Accedi all'area personale per aggiungere e visualizzare i tuoi libri preferiti
Il Sacro Monte di Domodossola fa parte del gruppo dei sacri monti alpini inseriti nel 2003 nell'elenco dei patrimoni dell'umanità dell'Unesco.Nel 1656, due frati cappuccini scelsero il colle Mattarella, che sovrasta Domodossola, per farlo diventare un luogo che ospitasse il Sacro Monte Calvario. Nacque così una serie di dodici cappelle con un apparato decorativo di statue ed affreschi, che rappresentano le stazioni della Croce e tre cappelle che illustrano la Deposizione dalla Croce, il santo Sepolcro e la Resurrezione. In cima al colle è posto il santuario ottagonale della Santa Croce, la cui costruzione iniziò nel 1657.
Grotte Santo Stefano è una frazione del comune di Viterbo. Si trova a circa 16 km dal capoluogo dell'alta Tuscia, percorrendo la strada Teverina, verso la valle del Tevere. È servita dalla omonima stazione della Ferrovia Viterbo-Attigliano. Fino al 2 gennaio 1927 era un comune della provincia di Roma. Con la riforma delle province attuata da Benito Mussolini, a partire dall'anno successivo fu aggregato a Viterbo assieme ai territori di Bagnaia, San Martino al Cimino e in seguito (dal 1946, D.L.del Capo Provvisorio dello Stato 20 settembre 1946 n. 287) Roccalvecce. All'epoca, in disputa con Viterbo per l'elevazione al rango di Provincia era Civitavecchia che perse l'opportunità, proprio perché Viterbo riuscì con le aggregazioni di altri comuni ad incrementare il proprio territorio e il numero degli abitanti. Gli abitanti nel 1974 e 1985 tentarono di ricostituire il Comune autonomo, ma i tentativi non ebbero gli esiti sperati e, pur restando a 16 km di distanza da Viterbo e con una popolazione di circa 3.800 abitanti con origini e tradizioni diverse, Grotte Santo Stefano resta praticamente un "quartiere decentrato" di Viterbo.
Giovanni Clemente Cassis (Bergamo, 18 novembre 1885 – Bergamo, 24 novembre 1966) è stato un imprenditore e pittore italiano.
La chiesa della Salute (in forma più completa santuario di Nostra Signora della Salute) è un edificio di culto di Torino, sito in via Vibò 26, costruito tra il 1895 e il 1950. La sua importanza è legata al ricordo dell'assedio di Torino del 1706, alla dedicazione a Maria col titolo di salute (intesa come "salvezza") della patria e degli infermi e perché conserva al suo interno le spoglie mortali di san Leonardo Murialdo. L'imponenza della costruzione e l'altezza della cupola rendono l'edificio particolarmente importante e visibile da diverse parti della città di Torino. Ultimamente l'illuminazione esterna dell'edificio lo rende ancora più identificabile nello skyline cittadino.