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La torre di Babele (in ebraico: מגדל בבל?, migdàl Bavèl) è la leggendaria costruzione di cui narra la Bibbia nel libro della Genesi: 11,1-9, che presenta un parallelo in un poema sumerico, Enmerkar e il signore di Aratta, e nel Libro dei Giubilei (10, 18-27). Riferimenti più o meno ampi ad essa si trovano anche nelle opere di scrittori d'età ellenistica e romana: nei frammenti di Alessandro Poliistore e di Eupolemo (Eus., Præp. Ev., IX), negli Oracoli sibillini (III. 117-129), in Flavio Giuseppe (Ant. Jud., I.4.3). La storia biblica della Torre di Babele deriva probabilmente dalla reale e principale ziqqurat di Babilonia ("Babele" è considerato sinonimo di Babilonia), conosciuta come Etemenanki, centro religioso principale della città e di tutta l'area circostante.
Yahoo! Babel Fish era un servizio online di traduzione automatica, originariamente creato da AltaVista, e successivamente assorbito da Yahoo!. Il servizio è stato dismesso in favore di Bing Translator.
La traduzione è un'attività che comprende l'interpretazione del significato di un testo ("sorgente", "di origine", "di partenza" o "prototesto") e la successiva produzione di un nuovo testo, equivalente a quello di origine, ma in un'altra lingua (lingua "di destinazione", "di arrivo" o "metatesto"). Il termine "traduzione" tuttavia non indica solamente l'atto del tradurre, ma anche il testo tradotto, risultante da questa attività; per questi motivi, spesso alcuni studiosi e teorici hanno preferito evitare l'ambiguità usando un termine diverso e più specifico: ad esempio, il sostantivo "il tradurre" (Henri Meschonnic) oppure le locuzioni "attività traducente" (activité traduisante), "operazione traducente" (opération traduisante) (Georges Mounin) o altre ancora.
Con l'espressione ‘questione della lingua’ si indica una disputa su quale modello linguistico adottare nella penisola italiana; sorta in ambito letterario, ebbe la sua fase più acuta agli inizi del Cinquecento, per poi protrarsi con alterne vicende (almeno) fino ad Alessandro Manzoni.
Nimrod (ebraico נִמְרוֹד), personaggio biblico, fu secondo la Genesi 10,8-12 re dello Shinar (Mesopotamia) e figlio di Kus (Cush) o Etiopia, figlio di Cam, figlio di Noè. Era inoltre grande cacciatore e fu il primo fra gli uomini a costituire un potente regno. Il nucleo iniziale del regno fu Babele, insieme ad alcune altre città, ma poi si spostò ad Assur dove fondò Ninive. In seguito si sposò con sua madre Semiramide, che dopo la sua morte dichiarò che lui era diventato il dio sole Baal. Secondo alcuni ebrei Nimrod venne ucciso da Esaù, figlio di Isacco e fratello di Giacobbe.
Il termine linguaggio alieno si riferisce a qualsiasi forma di linguaggio che potrebbe essere utilizzato da ipotetiche forme di vita extraterrestri. Lo studio di tali linguaggi è stato denominato xenolinguistica o astrolinguistica ed è un campo ipotetico presente soprattutto nella fantascienza. Generazioni di autori di fantascienza si sono confrontati col problema dei linguaggi alieni; alcuni hanno creato lingue artificiali per i propri personaggi, altri invece hanno eluso il problema introducendo speciali dispositivi per la traduzione o altre tecnologie fantastiche. Sebbene la questione dei linguaggi alieni rimanga per lo più limitata alla letteratura fantascientifica, la possibile esistenza di forme di vita extraterrestri intelligenti la rende oggetto credibile anche di speculazioni scientifiche e filosofiche.
La biblioteca di Babele (La biblioteca de Babel) è un racconto fantastico di Jorge Luis Borges, apparso dapprima nel 1941 nella raccolta Il giardino dei sentieri che si biforcano e poi nel 1944 all'interno del volume Finzioni.
L'ecolinguistica è una branca della linguistica emersa negli anni '90 come un nuovo paradigma della ricerca linguistica, che ha tenuto conto non soltanto del contesto sociale in cui è immersa una lingua, ma anche del contesto ecologico in cui sono immerse le società. Lo studio di Michael Halliday New ways of Meaning: the challenge to applied linguistics ("Nuovi modi del significato: la sfida alla linguistica applicata") è spesso accreditato come l'opera basilare che ha fornito ai linguisti lo stimolo a prendere in considerazione il contesto ecologico e le conseguenze della lingua. Fra le altre cose, la sfida che Halliday portò avanti fu quella di rendere la linguistica rilevante nei riguardi dei temi e problemi del XXI secolo, con particolare riferimento alla diffusa distruzione degli ecosistemi. Il principale esempio che fornì Halliday fu quello della 'crescita economica', laddove descrisse come l'orientamento della lingua inglese verso termini come largo, crescente, alto e buono conferisse un aspetto di per sé positivo alla crescita, nonostante le sue negative conseguenze sul piano ecologico. A partire dalle osservazioni iniziali di Halliday, si è notevolmente sviluppato il campo dell'ecolinguistica, un recente sviluppo della quale è stata la sua applicazione all'educazione allo sviluppo sostenibile, da parte del Language & Ecology Research Forum. L'ecolinguistica, come disciplina, può essere distinta in due branche principali: l'analisi eco-critica del discorso e l'ecologia linguistica.