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La pittura fiamminga è una scuola pittorica nata nel Quattrocento nelle ricche Fiandre grazie a Jan van Eyck, caratterizzata in particolare dall'uso dei colori ad olio e da una grande attenzione alla resa dei dettagli.
La pittura a tempera (dal latino Temperare – mescolare) è una tecnica che si avvale dell'uso di un colore preparato mescolando pigmenti in polvere con un legante formato da un'emulsione in fase acquosa (parti oleose in minoranza che "nuotano" sospese in forma di piccole gocce nell'acqua). Le parti solubili in acqua dell'emulsione che costituiscono il colore a tempera sono uovo, caseina, colle animali, gomme vegetali, amidi; quelle insolubili sono olii (olio di lino, di noce, di papavero, anche in forma pre-polimerizzata), resine, cere, lacche. Per quanto riguarda l'uovo viene utilizzato intero, oppure il solo tuorlo o il solo albume. I supporti utilizzati, analogamente alla tecnica ad olio e ad altre tecniche, vengono preparati con una imprimitura che impegna entrambi i lati del supporto per evitare deformazioni causate da un differente grado di umidità tra le due superfici.
La pittura a olio è una tecnica pittorica che utilizza pigmenti in polvere mescolati con oli siccativi.
Il termine olio è utilizzato per indicare un liquido organico ad alta viscosità, lipofilo (cioè miscibile con altri oli) e idrofobo (cioè immiscibile con acqua). In origine si riferiva unicamente all'olio di oliva ricavato dalla spremitura dei frutti dell'olivo. In seguito questo nome è stato esteso a tutti i lipidi che si trovano allo stato liquido a temperatura ambiente e anche ad altri liquidi che presentano proprietà simili ma composizione differente (ad esempio oli minerali). Sono utilizzati a scopo alimentare, come combustibili, lubrificanti e nella produzione di vernici, materie plastiche e altri materiali. Sono inoltre utilizzati in cerimonie religiose come veicolo di purificazione.