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Il palinsesto di Archimede è un famoso palinsesto, costituito da un codice pergamenaceo contenente opere di Archimede, il cui ritrovamento ha dato un notevole contributo alla comprensione del pensiero del grande scienziato.
La misura del cerchio è un trattato di Archimede considerato la continuazione e il completamento del trattato Della sfera e del cilindro. Questa fu una delle più grandi scoperte di Archimede
Archimede Seguso (Murano, 17 dicembre 1909 – Murano, 6 settembre 1999) è stato un imprenditore e mastro vetraio italiano. Archimede Seguso è stato uno dei più noti vetrai veneziani, distinguendosi nella lavorazione del vetro pesante. Iniziò subito a lavorare diventando maestro già a 17 anni nella fornace dove il padre era socio, fino alla crisi del 1929. Quindi,Archimede Seguso fondò la sua Vetreria che divenne la Vetreria di famiglia e che si trasformò in Soffieria Barovier Seguso & Ferro e quindi nel 1933 in Seguso Vetri d'Arte, azienda che segna lo sviluppo del vetro nei decenni seguenti. Collaborò con rilevante importanza col direttore artistico e designer Flavio Poli. Con questa vetreria di famiglia Archimede Seguso si separò nel 1944, fondando la sua Vetreria Artistica Archimede Seguso. Qui riuscì a spaziare riutilizzando tecniche antiche di soffiatura e traghettò la filigrana settecentesca rielaborandola ed inventando famose ''Filigrane'' quali ''Merletti'', ''Piume'' etc, oltre a sperimentare altre tecniche con una tavolozza di colori variatissima. Sperimentò e realizzò vetri di grande personalità dai colori sovrapposti e con forti contrasti cromatici nella tecnica del ''Sommerso''. Partecipazioni alla Biennale d'arte di Venezia: XX Biennale (1936) Vaso a forma di boccia bullicante XXI Biennale (1938) Scultura in vetro acidato "Ippopotamo" XXV Biennale (1950) Nudo iridescente in cristallo sommerso. XXVI Biennale (1952) Gruppo di opere in "Merletto"; gruppo di opere in "fantasia a nastro". XXVII Biennale (1954) Gruppo di opere "Festoni" ; gruppo di opere ''Spiraline''; gruppo di opere "Composizioni lattimo". XXVIII Biennale (1956) Gruppo di Opere "Piume" XXIX Biennale (1958) Gruppo di opere "Fantasia bianco e nere"; tre lampade multicolori; coppe stratificate in vetro alabastro. XXX Biennale (1960) Gruppo di opere "Blu". XXXI Biennale (1962) Gruppo di opere "Fili continui". XXXII Biennale (1964) Gruppo di opere "Aleanti". XXXIII Biennale (1966) Gruppo di opere "Colori sovrapposti"; scultura policroma "Il gioco" con Luigi Rincicotti presentata sopra la piscina del Padiglione Venezia. XXXIV Biennale (1968) Gruppo di Opere "Filigrana stellata"; gruppo opere "a fili cipolla" XXXVI Biennale (1972) Gruppo di opere in "Optical Art";gruppo di opere ''Spinati''; vasi ''a petali''.Scomparso nel 1999 lascia numerose sue opere, oltre ad un segno indelebile della sua creatività, in molti musei d'arte contemporanea di tutto il mondo. Espose le proprie opere alle Biennali di Venezia, alle Triennali di Milano, Liegi e a moltissime altre mostre. Nel 1982 partecipa alla mostra dei Mille anni del vetro a Venezia a Palazzo Grassi e al Museo Correr, con più sculture. Nel 1989 gli viene dedicata una mostra personale a New York presso Tiffany & Co. Nel 1991, il Comune di Venezia ospita a Palazzo Ducale «I Vetri di Archimede Seguso», unico maestro vivente fino ad allora, ad avere una mostra personale nel Palazzo Ducale di Venezia.
Archimede di Siracusa (in greco antico: Ἀρχιμήδης, Archimédēs; Siracusa, 287 a.C. circa – Siracusa, 212 a.C.) è stato un matematico, fisico e inventore siceliota. Considerato come uno dei più grandi scienziati e matematici della storia, contribuì ad avanzare la conoscenza in settori che spaziano dalla geometria all'idrostatica, dall'ottica alla meccanica: fu in grado di calcolare la superficie e il volume della sfera e intuì le leggi che regolano il galleggiamento dei corpi; in campo ingegneristico, scoprì e sfruttò i principi di funzionamento delle leve e il suo stesso nome è associato a numerose macchine e dispositivi, come la vite di Archimede, a dimostrazione della sua capacità inventiva; circondate ancora da un alone di mistero sono invece le macchine da guerra che Archimede avrebbe preparato per difendere Siracusa dall'assedio romano. La sua vita è ricordata attraverso numerosi aneddoti, talvolta di origine incerta, che hanno contribuito a costruire la figura dello scienziato nell'immaginario collettivo. È rimasta celebre nei secoli, ad esempio, l'esclamazione èureka! (εὕρηκα! - ho trovato!) a lui attribuita dopo la scoperta del principio sul galleggiamento dei corpi che ancora oggi porta il suo nome.