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Potenza (, AFI: /poˈtɛnʦa/; Puténza in dialetto potentino) è un comune italiano di 66 134 abitanti, capoluogo della regione Basilicata e della provincia omonima. È il primo comune della regione per popolazione. È nota come "Città verticale" per la sua particolare struttura urbanistica, che presenta il centro storico posto sull'altura più elevata e i restanti quartieri posti ad altitudini gradualmente inferiori; con i suoi 819 metri di altitudine s.l.m. Potenza è il capoluogo di regione situato alla quota più elevata in Italia ed è il secondo per altitudine tra i capoluoghi di provincia dopo Enna. È nota anche come "città delle cento scale" o "città delle scale", per via del suo sistema di scale, antiche e moderne, che collega le varie parti del centro urbano: la città possiede, infatti, il sistema di scale mobili per il trasporto pubblico di maggior estensione in Europa ed il secondo al mondo dopo quello di Tokyo. Capoluogo della Basilicata dal 1806, sede dell'Università della Basilicata dal 1982, Potenza è una delle poche città italiane ad essere stata insignita di due medaglie d'oro: la prima come città benemerita del Risorgimento nazionale, nel 1898, la seconda come medaglia d'oro al merito civile, nel 2005.
La Convenzione ONU sui Diritti dell'infanzia (Convention on the Rights of the Child) fu approvata dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 20 novembre 1989. Essa esprime un consenso su quali sono gli obblighi degli Stati e della comunità internazionale nei confronti dell'infanzia. Tutti i paesi del mondo (ad oggi aderiscono alla Convenzione 194 Stati), ad eccezione degli Stati Uniti, hanno ratificato questa Convenzione. La Convenzione è stata ratificata dall'Italia il 27 maggio 1991 con la legge n. 176. L'ultimo paese ad aver ratificato la convenzione è stato la Somalia. La Convenzione è uno strumento giuridico e un riferimento a ogni sforzo compiuto in cinquant'anni di difesa dei diritti dei bambini; è composta da 54 articoli. La creazione della Convenzione è ricordata ogni anno, il 20 novembre, con la commemorazione della Giornata internazionale per i diritti dell'infanzia e dell'adolescenza.
Con il termine bullismo si indica una forma di comportamento sociale di tipo violento e intenzionale, tanto di natura fisica che psicologica, ripetuto nel corso del tempo e attuato nei confronti di persone percepite come più deboli dal soggetto che perpetra l’atto in questione. In breve, perché possa correttamente parlarsi di bullismo, devono sussistere tre precisi requisiti: – il comportamento deve essere intenzionale; – il comportamento deve persistere nel tempo; – deve esserci un’asimmetria nella relazione. Nel fenomeno del bullismo, particolarmente rilevante è il ruolo degli spettatori (indicati nella letteratura anglofona con il termine di bystanders) che, idealmente, possiamo immaginare composto da: – gregari, che appoggiano il bullo o pongono in essere, su suo mandato, gli atti di bullismo; – spettatori, che, a seconda dei casi, possono assistere in silenzio oppure ridere e incitare i bulli. Il bullismo, dunque, non riguarda soltanto l’interazione tra due soggetti, ma deve essere piuttosto considerato come un fenomeno di gruppo, e potrà essere contrastato soltanto dopo aver compreso, e soprattutto accettato, che si tratta di una manifestazione culturale, espressione di una società in cui, di fatto, sono dominanti i valori della sopraffazione e dell’arbitrio del più forte sul più debole, in cui i modelli vincenti, spesso veicolati anche attraverso i mass media, sono quelli dell’arroganza e del non rispetto per l’altro. Il termine bullismo viene spesso utilizzato per riferirsi a fenomeni di violenza tipici degli ambienti scolastici, ma può verificarsi anche in altri contesti sociali riservati ai più giovani. Lo stesso comportamento, o comportamenti simili, in altri contesti, sono identificati con altri termini, come mobbing in ambito lavorativo o nonnismo nell'ambito delle forze armate. A partire dagli anni 2000, con l'avvento di Internet, si è andato delineando un altro fenomeno legato al bullismo, anche in questo caso diffuso soprattutto fra i giovani, il cyberbullismo. Il bullismo come fenomeno sociale e deviante è oggetto di studio tra gli esperti delle scienze sociali, della psicologia giuridica, clinica, dell'età evolutiva e di altre discipline affini. Non esiste una definizione univoca del bullismo per gli studiosi, sebbene ne siano state proposte diverse. È possibile tuttavia individuare le caratteristiche generali del fenomeno in questione:
L'Expo 2015 (ufficialmente Esposizione Universale Milano 2015, Italia; in inglese World Exposition Milan 2015, Italy) è stata l'esposizione universale svoltasi a Milano dal 1º maggio al 31 ottobre 2015. La tematica selezionata per l'Expo 2015 fu “Nutrire il pianeta, energia per la vita” e ha inteso includere tutto ciò che riguarda l'alimentazione, dall'educazione alimentare alla grave mancanza di cibo che affligge molte zone del mondo, alle tematiche legate agli OGM. Milano fu già sede dell'Esposizione Internazionale del 1906, detta anche Esposizione internazionale del Sempione, con tema “i trasporti”.
