta, nell'agricoltura moderna la consociazione non è molto diffusa ed è praticata prevalentemente nell'orticoltura a livello familiare e nella coltivazione dei foraggi.