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Renato Carosone all'anagrafe Renato Carusone (Napoli, 3 gennaio 1920 – Roma, 20 maggio 2001) è stato un cantautore, pianista, direttore d'orchestra e compositore italiano. Pianista classico e jazzista, è stato uno dei maggiori autori e interpreti della canzone napoletana e della musica leggera italiana nel periodo collocabile tra il secondo dopoguerra e la fine degli anni novanta, avendo fuso i ritmi della tarantella con melodie africane e americane e creato una forma di macchietta, ballabile e adeguata ai tempi. Tra i suoi maggiori successi si ricordano: Torero, Caravan petrol, Tu vuò fà l'americano, 'O sarracino, Maruzzella e Pigliate 'na pastiglia. Carosone è stato anche uno dei due cantanti italiani (l'altro è stato Domenico Modugno) ad aver venduto dischi negli Stati Uniti senza inciderli in inglese.
La IX Quadriennale nazionale d'arte di Roma si è tenuta fra il 22 novembre 1965 e il marzo del 1966, presso la sede storica del Palazzo delle Esposizioni di Roma, in via Nazionale. Fu la quarta della gestione del segretario generale Fortunato Bellonzi, mentre vi fu invece un passaggio di consegne alla presidenza, dove lo scrittore Bonaventura Tecchi prese il posto di Antonio Baldini. Tra i 632 espositori, molti gli scultori invitati. Tra questi:Franco Cannilla; Andrea Cascella; Pietro Cascella; Ettore Colla; Pietro Consagra; Venanzo Crocetti; Pietro De Laurentiis; Pericle Fazzini; Lucio Fontana; Emilio Greco; Leoncillo; Giacomo Manzù; Marino Marini; Marino Mazzacurati; Mirko Basaldella; Giò Pomodoro. Inoltre nella sezione scultura parteciparono fuori concorso, in quanto facenti parte le commissioni, Marcello Mascherini e Umberto Mastroianni. Sempre folta la sezione pittura. Tra gli artisti invitati:Concetto Pozzati Carla Accardi; Enrico Accatino; Afro (Afro Basaldella); Franco Angeli; Alberto Burri; Giuseppe Capogrossi; Tano Festa; Franco Gentilini; il Gruppo Uno (Nicola Carrino, Nato Frascà, Giuseppe Uncini) ; il Gruppo T (Giovanni Anceschi; Davide Boriani; Gianni Colombo; Gabriele De Vecchi; Grazia Varisco); Davide Orler; Achille Perilli; Mimmo Rotella; Sergio Scatizzi; Toti Scialoja; Giulio Turcato; Renzo Vespignani. Orfeo Tamburi partecipò fuori concorso. Tra gli invitati della sezione "Incisori e disegnatori" vi fu Antonino Virduzzo. Trentuno le retrospettive dedicate ad artisti scomparsi, quali: Luigi Bartolini; Felice Casorati; Fortunato Depero; Antonio Donghi; Riccardo Francalancia; Pier Antonio Gariazzo; Alberto Gerardi; Gino Ghiringhelli; Michele Guerrisi; Camillo Innocenti; Guglielmo Janni; Antonio Ligabue; Bepi Longo; Mario Mafai; Giorgio Morandi; Publio Morbiducci; Siro Penagini; Carlo Alberto Petrucci; Ugo Recchi; Manlio Rho; Bepi Romagnoni; Mino Rosso; Alberto Salietti; Pio Semeghini; Mario Sironi; Ardengo Soffici; Tancredi Parmeggiani; Fiorenzo Tomea; Attilio Torresini; Francesco Trombadori; Giuseppe Viviani.
Galeazzo Nardini (Pescia, 25 febbraio 1938 – Massa e Cozzile, 30 marzo 2016) è stato un artista italiano.