Attore bambino è in generale chi durante l'infanzia interpreta un ruolo in un film, in uno spettacolo teatrale o in una fiction televisiva. Più specificamente la locuzione - in particolare l'equivalente inglese "child actor" - designa attori cinematografici e televisivi che raggiungono il successo in tenera età. In questi casi si parla talvolta di divo bambino o anche genericamente di enfant prodige, mentre il termine "teenage actor" è riservato a un adolescente. L'attore bambino, specie nello star system hollywoodiano e al pari di altri giovanissimi artisti, è una figura che un diffuso luogo comune considera problematica: capace di progredire in una brillante carriera ma anche di finire in rovina, al punto che i media parlano talora enfaticamente di "maledizione dei divi bambini".Nella realtà tuttavia, sebbene solo un piccolo numero di attori bambini - come ad esempio Jackie Cooper, Jodie Foster e Drew Barrymore - riesca a costruirsi una carriera adulta, la maggior parte di essi approda comunque a una vita del tutto normale, perlopiù al di fuori del mondo dello spettacolo o anche al suo interno ma con ruoli diversi.
Il cyberbullismo, anche ciberbullismo, è una forma di bullismo condotto attraverso strumenti telematici, come ad esempio tramite internet. Il termine cyberbullying è stato coniato dal docente canadese Bill Belsey. I giuristi anglofoni distinguono di solito tra cyberbullying per sé ("ciberbullismo" ), che avviene tra minorenni, e il cosiddetto cyberharassment ("cibermolestia") che avviene tra adulti o tra un adulto e un minorenne.
Un bambino (anche bimbo o fanciullo) l'essere umano nell'intervallo di tempo compreso tra la nascita e la pubert . A seconda del contesto, anche linguistico, il termine pu indicare genericamente una persona che non ha ancora raggiunto la pubert , oppure che ha ancora 11 anni (et nella quale, in coincidenza con l'uscita dalla scuola elementari si comincia a parlare di "ragazzino/a"). Da un punto di vista linguistico, quando un bambino appena nato lo si indica con neonato; in inglese - senza corrispondenza in italiano - si dice toddler (trotterellante) se sta imparando a camminare; dai sei ai dodici anni, un fanciullo.Uno dei pi antichi e storicamente noti bambini non appartenenti al genere umano rappresentato dal Bambino di Taung, fossile infantile di un Australopithecus africanus risalente a 2,3 milioni di anni fa, ritrovato in Sudafrica nel 1924; al momento della morte la dentatura da latte era ancora presente e si stima potesse avere un'et di circa quattro anni. In alcune lingue il termine neutro (child, baby in inglese, Kind in tedesco, b b , enfant in francese). Oltre che l'italiano (bambino/a), anche lo spagnolo ha una definizione differenziata per genere (ni o / ni a). L'Unione europea, nella decisione quadro 2004/68/GAI del Consiglio contro lo sfruttamento sessuale minorile e la pornografia infantile, definisce fanciullo "una persona d'et inferiore ai diciotto anni"; tale definizione in accordo con la convenzione Onu sui Diritti dell'Infanzia che, all'articolo 1, definisce fanciullo ogni essere umano da 0 a 18 anni (non compiuti) di et : In Italia l'organizzazione di volontariato che pi si occupa del problema della violenza sui minori Telefono Azzurro, ma operano anche Save the Children (sezione italiana), SOS Villaggi dei Bambini (Villaggi SOS in Italia), Artemisia e Telefono Arcobaleno, Associazione Meter.
I bambini dell'Olocausto hanno rappresentato il segmento più vulnerabile tra i gruppi che furono colpiti dalle politiche naziste di discriminazione, persecuzione razziale e genocidio, con un altissimo numero di vittime. La stragrande maggioranza di loro (tra un milione e un milione e mezzo) furono ebrei e a loro ci si riferisce specificamente e più propriamente come bambini della Shoah. Tra le vittime dell'Olocausto si annoverano anche numerosissimi bambini non ebrei (tra il 40% e il 50% dei 200.-250.000 "zingari" uccisi nell'Olocausto, oltre a svariate migliaia di polacchi, russi, serbi, disabili, figli di oppositori politici, vittime di rappresaglie, ecc.). I bambini che furono oggetto di persecuzione e sopravvissero all'Olocausto, nei ghetti e nei campi di concentramento o nella clandestinità o attraverso la fuga e l'emigrazione forzata, passarono tutti attraverso esperienze molto dure di privazioni personali e di separazione o perdita delle loro famiglie. Nel dopoguerra molti di essi hanno svolto un ruolo importante di testimoni nei processi e di fronte all'opinione pubblica.