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La trascendenza dell'Ego è l'opera filosofica d'esordio di Jean-Paul Sartre. Fu scritta nel 1934 e pubblicata nel 1936 nella rivista Les Recherches philosophiques. La sua stesura fu curata in parte durante un soggiorno a Berlino, dove Sartre andò a studiare la fenomenologia di Husserl. I riferimenti a Husserl sono dunque molteplici, tuttavia ciò che potrebbe sorprendere è l'importanza riservata al pensiero di Kant. La tesi presentata in La trascendenza dell'Ego sostiene che l'Ego non è un "abitante" della coscienza: non è presente né formalmente né materialmente in essa, ma bensì si trova "fuori, nel mondo". L'Ego non è quindi alla base della coscienza, ma è un suo oggetto. Oltre a questa prima tesi, enunciata all'inizio del libro, ne viene aggiunta una seconda alla fine, la quale afferma che la coscienza trascendentale è spontanea e impersonale. La posizione di Sartre è alquanto originale, dato che egli crea una filosofia della coscienza, senza però che essa diventi una filosofia del soggetto. Come indicato dal sottotitolo Una descrizione fenomenologica, Sartre utilizza il metodo descrittivo. Egli descrivere quindi un'esperienza di pensiero, il cui punto di partenza è la coscienza, più precisamente una coscienza definita dall'intenzionalità . Grazie alla descrizione, nella prima parte dell'opera Sartre osserva e analizza l'Ego nella sua doppia componente formata da un Io e un Me. Nella seconda parte egli esamina, sempre con l'aiuto della descrizione, i componenti dell'Io, e dopo averne enunciato le problematiche, ne fa la genealogia.
Jean-Luc Godard (AFI: [ʒɑ̃.lyk ɡɔˈdaʁ]) (Parigi, 3 dicembre 1930) è un regista, sceneggiatore, montatore e critico cinematografico francese. È uno degli esponenti più importanti della Nouvelle Vague, nonché uno dei registi più significativi del cinema francese e internazionale. La sua carriera è contraddistinta da una grande prolificità e soprattutto dalle grandi innovazioni linguistiche apportate al mezzo cinematografico. Leone d'oro nel 1984, ha inoltre ricevuto nel 2011 l'Oscar onorario. Le sue opere sono state fonte di ispirazione per molti registi americani della New Hollywood e anche più recenti, come Quentin Tarantino, il quale ha chiamato la sua casa di produzione A Band Apart (riprendendo il titolo del film di Godard Bande à part).
I miserabili (Les misérables) è un film del 1958 diretto da Jean-Paul Le Chanois, trasposizione cinematografica dell'omonimo romanzo di Victor Hugo.
Jean Nicolas Arthur Rimbaud /aʁ'tyʁ ʁɛ̃'bo/ (Charleville, 20 ottobre 1854 – Marsiglia, 10 novembre 1891) è stato un poeta francese. È il poeta che con Charles Baudelaire e Gérard de Nerval ha più contribuito alla trasformazione del linguaggio della poesia moderna. L'opera di Rimbaud comincia con versi legati per arrivare al verso libero e alla poesia in prosa. Ma ciò che in Baudelaire era enunciato con la compostezza degli alessandrini e trasparenti simbolismi, in Rimbaud diventa lirica che attinge alla libertà dell'immaginario, ai sensi, alla visione irreale. L'ordine sintattico ne risulta spezzato, il ritmo ricreato al di là della tradizione. In Rimbaud «lo sguardo poetico penetra attraverso una realtà coscientemente frantumata fin nel vuoto del mistero» scrive Hugo Friedrich.
Homo sapiens (Linnaeus, 1758; dal latino «uomo sapiente») è la definizione tassonomica dell'essere umano moderno. Appartiene al genere Homo, di cui è l'unica specie vivente, alla famiglia degli ominidi e all'ordine dei primati. Il periodo che va dal periodo interglaciale medio, circa 300 000 anni fa, all'epoca odierna, vede la comparsa in Africa orientale e la diversificazione della specie Homo sapiens. Secondo le teorie prevalenti, dal continente africano, circa 65-75 000 anni fa (o secondo altre evidenze alcune decine di migliaia di anni prima), in stretta coincidenza con un evento di fortissima riduzione della popolazione globale, tuttora in fase di definizione, parte della specie iniziò un percorso migratorio che attraverso un corridoio mediorientale la portò a colonizzare l'intero pianeta. La precisa datazione dei primi esemplari definibili sapiens, tradizionalmente posta a circa 130 000 anni fa, è stata spostata dalle scienze paleontologiche più indietro nel tempo, grazie a ritrovamenti nei tufi vulcanici della valle del fiume Omo in Etiopia. Per mezzo di tecniche basate sui rapporti fra gli isotopi dell'argon, alcuni reperti anatomicamente simili all'uomo moderno sono stati datati a 195 000 anni fa, con un'incertezza di ± 5 000 anni.. Nuove datazioni del 2017 su ritrovamenti rinvenuti nel 1961 nel sito archeologico di Jebel Irhoud in Marocco, sposterebbero l'origine dell'Homo sapiens a circa 300 000 anni fa.