La Collezione di teatro è una collana editoriale, fondata e diretta da Paolo Grassi (1919-1981) e Gerardo Guerrieri (1920-1986), e più tardi diretta da Guido Davico Bonino, stampata presso la Giulio Einaudi Editore a cominciare dal 1962. Tra proposte di novità e riproposte di classici, qualche volta i numeri sono usciti in contemporanea con la rappresentazione nel circuito della stagione teatrale. Oltre a opere italiane (per lo più classici) vi sono traduzioni che, quando non commissionate direttamente, sono comunque scelte perché siano leggibili ad alta voce e recitabili, quasi si volesse mettere in primo piano l'utilità di strumento pratico della collana, che comunque non perde rigore e attenzione filologici. Per lo stesso motivo non vi sono note critiche e le introduzioni sono molto brevi (e a volte anonime). Quasi tutti i libri contengono una singola opera che, d'altra parte, spesso appare anche in raccolte dello stesso autore presso altre collane della stessa casa editrice.
La chiesa di San Giovanni Battista è una chiesa del quartiere Stadio o 167 di Lecce. Ottimo esempio di architettura contemporanea del Sud Italia, è il frutto di un riuscita collaborazione tra architetti, artisti e liturgisti. Il progetto è di Franco Purini e Laura Thermes.Costruita tra il 2000 ed il 2006, al suo interno racchiude inestimabili opere d'arte di Mimmo Paladino e Armando Marrocco.
Carlo Zauli (Faenza, 19 agosto 1926 – Faenza, 14 gennaio 2002) è stato un ceramista, scultore e insegnante italiano. Insegnante presso l'Istituto d'arte Gaetano Ballardini di Faenza insieme ad Angelo Biancini, ebbe fra i tanti allievi lo scultore e ceramista Romano Mazzini. Acquisì fama come ceramista a partire dagli anni cinquanta, quando realizzò un grande fregio per la reggia di Baghdad. Partecipò a diverse edizioni del Premio Faenza (che vinse nel 1953, 1958 e 1962), della Triennale di Milano e della Quadriennale di Roma, che gli garantirono un notevole successo commerciale, talvolta ritenuto soffocante per la ricerca artistica e creativa, pur di notevole qualità. Dopo la morte fu inaugurato nella città natale il Museo Carlo Zauli, e gli vennero dedicate mostre retrospettive al Museo internazionale delle ceramiche di Faenza (2002), al Museo nazionale d'arte moderna di Tokyo (2008), alla Fondazione Bevilacqua La Masa di Venezia (2014) e ai Musei civici d'arte antica di Bologna (2015).
La basilica santuario di Santa Maria de Finibus Terrae è una basilica minore ed un santuario di Castrignano del Capo, situata nella frazione di Santa Maria di Leuca: è così chiamata in quanto si trova all'estremità sud orientale della penisola italiana.
Armando Marrocco (Galatina, 1939) è un artista, pittore e scultore italiano, esponente della corrente dell'arte comportamentale. La sua opera Uomo e Formica, 1968 ne costituisce un significativo esempio. L'opera viene esposta a Milano nel 1971 nella Galleria Apollinaire di Guido Le Noci, dove l'artista giunge a ricostruire un habitat-formicaio con 2000 formiche vive, suscitando l'interesse di Pierre Restany e Renato Barilli. Una particolarità che riguarda gli esordi dell'artista è costituita dall'utilizzo del semplice pseudonimo di Armando Marocco effettuato dall'artista negli anni '60 e '70, per cui molte delle opere di questo periodo non sono firmate Armando Marrocco ma appunto Armando Marocco.
Alla ricerca del tempo perduto (À la recherche du temps perdu) è l'opera più importante di Marcel Proust, scritta tra il 1909 e il 1922, pubblicata in sette volumi tra il 1913 e il 1927. Si colloca tra i massimi capolavori della letteratura universale per vari motivi, ma soprattutto per l'ambizione letteraria e filosofica che l'autore ha riposto in quest'opera, come, ad esempio, l'intuire di cosa il tempo sia composto, al fine di cercare di fuggire il suo corso. In essa è racchiusa tutta l'evoluzione del pensiero dell'artista: tra i moltissimi temi trattati, spicca il ritrovamento del tempo perduto, del ricordo, della rievocazione malinconica del passato perduto, di conseguenza, “Alla Ricerca del Tempo Perduto” si staglia come la più grandiosa opera letteraria di ogni tempo. L'opera per la sua struttura compositiva è stata definita L'oeuvre cathédrale.È considerato dal Guinness dei Primati il romanzo più lungo del mondo, con circa 9.609.000 caratteri, scritti in 3724 pagine.