Accedi all'area personale per aggiungere e visualizzare i tuoi libri preferiti
Renzo Piano (Genova, 14 settembre 1937) è un architetto e senatore a vita italiano. Residente a Parigi, è considerato uno degli architetti più influenti, prolifici e attivi a livello internazionale del XX e XXI secolo, vincitore di numerosi premi, tra cui il Premio Pritzker consegnatogli dal Presidente degli Stati Uniti Bill Clinton alla Casa Bianca nel 1998 e della medaglia d'oro AIA nel 2008. Nel 2006 diventa il primo italiano inserito dal TIME nella Time 100, l'elenco delle 100 personalità più influenti del mondo, nonché nell'elenco delle dieci personalità più importanti nel settore Arte e intrattenimento. Dal 30 agosto 2013 è senatore a vita della Repubblica Italiana, su nomina del presidente Giorgio Napolitano.
Randolfo Pacciardi (Gavorrano, 1º gennaio 1899 – Roma, 14 aprile 1991) è stato un politico e antifascista italiano, esponente del Partito Repubblicano Italiano, di cui fu più volte segretario.
Il Monte Calvo è un'alta collina posta fra il paese di Gavorrano e la frazione di Ravi, nella parte centro settentrionale della provincia di Grosseto. Esso costituisce una delle propaggini settentrionali del gruppo del Monte d'Alma, uno dei più vasti e boscosi complessi collinari fra la pianura del fiume Pecora a nord e quella della Bruna a sud.
Lo stadio Carlo Zecchini è il principale impianto sportivo della città italiana di Grosseto, sede delle partite casalinghe dell'U.S. Grosseto e occasionalmente teatro di eventi di atletica leggera. Ha inoltre ospitato transitoriamente le gare interne del Gavorrano e della Pianese.
Francesco Stefano di Lorena (Nancy, 8 dicembre 1708 – Innsbruck, 18 agosto 1765) è stato Imperatore del Sacro Romano Impero col nome di Francesco I dal 1745 alla morte. Già duca di Lorena dal 1729 al 1737 col nome di Francesco III, rinunciò al titolo cedendo la Lorena alla Francia e acquistando in cambio la corona del granducato di Toscana. Sposò Maria Teresa d'Austria, regina di Boemia e d'Ungheria, dalla quale ebbe sedici figli, tra cui i futuri imperatori Giuseppe II e Leopoldo II, le regine Maria Carolina di Napoli e Maria Antonietta di Francia, e la duchessa Maria Amalia di Parma. Insieme alla moglie fu il fondatore della dinastia degli Asburgo-Lorena, che resse le redini dell'Austria e degli stati ereditari asburgici sino alla prima guerra mondiale.
Il Granducato di Toscana fu un antico Stato italiano esistito per duecentonovanta anni, tra il 1569 e il 1859, costituito con bolla emessa da papa Pio V il 27 agosto 1569, dopo la conquista della repubblica di Siena da parte della dinastia dei Medici, reggitori della Repubblica di Firenze, nella fase conclusiva delle guerre d'Italia del XVI secolo. Fino alla seconda metà del XVIII secolo fu uno stato confederale costituito dal Ducato di Firenze (detto "Stato vecchio") e dallo Stato Nuovo di Siena, in unione personale nel granduca. Il titolo traeva origine da quello del Ducato di Tuscia, poi Marca di Tuscia e quindi Margraviato di Toscana, titolo giuridico di governo del territorio di natura feudale in epoca longobarda, franca e post-carolingia. Dopo l'estinzione della dinastia medicea, nel 1737 subentrò la dinastia degli Asburgo-Lorena, che resse le sorti del granducato sino all'unità d'Italia, pur con l'interruzione dell'epoca napoleonica. Tra il 1801 ed il 1807, infatti, Napoleone Bonaparte occupò la Toscana e l'assegnò alla casata dei Borbone-Parma col nome di regno d'Etruria. Col crollo dell'impero napoleonico nel 1814, venne restaurato il granducato. Nel 1859 la Toscana venne occupata dalle truppe del regno di Sardegna e divennero note col nome di Province dell'Italia Centrale. La Toscana venne formalmente annessa al regno sardo nel 1860, come parte del processo di unificazione nazionale, con un referendum popolare che sfiorò il 95% dei si.
Il gabbro è una roccia magmatica intrusiva con struttura granulare, formata principalmente da plagioclasio e pirosseni. Il gabbro è il corrispondente intrusivo del basalto, roccia ignea effusiva, e del diabase, roccia ignea subvulcanica o filoniana. Il nome di questa roccia fu dato dal geologo Christian Leopold von Buch dal nome della località omonima in provincia di Livorno in Toscana.