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Ulisse (dal latino Ulixēs, -is), oppure Odisseo (pronunciato [odisˈsεːo] o alla latina [oˈdisseo]; in greco antico: Ὀδυσσεύς [odysse͜ús]), è un personaggio della mitologia greca. Originario di Itaca, detta la terra del sole, e figlio di Laerte, è uno degli eroi achei descritti e narrati da Omero nell'Iliade e nell'Odissea, l'opera letteraria che lo ha come protagonista e che da lui prende il nome.
Telemaco (in greco antico: Τηλέμαχος, Tēlémachos, «che combatte lontano», con riferimento al padre, che combatteva a Troia; in latino: Telemachus), è un personaggio dell'Odissea. È il figlio di Ulisse e di Penelope. Discendeva da parte di madre dall'eroe Perseo (l'uccisore della Gorgone Medusa), e aveva due fratelli: Poliporte e Arcesilao.
Ogigia (in lingua greca Ὠγυγίη), nell'Odissea di Omero, è l'isola dove Ulisse si trovò a sostare per sette anni dopo le lunghe avventure e pericoli corsi durante il suo ritorno dalla guerra di Troia. In questa isola vive Calipso, una ninfa innamoratasi dell'eroe itacese a tal punto da non volerlo più lasciar partire se non a seguito di un ordine esplicito di Ermes, a sua volta inviato da Zeus. La ninfa ne informa Ulisse ma questo diffida temendo un attentato alla propria vita; altresì, dopo un solenne giuramento di Calipso, Ulisse si prepara a partire. Costruitosi una zattera, Ulisse giungerà con essa presso l'isola dei Feaci in cui grazie all'intercessione di Nausicaa otterrà di essere finalmente accompagnato e sbarcato alla natia Itaca. Sono diverse le collocazioni attribuite ad Ogigia nella geografia reale: appena fuori dallo stretto di Gibilterra oppure, secondo tradizioni locali della Dalmazia, l'isola di Meleda; secondo altri autori invece è l'isola di Gozo nell'arcipelago maltese, dove è possibile visitare la grotta "di Calipso" che sovrasta la spiaggia rossa della Baia di Ramla; ancora, l'isola di Gavdos a sud della Grecia. Secondo alcuni recenti studi, Ogigia si troverebbe di fronte ai monumenti alla costa calabra del Mar Ionio, in corrispondenza della Secca di Amendolara o nei pressi di Punta Alice a Cirò Marina. Per altri ancora si tratterebbe dell'isola di Pantelleria. Questa isola viene descritta da Ulisse come un posto paradisiaco della felicità e dell'immortalità.
Odissea, sottotitolato Le avventure di Ulisse, è una miniserie televisiva trasmessa dalla Rai nel 1968, basata sull'omonimo poema di Omero. Gli attori protagonisti furono Bekim Fehmiu nel ruolo di Ulisse e Irene Papas nel ruolo di Penelope. Fu diretto da Franco Rossi con Piero Schivazappa e Mario Bava; quest'ultimo diresse interamente l'episodio di Polifemo (il figlio Lamberto, secondo quanto da egli dichiarato, fece da aiuto regista). La sceneggiatura venne basata sulla traduzione dell'Odissea di Omero a cura di Rosa Calzecchi Onesti. Le scene furono girate principalmente negli studi cinematografici di Dino De Laurentiis, a Roma, mentre le riprese in esterna si svolsero prevalentemente in Jugoslavia. Ogni puntata era preceduta da un'introduzione in cui il poeta Giuseppe Ungaretti leggeva alcuni versi del poema. Lo sceneggiato è in assoluto la prima produzione della Rai realizzata a colori, in quanto prodotta in ottica di una distribuzione internazionale e dunque destinata anche a paesi in cui le televisioni trasmettevano già a colori (la Rai adottò ufficialmente il colore solo nove anni dopo, nel 1977). Odissea è stato uno degli sceneggiati Rai di maggior successo, per il livello di spettacolarità superiore a quello delle precedenti produzioni televisive.
Laerte (in greco: Λαέρτης) è un personaggio della mitologia greca, noto per essere uno degli argonauti e il padre di Ulisse (che per questo viene a volte denominato Laerziade, Λαερτιάδης, "figlio di Laerte"), secondo alcune fonti secondarie successive ad Omero, il padre di Ulisse era Sisifo, che violentò la madre di Ulisse, Anticlea, prima che sposasse Laerte.
L'ultimo viaggio di Ulisse è un poemetto di Arturo Graf del 1901. Il poeta si ricollega nei contenuti a due opere precedenti, Dopo il tramonto del 1893 e Le Danaidi del 1897. I critici tendono a collegare le tre opere, dove in una situazione di disorientamento c'è la tendenza ad accettare la pace vista come stanca ed obliosa. Come di chi non abbia risolto i problemi dell'esistenza ma nel contempo riesce a tenerli lontani da sé attenuandoli nei sentimenti. L'ultimo viaggio di Ulisse, ultima delle tre opere è stata probabilmente, alla vista dell'autore, la rappresentazione simbolica attraverso l'uomo Ulisse di questa duplice essenza, essere vittima di un grosso problema in cui la soluzione è sempre lontana e fonte di angosce e la reazione in cui il dolore non viene certo annullato ma coscientemente mitigato.
Il canto di Ulisse è il canto ventiseiesimo dell'Inferno di Dante Alighieri. Siamo nel mattino del 9 aprile 1300 (Sabato Santo), o secondo altri commentatori del 26 marzo 1300.