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Persuasione (Persuasion, 1818) è un romanzo della scrittrice inglese Jane Austen, pubblicato postumo dal fratello e composto tra il 1815 e il 1816. La scrittrice inizierà a lavorare a questo romanzo immediatamente dopo aver finito Emma. È l'ultima opera completa scritta poco prima dell'aggravarsi della malattia di Addison che la porterà alla morte nel luglio del 1817.
La persuasione è l'arte di modificare l'atteggiamento o il comportamento altrui attraverso uno scambio di messaggi. A differenza di altre maniere di convincimento la persuasione utilizza solamente le parole o il linguaggio del corpo per riuscire a mettere l'interlocutore in uno stato d'animo specifico a cui punta il persuasore: specificatamente in questo caso si parla di persuasione comunicativa. La parola persuasione a volte può avere un tono negativo, sinonimo di manipolazione, dovuto in particolar modo all'utilizzo a volte esagerato e poco etico in pubblicità e nella propaganda.
La Persuasione e la Rettorica è una tesi di laurea di tipo filosofico scritta da Carlo Michelstaedter nel 1910. Per l'improvviso suicidio dell'autore, la tesi non fu mai discussa e fu stampata postuma nel 1913 a cura dell'amico Vladimiro Arangio-Ruiz. In essa, secondo le parole del filosofo Giovanni Gentile, viene affrontato «il problema dell'opposizione tra la persuasione vera, che corrisponde al possesso della vita, e la falsa persuasione, scopo della rettorica». A differenza infatti della persuasione fondata sul «possesso della realtà e della verità», sul «vero sapere, come lo intuì e lo volle Socrate, tranquillo, sereno, saldo sul punto che è il centro del suo mondo, nel suo animo», la retorica inganna l'uomo, lo seduce «nella vana teoria dei concetti», e «sdoppia il sapere e la vita».