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Periodo assiale

Il periodo assiale (o era assiale, ted. Achsenzeit) è il termine che indica l'interpretazione della storia dell'umanità, nel periodo compreso tra l'800 a.C. e il 200 a.C., proposta dal filosofo tedesco Karl Jaspers (1883-1969), nella sua opera Vom Ursprung und Ziel der Geschichte (it. Origine e senso della storia) pubblicata nel 1949. In questo libro Jaspers individua un periodo assiale compreso tra l'800 a.C. e il 200 a.C. in cui l'intera umanità, in India, Cina, Palestina, Iran e Grecia avvia una rottura epocale in cui si dissolvono le civiltà precedenti, frutto di uno sviluppo storico monofiletico a favore di uno sviluppo policentrico caratterizzato da cerchie culturali separate. Con questo asse si offre qualcosa di comune all'intera umanità con cui è possibile rappresentare l'unità della storia umana. Dunque, secondo Jaspers, da quel periodo quasi contemporaneamente nel "Vecchio Mondo" (Abendland individuato come cesura tra Occidente e Oriente), nell'Asia meridionale (India) e nell'Asia orientale (Cina) si elaborarono quelle concezioni da cui si mosse il pensiero filosofico, la fine dei racconti mitici sostituiti dai principi morali e dalle dottrine religiose e spirituali, l'avvio della ricerca delle cause naturali dei fenomeni fisici. Jaspers, sempre nello Ursprung und Ziel der Geschichte, ritiene che l'umanità possa preparare un secondo periodo assiale se supererà il rischio dell'autodistruzione determinato dal mancato controllo della scienza e delle tecnologie. Il senso di 'vuoto' proprio della cultura contemporanea si oppone alla pienezza del precedente periodo assiale che prefigura l'arrivo del successivo in cui l'intera umanità sarà unita nel processo di umanizzazione in cui attualizzerà pienamente l'"essere uomini".

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